Ma il Principe esclama:
melodramma
Il Principe non ha quasi più la forza di reagire. Ma ecco richiami incerti, non voci ma ombre di voci, si diffondono dall’oscurità degli spalti. E
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Ma il grido si spezza sulle sue labbra, perché dall’alto della loggia imperiale si mostra Turandot.
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Ma, dall’interno, il rumore della Reggia che si risveglia, richiama i tre ministri alla triste realtà. E allora Ping, balzando a terra, esclama:
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Timur è riafferrato, ma prima che il Principe abbia tempo di muoversi per buttarsi avanti e difenderlo, Liù si avanza rapidamente verso Turandot e le
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Si tendono alti e minacciosi i pugnali verso il Principe, stretto nella cerchia feroce e disperata. Ma d’un tratto s’odono grida tumultuose dal
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Attende sicura, quasi indifferente. Ma il vecchio tace. Intontito dal dolore, scompigliata la sua veneranda canizie, pallido, lordo, pesto, guarda la
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Il Principe che s’era dominato per non tradirsi, ora, a udir lo scherno crudele e la minaccia, ha un movimento di impetuosa ribellione. Ma Turandot
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E si slancia contro il gong. Ma d’improvviso fra lui e il disco luminoso tre misteriose figure si frappongono. Sono Ping, Pang, Pong, tre maschere
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rudemente verso il vecchio per allontanarlo. Ma quando gli è vicino la sua naturale crudeltà è vinta e la durezza del suo tono attenuata.
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