Francia è la fanfara, è la canzone, è la doratura, è lo sciampagna, è la verità nel vino, è l'entratura senza soggezione dell'abboccatutto, è il coraggio
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famiglie nascono, fanno i fatti loro e muoiono; ma è una proprietà, un albergo, un ristorante, un casino della Francia, anzi del mondo intero, dove si
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un'altalena di melensa monferrina, su...! coraggio! Dio lo vuole! lo vuole la Francia! lo pretendono le tre lire del padrone dello Stabilimento! Su, su
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popolari in Italia; la maggioranza dei lettori volgevansi di preferenza ai lavori di Francia, poiché da noi punto o poco si produceva in fatto di
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della Francia caddero inesorabilmente troncate. Il berretto frigio non impose alla ferocia briaca più del diadema reale. E qual rimase la Francia
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l'Italia, ripetasi per la Francia, per la Spagna, per tutte le altre nazioni. Da noi si diceva: milanesi, bergamaschi, lucchesi, aretini, faentini e via
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completo esterminio. «I Robespierre, i Danton, i Marat sorgeranno a migliaia dalle officine pensanti. E questa volta non sarà l'ottantanove della Francia
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un suo cliente di Francia. Il marchese allora levò il bicchierino e fece un brindisi alla signora Primicerio: la quale, per corrispondere, bevve un
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Accademia della crusca
