, aveva bellezza e soavità. Malpighi che era già famoso a quei tempi volle essere discepolo del Borelli, insieme a Lorenzo Bellini. Malpighi racconta come
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Stenone sotto il portico della chiesa di San Lorenzo in Firenze.
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in San Lorenzo sotto la cupola grandiosa della cappella medicea, vicino ai monumenti con cui Michelangelo rendeva immortali le tombe di quei principi
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poi io prevedo un garbuglio. Olimpia tirerebbe in giudizio Lorenzo, il padre contro il figlio..." "Ti ha... ti ha forse parlato lui di questa faccenda
fosforescente, colle solide spalle ignude, colle braccia ignude fino ai guanti. Lorenzo, che l'aveva seguita ansante, entrò anche lui, ripetendo: "Senti
dovere di dividere cogli sposi il pranzo e un pezzetto di luna di miele: e fu atto d'uomo savio e avveduto per non lasciare Lorenzo abbandonato nei
interamente fidare. Si aggiunga che da un pezzo si parlava di dar moglie a Lorenzo. Il più caldo di questo proposito era lo zio Mauro, l'ex-impresario
parte dell'eredità, se non avesse stesa la mano a Lorenzo, che da quindici giorni aspettava una parola di perdono. Suo suocero l'aveva beneficata per
chierici colla croce, preso in mezzo Lorenzo Maccagno, lo trascinò, rimorchiandolo fin presso le ruote del carro, tenendolo imprigionato in un
di più. Si diceva che a Lorenzo il vecchio padre sdegnato non avesse lasciata che la parte legittima della sostanza Maccagno; e che il resto, comprese
Botola, preoccupato anche lui di piccoli affari mondani, non potendo far parlare il padre, andò in cerca del figlio. Lorenzo, dopo la brutta scena con
vicina e vi rimaneva tutte le ore che poteva rubare agli affari. Su Lorenzo non c'era da fare un gran conto; si vedevan di rado; si sarebbe detto che
Lorenzo in teatro in compagnia di Olimpia? "La vipera!" Non gli usciva altra parola dall'ugola soffocata da una emozione e da una rabbia, che gli mordeva il
povero Lorenzo che faceva pietà, si rallegrò con lei che tutto fosse finito colla pace di tutti. Arabella aveva fatto un gran bene, ma poteva farne
mortificazione per la cattiva condotta di Lorenzo; o forse in quel suo sentimento di stanchezza e di avvilimento entrava un poco di tutto ciò, misto a una
famiglia? La malata cominciava a uscir dal letto. Suo suocero, sempre attento e premuroso, aveva pensato a farle regalare da Lorenzo una ricca vestaglia di
discorso rasentava questo argomento, egli affrettavasi a confondere le parole, per paura di dir troppo. Un giorno il signor Lorenzo lo incaricò di
vita, arrivò a tempo per un pelo a gettarla in disparte come un sacco di cenci. Molti discesero dai vagoni (c'era anche Lorenzo, che l'aveva cercata
pantofole e in veste da camera: avrebbe voluto uscir subito a chiedere una soddisfazione d'onore a suo cognato o a Lorenzo; ma il nuovo Rosetter inglese ha
Lorenzo sonarono due tocchi languidi, rotti dalla neve, che cadeva a fiocchi larghi. Il Berretta, buttato l'ultimo pezzo di legno nel caminetto
alla moglie di Lorenzo Maccagno, che veniva rallentando il passo, coll'animo sospeso allo spettacolo della folla insolita che ingombrava la strada, le
di compatimento. Nel suo sfinimento fisico e morale non aveva nemmeno la forza di contraddire. Avendo la malata bisogno di quiete, Lorenzo trasportò i
Lorenzo a volerti bene, ma mette a tua disposizione una somma, perché tu possa disporne per le tue opere di carità. Egli voleva ad ogni costo
Arabella non aveva ancora detto di sì. Essa aspettava che parlasse in lei qualche altra ragione, dopo quella degli altri. Lorenzo non era un giovane
Lorenzo di passare qualche volta a caccia da queste parti? La cosa resti tra noi; ma fin d'adesso assicuro il signor Botta che se combiniamo l'affare io
"Io ti regalerò questo paio di calze, Ferruccio, ma tu devi spiegarmi un mistero, cioè, come ha fatto il signor Lorenzo a sposare la signora Arabella
passi, più per la paura di perdersi maggiormente, che non per la speranza di trovare la strada buona. Uscì coll'intenzione di cercare Lorenzo, ma
alla porta. Arabella, suo malgrado, aprì l'uscio forse per andarsene, venne fuori, e si trovò in mezzo tra suo marito e la donna. Lorenzo trasalì. Fu