Che? Il signor Rosani figlio? Eccolo là. Guarda, Tommaso. Qui c'è del lavoro per te.
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Guarda il groom con aria diffidente.
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A Tommy che si divincola. Guarda che ti strappi il vestito.
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Guarda. È un'idea.
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Guarda. Ho già la testa che non mi regge. Sono stanco, stanco, stanco. Ammalerò se mi date altri fastidi. Tu non sai, nessuno sa la vita che faccio
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Giulia. Guarda, c'è qui un signore che domanda di te.
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guarda gli studi.
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Guarda che il papà ti aspetta nello Studio.
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Lo guarda.
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rimane fissa, immobile, ritta accanto alla tavola. Con movimento incosciente batte colle dita sulla tavola. Guarda innanzi a sé, nel vuoto.
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NENNELE si calma, e guarda intorno un po' smarrita.
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No, no. Guarda, l'ho già detto al papà.
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Oh! Oh! Si dice un no a quel modo? A tuo padre? Guarda che tono, madamigella! No! E io dico di sì. Andiamo.
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Tiene la sua testa abbracciata sul petto, poi la bacia in fronte. La lascia andare. Passeggia. Va alla finestra. Guarda fuori.
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Guarda ancora, malinconica.
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Là dietro il cespuglio. Guarda l'ombra che ne getta la luna. Vedi?
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zufola a mezzo soffio dondolandosi sulle gambe, poi guarda la signora Lablanche.
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Guarda!
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la guarda, poi a Lucia.
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Guardali. Guarda mia moglie. Guarda mio figlio. Ti sembrano compresi del loro stato? Tu non sai, tu non sai. È seduto sul canapè. I gomiti appoggiati
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Ma guarda. Ma che regalo! Ringrazia, ringrazia la zia. Brava zia.
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Escono cicalando per la comune. Giovanni li guarda uscire.
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lo guarda, poi a Nennele.
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Ma guarda! Così, se non c'eri tu e se non fossero i tuoi simili, questo povero mondo.... - Ma la bellezza è in noi. E ce n'è più in me che in te, e
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