quali hanno varcato la giovinezza, diceva con fina ironia: non essere prudente tener aperte le finestre, allorchè la neve é sui tetti. Certamente in
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esagerare nel chiudere le finestre e calar le cortine, e ciò per evitar che chi entra debba camminar a tastoni: all'inverno non bisogna riscaldar troppo
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intonacate. Di rado hanno un pavimento, e non mai finestre a vetri, ma per lo più hanno un tetto ben fatto. Generalmente la facciata è aperta, e forma una
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ad un certo punto della discussione sorse nella folla il grido: alle finestre!
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rosso roseo brillante, con certi disegni gialli sinuosi, come a fiamma; e il sole del tramonto, caldo, vivo, d'oro, entrava dalle due finestre
presbiterio, le facce dei pilastri e i fusti delle colonne. Il vento, soffiando, scuoteva i vetri delle finestre, e vi schiacciava sopra violentemente
metteva l'animo in uno stato di vaga e come sognante ebrietà. Passando dal paesello di Ledizzo, alzò gli occhi alle finestre della casa dove abitava la
inghirlandato di ragnatele. Dalle due finestre, che guardavano in una stradicciuola stretta, si vedeva in faccia una casa antica, con la muraglia di
La camera, assai grande, era posta in un angolo dell'immenso edificio; aveva due finestre piccole, dalle quali si vedeva giù nella notte una zona
testa sventata era dunque andato a passar la notte? Non s'attentava di allontanarsi troppo di casa; guardava dalle finestre, ma non vedeva altro che
alloggio. I vetri delle finestre non c'erano più, le imposte cominciavano a sconnettersi; ma il palazzotto così bianco e alto e regolare, con la sua bella
musaici della chiesa avevano sull'orlo delle striscie scintillanti. Le finestre spalancate delle Procuratìe Vecchie lasciavano vedere le allegre sale
, delle quali si sarebbe scandalezzata persino la degna sposa di Zaccaria, ed alle tendine delle finestre rabescate di lordura. Dal canale quasi
alle finestre delle quali pendevano cenci di ogni colore; alle volte, lasciata la prudenza, si entrava in barca da qualche luogo frequentato della
, spalanco le finestre e lo benedico. Odio le tenebre. La sera, di mano in mano che cresce l'oscurità, si fa più intensa di contro a me, proprio nel punto
sopravvenuta nella camera, del torbido mare che saliva davanti alle finestre. Vide per un momento ancora i fantasmi dei vasi ritti sul muricciolo della spianata
denso, avrebbe affacciata a tutte le finestre la sua malinconia stupida. "Ci vorrà un lume, a tavola" disse al domestico la signora San Donà, rientrando
alle finestre, adesso. Chi ci spiava dall'altra sala poteva credere che guardasse la luna e la tormenta. Dio, perché si ostinava a star lì? Le toccai
. Voleva vedere se gli respingerebbero il dono come l'altra volta. Si pose nell'ombra presso il muro tra le due finestre, ed aspettò. Nanna udiva il respiro