Vocabolario dinamico dell'Italiano Moderno

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Sempronio e Sempronella

214666
Ambrosini, Luigi 42 occorrenze
  • 1922
  • G. B. Paravia e C.
  • Torino - Milano - Padova - Firenze - Roma - Napoli - Palermo
  • Paraletteratura - Ragazzi
  • UNICT
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un pacchetto di sale. Al quarto piaceva molto leggere e scrivere, ma quel giorno non potè fare ciò che gli piaceva. Uscì, andò pel bosco e fruga

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I rami di vecchio castagno, i giovani quercioli, frassini, gli abeti hanno ognuno da raccontare le storie dei boschi dove sono nati. E i vecchi nonni

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? Dove sarebbe andato a trascorrere la sua gioventù? Forse in una grande città? Forse in un paese lontano? Egli non poteva saperlo. Ma la coscienza gli

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abboccava le frittelle, quando gli saltò addosso il lupo, e cane e lupo s'addentarono. Allora venne fuori la mamma con un grosso bastone in mano, e giù

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dei rami. Gli albicocchi a spalliera rivestivano tutto un muro e mostravano i bei frutti gialli, che facevano venire l'acquolina in bocca. - Nel

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IL GIORNO DEI MORTI Due novembre, giorno dei morti. La gente va verso il camposanto. Le donne sono vestite di panni neri, gli uomini indossano gli

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còmpiti potessero parlare racconterebbero al maestro come sono stati fatti. Essi direbbero al maestro ciò che gli scolaretti non gli dicono. Ecco un

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d'estate, questo ragazzo era alla finestra e sospirava: - Avessi un lumicino! Chi mi porta un lumicino? - Allora gli volò sul davanzale un insetto, che

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SEMPRONELLA FRA GLI UCCELLINI Il suolo era gelato. La neve, cadendo, infarinava ogni cosa. I passerotti, sorpresi nell'ora che sogliono svolazzare in

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addentare l'avversaria. Ma la volpe furba gli disse: - Lap! lap! prima ti voglio invitare a pranzo e poi mangerai me. - Che mi offri da mangiare? - Un

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loro i piedi, le erbe abbracciavano le ginocchia e i fiori accarezzavano le mani. Gli arbusti e le siepi sfioravano gentilmente le guance, le altre

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Il cucù, grosso come una tortorella, si rimpiatta tra i rami e fa cu cu, cu cu, come giocasse a nasconderello. Gli sciocchi dicono che chi sente

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E, o miracolo! la formichina gli risponde:

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GIOTTINO PITTORE A Sempronio piace molto il disegno. La voglia di disegnare gli venne un giorno che il maestro raccontò la storia di Giotto. Giotto

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contento, perchè il disegnare gli serviva a molte cose: a non stare mai in ozio e ad osservare gli oggetti meglio che non faceva prima quando non

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capelli, gli occhietti, il nasetto, la bocca, il mento, i padiglioni degli orecchi; poi il collo, il petto, le braccia, le mani, e più giù le altre parti

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ogni mattina. Qualcuno me ne manca, ma sono sicuro che un bel giorno spunterà e si metterà in fila con gli altri. La mia voce non so come descriverla

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piccini silenziosi, attenti, fissano sulla maestra gli occhietti lucidi come capocchie di spillo. Ad un tratto, una ranocchietta sbuca dal verde, con

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nere. Sono gli occhi e le ciglia della mamma. Una volta ho veduto mia sorella piangere (una volta sola!) e grosse perle le cadevano dalle pupille sulle

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con panni grigio-verdi, gli misero un elmetto in testa, gli diedero un fucile in mano, e dopo qualche mese lo mandarono in trincea. Pinotto si disse

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voi farà uno sgorbio. Riuscirete meglio se farete, come Sempronio, un ritrattino a parole. Non importa avere gli occhi azzurri o bruni, avere i

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IL CACCIATORE A una parete del mulino è appeso un fucile. Compare Festo, come quasi tutti gli uomini dei campi, è un gran cacciatore. - Venendo giù

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: ecco, un usciolinos'apre, e un primo gambero esce lento e guardingo, camminando all'indietro. L'esca di compare Festo gli pende quasi sul capo: l'incauto

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LA CASA DEL MAESTRO SAVERIO Sempronio e Sempronella si presentano rispettosamente a maestro Saverio. Sempronio gli dice: - Signor maestro, io non so

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vederci disegnata la faccia di un uomo, col naso, gli occhi e la bocca. La genie dice che quella è la faccia di Caino. Una sera la luna fece uno

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ghiacciato. Debbo penetrare col calore nel terreno e aiutare il seme a germinare, debbo far crescere gli steli delle messi, i tronchi delle piante; debbo

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LA PIENA Piovve e piovve. Dopo alcuni giorni il fiume ruppe gli argini e allagò un vasto tratto di campagna. Eccola, eccola, la fiumana! I contadini

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giungono sulle onde in tempesta, e lottano, lottano disperatamente con la furia dei venti e dei marosi, e al fine devono cedere alla burrasca. Gli

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campi, fra i giochi e le corse, e gli piaceva molto più andarsene a caccia di nidi, o prendere a sassate le lucertole che si trastullano al sole sui

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padre gli avesse detto: «Domani andreai a scuola», egli non avrebbe fatto opposizione, ci sarebbe andatodi buona voglia. Ma il padre aveva detto

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delle ore libere per farsi insegnare qualche cosa dai compagni. Chi gli insegnò a leggere le vocali, chi gli insegnò a leggere le consonanti, e chi gli

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IL MINISTRO DEL RE Capitò un giorno a passare da quelle parti un Ministro del Re. Vide Desiderio ch'era molto triste, e gli domandò: - Che hai? Il

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LA LEGGE Il Ministro chiede un'udienza al Re e gli espone il fatto. - Maestà, bisogna provvedere, non soltanto per questo fanciullo, ma per altri che

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mise a volare pei dintorni, chiamando gli uccelli e dicendo: - Compagni, correte correte: distruggiamo tutti quei semi di canapa, altrimenti, vi dico

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lavoro, che fanno ormai non più per sè, ma per gli altri, intessendo la tela alle spose giovani che cominciano ora la vita, e che preparano le fasce

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campi li avevano fino allora allevati. Maestro Saverio è stato per essi meglio di un babbo. L'amore che i due scolaretti gli portano, è un amor di

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CHI RIMANE SOLO I fanciulli tornano alle proprie case, e in esse ritrovano i genitori, i parenti, e talvolta gli stessi compagni di scuola, e se non

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comuni hanno votato la bella spesa di questa strada; gli ingegneri hanno fatto il disegno, gli operai hanno eseguito il lavoro, ed ora è molto più

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costrursi un ponticello attraverso il torrente che corre tra i fianchi di un'amena valletta. Gli ingegneri, i geometri, i canneggiatori avevano preso le

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calza gli stivaletti da signore. Ma questo non importa niente: l'importante è avere voglia di imparare, e di farsi onore. Il vostro Sempronio e la vostra

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BABBO, MAMMA! I nostri due viaggiatori stavano per giungere al paese. Si scorgeva, tra gli alberi fronzuti, la vetta del campanile: le campane che

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lucciola 17 LE PRIME LUCI Sempronella fra gli uccellini PAG. 23 Serate lunghe 24 Trottolina 25 Il lupo e la volpe: La caldaia di riso 28 Nel pozzo 29

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