Si affittavano palchi, logge, finestre e sedie: — Parchi logge, finestre! — Ecco piazze, ecco posti, ecco lendiere!
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Tutte le vigilie delle feste dei Santi e delle Madonne, in cui si era soliti illuminare le finestre delle case, questo venditore andava in giro per
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finestre. Essi gridavano: — Apparati per li finestri per la processione! La strada che doveva percorrere la processione era accuratamente spazzata, poi
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ed insieme ad accompagnarlo. E infatti a quel grido le donne si affacciavano alle finestre e gettavano giù il loro obolo, mentre gli uomini, uscendo
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ppiede, sii in carozza, sii a ccavallo, sii a le finestre, accennéveno li moccoletti. Poi co’ le svèntole, co’ li mazzettacci de fiori, o co’ le
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sparisce e’ llatte. Avviso a le donne che allèveno! Un proverbio nostro dice: "E’ llatte vié’ ppe’ le minèstre, E nô ppe’ le finestre". Vorebbe ciovè
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che turbavano gli allora innocenti sonni dello scrivente. Al quale sembra ancora vedere la biancheria sciorinata al sole ingombrare finestre e strade
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sotto casa sua, je piantava er teatrino sotto le su’ finestre, e lo metteva in ridicolo. Diverse vorte è stato in catorbia, per avè’ mmesso in ridicolo
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bbôna ca... che ’na bbôna magnata. 72. L’osso stii bbene; ché la carne va e vviéne. 73. E’ llatte viè’ ppe’ le minestre e nno ppe’ le finestre. 74
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