spalancava i due occhioni celesti, muoveva, le braccia, le gambe, e diceva, Mamma! -Ora rifarò il lettino! - proponeva Bebè, la dormigliona. l Emilia, che
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si erano dimenticati di osservare chi c'era sulla carrozzella. Vi era un povero vecchio senza gambe! La mamma diede qualche moneta all'infelice
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scritto sopra il capo: pera, sul naso: nappa, sul mento: bietta, su ventre: buzzo, sulle mani: mestole, sulle gambe: seste, sulle scarpe: - ciotole. Lessi
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petto che lo mandò con le gambe levate. - E questo è l'ultimo vocabolo della processione del P, che se finisce poco bellamente con due scarpe per aria
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gli era venuto l'impulso di alzar le gambe, di accostarle, orizzontali ... e si era sentito portar via per la stanza in quella posizione, con le gambe
andare a letto, egli li passava in rassegna, piantato in mezzo alla stanza a gambe larghe, con le mani dietro la schiena, con gli occhi rilucenti di
voleva essere disturbato. Il pretucolo si metteva a sedere a gambe larghe, col mantello sul braccio sinistro, agitando i ginocchi o picchiando
le braccia un lieve vapore bianco, che discese lentamente lungo le gambe e le avvolse quasi serpeggiando fino alla punta dei piedi; lo vidi risalire
quasi a fargli maggiormente rilucere il pelo, lo faceva spasseggiare su e giú per far risaltare le belle gambe asciutte, gli tirava in su le labbra
pezzo la divisa di brigadiere doganale, tutta la sua persona, alta, pettoruta, con gambe ancora solide e voce grossa e rude, rivelava qualcosa di
lieve sproporzione tra il busto e le gambe per cui somigliava alla madre. Dalla madre aveva ereditato anche le mani piccole con dita sottili e i piedini
. Qualche ora dopo, verso le dieci, Jeanne stava leggendo il Figaro a Carlino sprofondato in una poltrona con le gambe avvolte in una coperta, e sulle
tutto nel contraccolpo delle parole che gli erano scoppiate dal cuore e nel fuoco febbrile del sangue. Le gambe gli tremavano, gli mancavano sotto. Fu
discendere e al secondo passo si arrestò. Le gambe non lo reggevano, un soffio di sangue gli accese il viso. Era quasi digiuno da trent'ore. Non aveva
pur non raccogliendo la rosellina né accennando a raccoglierla, gli bisognava partire. Cercò levarsi, le gambe non lo reggevano ancora bene, tardò un
avviticchiandoglisi mezza nuda e tremante alle gambe. Costanza! - gridò di nuovo Roberto. La donna comparve ancora mezzo discinta. Ieri sera avete
una mano sulla mia spalla. Ella non rispose e fece nuovi sforzi per allontanarsi ma le braccia le si erano fatte pesanti e le gambe erano come
accorsero formando un gruppo scuro, che spiccava sul celeste delle divise dei bandisti. Il vecchio tremava sulle gambe, ma con una mano appoggiavasi alla
dei capitali ci tagliamo le gambe. Ma il dovere me lo imponeva e quando saremo alla liquidazione finale, Franco mi pagherà. Ma egli non potrà mai
parere la pianura un mare di fuoco. - È lontana di qui la vostra casa? - domandò il Conte alla vecchina. - È lontana per le mie gambe e non per le vostre
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gambe riacquistarono la perduta agilità; le ferite si rimarginarono, e la coda e il pelo divennero morbidi come seta, e lucenti come cristallo. Saaud
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tutto sgomento. - Denaro non ce n'è. - Il Gigante non rispose, ma prese l'o- mìno per le gambe e lo capovolse. Una chiave grossa grossa gli uscì di
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malconcia che se la dava a gambe, e preferiva la morte a quel supplizio. Ora dovete sapere che c'era un Re, potentissimo, che non aveva figliuoli. Il sole
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’ammiraglio; quindi lo fermavano alle sartie, e l'infelice doveva dormire a gambe all'aria. Gli aristocratici non sapevano neppur essi che cosa volevano
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dietro a sé il brusìo di tante piccole gambe che la inseguivano, ma non si la- sciò sgomentare. Udì i campanellini d'argento che suo- navano a raccolta
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gambe, finchè si alzò, sor- rise e andò alla presenza del Re suo sposo. Non si può dire la gioia del Re e le feste che furono fatte a Sgricciolina. Il Re
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