Vocabolario dinamico dell'Italiano Moderno

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Il Mezzogiorno e la politica italiana

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Sturzo, Luigi 1 occorrenze
  • 1923
  • Opera omnia. Seconda serie (Saggi, discorsi, articoli), vol. iii. Il partito popolare italiano: Dall’idea al fatto (1919), Riforma statale e indirizzi politici (1920-1922), 2a ed. Roma, Edizioni di Storia e Letteratura, 2003, pp. 309-353.
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La ricostruzione dei pascoli ebbe i sussidi dello stato, ma la legge parlava di pascoli montani e furono quelli del nord.

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Introduzione alla sez. "Riforma statale e indirizzi politici (1920-1922)

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Sturzo, Luigi 1 occorrenze
  • 1923
  • Opera omnia. Seconda serie (Saggi, discorsi, articoli), vol. iii. Il partito popolare italiano: Dall’idea al fatto (1919), Riforma statale e indirizzi politici (1920-1922), 2a ed. Roma, Edizioni di Storia e Letteratura, 2003, pp. 101-131.
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11. - Il regime democratico ha la sua base nella concezione delle libertà fondamentali; queste furono precisate, nel periodo costituzionale, in

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I bollettini della guerra 1915-1918

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Anche sul Carso il nemico sgombro alcune trincee, lasciando numerose armi e munizioni che furono raccolte dalle nostre truppe.

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La sera del 1 settembre [1915] ingenti nuclei di truppe nemiche, con l’aiuto di riflettori, tentarono l’attacco delle perdute posizioni, ma furono

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Sul Carso furono ieri eseguite avanzate in più punti delle nostre linee ed occupati alcuni trinceramenti nemici. I nostri progressi furono sensibili

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ovest di monte Costabella dove furono anche distrutti alcuni trinceramenti nemici.

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In Valle Avisio il ricovero Nuernbergerhütte e un vicino vasto baraccamento sul versante sud–ovest del massiccio della Marmolada furono completamente

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occupazioni, ma furono respinti.

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Nella giornata del 9 furono bombardate le località di San Giorgio e Bagni di Sella nella Valle del torrente Maggio Brenta e Grado sulla laguna

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’evidente scopo di distruggerli furono scoperti e ricacciati col fuoco.

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Durante la stessa notte, forze nemiche pronunciarono due attacchi contro le nostre linee nell’alta valle della Rienz, ma furono entrambe le volte

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Accampamenti nemici a Nabresina furono efficacemente bombardati dai nostri aviatori.

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Anche sul Carso colonne nemiche di truppe e carriaggi furono efficacemente battute dalla nostra artiglieria.

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Sul monte Javorcek alcuni trinceramenti furono espugnati, l’osservatorio e due «blockhouses» fatti saltare, presi 50 prigionieri tra i quali 2

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I nostri dirigibili hanno eseguito un’incursione sul campo di aviazione nemico di Aisovizza, colpendolo con 40 bombe. Furono anche bombardati il

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Sul Carso, il fuoco aggiustato delle nostre artiglierie snidò truppe austriache dal bosco di Monte Cosich, che furono poi inseguite con efficaci tiri

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La nostra artiglieria eseguì tiri aggiustati sulla stazione ferroviaria di Tarvis. Furono visti grandi incendi.

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I bollettini della guerra 1915-1918

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lancio di bombe a mano e di tubi esplosivi. L’avversario fuggì abbandonando armi e munizioni che furono raccolte dai nostri.

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. Furono accertati più di 100 cadaveri nemici e presi 34 prigionieri.

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Continuano sulla fronte Tridentina insistenti azioni delle artiglierie nemiche. Nella giornata di ieri queste furono particolarmente attive contro

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Furono presi al nemico 34 prigionieri, tutti regolari austriaci, e numerose casse di munizioni per artiglierie, di cartucce e di viveri.

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Furono anche compiuti progressi sul terreno a nord della vetta, del Pasubio e nell’Alto Posina, sulle pendici meridionali di Corno del Coston.

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Furono osservati vasti incendi. Fatti segno al fuoco di artiglierie antiaeree e ad assalti di idrovolanti nemici, i nostri velivoli ritornarono tutti

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In Valle Sugana nuclei nemici tentarono ieri l’attacco delle nostre posizioni fra i torrenti Coalba e Maora; furono prontamente respinti.

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Furono sinora sepolti più di cento cadaveri di austriaci. Respinto sulla destra della Brenta, il nemico bombardò violentemente le nostre posizioni

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Sul Garda nostri battelli armati furono fatti segno al tiro delle artiglierie nemiche, senza alcun nostro danno.

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Sul Carso nuclei nemici che tentavano sorprendere le nostre posizioni di Quota 208, a sud di Villanova (Nova Vas), furono prontamente ricacciati con

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, furono tutti valorosamente ributtati dai nostri con gravi perdite per l’avversario.

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Quelle nemiche furono particolarmente attive nella zona di Gorizia e sul Carso.

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sorpresa contro una nostra posizione avanzata a nord del Gardinal: furono nettamente respinte.

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Finora furono sgombrati: 1400 fucili, 9 mitragliatrici, 5 lanciabombe e grande quantità di munizioni e materiale.

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Nel Vallone di Brestovizza (Carso) furono ampliate le occupazioni fatte nei giorni 30 e 31 agosto, con cattura di prigionieri ed ingente bottino di

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Nella giornata furono fatti prigionieri 36 ufficiali e 1602 uomini di truppa appartenenti a 10 diversi reggimenti.

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Alle foci del Timavo, riparti di assalto, che, col sostegno di ondate di fanteria, muovevano contro la nostra posizione di estrema destra, furono

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Ammassamenti nemici nella zona di Ravnica (ad oriente del San Gabriele) furono battuti con circa due tonnellate e mezza di bombe da due nostre

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furono più attive del consueto.

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Furono catturati prigionieri in Conca Laghi (Posina) e armi e munizioni presso Flondar (Carso).

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Sul Carso una maggiore attività dell’artiglieria nemica venne efficacemente controbattuta. Gli impianti ferroviari di Grahovo e Dottogliano furono

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Le nostre offese aeree furono concentrate nella zona militare di Voiscizza (Carso), che venne colpita dall’efficace lancio di circa tre tonnellate di

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settentrionali del San Gabriele fallirono completamente. Furono fatti 86 prigionieri, 6 dei quali ufficiali.

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Nuclei avversari furono dispersi in Val Lagarina a sud di Mori.

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Reparti nemici furono messi in fuga dai nostri piccoli posti allo Stelvio e al Tonale.

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Durante la giornata le prime linee nemiche furono ripetutamente attaccate con successo da aviatori nostri e alleati.

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A sud di Rovereto, in conca Asiago e in Val Brentale nostre artiglierie furono particolarmente attive contro le retrovie nemiche.

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In Val Concei (Giudicarie) e in Val d’Astico, nuclei avversari furono respinti dai nostri avamposti. In Val Frenzela pattuglie in ricognizione

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Nella regione del Grappa, riparti d’assalto avversari, tentarono per tre volte l’attacco delle nostre linee del Solarolo: furono nettamente respinti

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Le perdite subite dall’avversario, dato il carattere locale dell’azione furono di gravità veramente eccezionale. Restarono nelle nostre mani 61

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Sualtuari e violenti duelli d’artiglieria su vari tratti della fronte montana e lungo il Piave. Incendi ed esplosioni di depositi di munizioni furono

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Numerosi voli di crociera, di ricognizione e di bombardamento: tre velivoli avversari furono costretti ad atterrare nelle loro linee.

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Due velivoli nemici furono abbattuti in combattimento aereo.

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