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Regio Decreto 16 marzo 1942, n. 262 - Approvazione del testo del Codice civile.

3480
Regno d'Italia 50 occorrenze
  • 1942
  • LLI - Lingua legislativa Italiana
  • diritto
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L'azione di revocazione per sopravvenienza di figli deve essere proposta entro cinque anni dal giorno della nascita dell'ultimo figlio o discendente

Se si tratta di un figlio legittimo o di un figlio naturale riconosciuto, il cognome dell'affiliante può soltanto essere aggiunto a quello del minore.

Non sono soggetti ad usufrutto legale: 1) i beni acquistati dal figlio in occasione o per esercizio di milizia, ufficio, impiego, professione o arte

(Cognome del figlio).

Se il figlio naturale muore senza lasciar prole nè coniuge, la sua eredità è devoluta a quello dei genitori che lo ha riconosciuto o del quale è

(Cattiva condotta del figlio).

Dello stato di figlio legittimo.

(Riconoscimento di un figlio premorto).

(Condotta del genitore pregiudizievole al figlio).

La revocazione ha luogo anche se il figlio è stato concepito al tempo del testamento, e, trattandosi di figlio naturale legittimato, anche se è già

(Obblighi dei genitori verso il figlio).

(Doveri del figlio verso i genitori).

sopravvenienza o l'esistenza di un figlio o discendente legittimo del donante. Possono inoltre essere revocate per il riconoscimento di un figlio naturale

(Nascita del figlio dopo i trecento giorni).

(Successione dei genitori al figlio naturale).

L'azione è imprescrittibile riguardo al figlio.

(Nascita del figlio prima dei centottanta giorni).

L'azione è imprescrittibile riguardo al figlio.

(Donazione al figlio naturale non riconoscibile).

La prova contraria può darsi con tutti i mezzi atti a dimostrare che il reclamante non è figlio della donna che egli pretende di avere per madre

(Introduzione del figlio naturale nella casa coniugale).

(Successione del figlio naturale all'ascendente legittimo immediato del suo genitore).

Il marito è padre del figlio concepito durante il matrimonio.

(Inammissibilità di riconoscimento in contrasto con lo stato di figlio legittimo).

devono proporla entro tre mesi dalla morte del marito o dalla nascita del figlio, se si tratta di un figlio postumo.

figlio, il tribunale può, secondo le circostanze, adottare i provvedimenti convenienti all'interesse del figlio e può anche disporre l'allontanamento di

Il figlio adottivo deve gli alimenti all'adottante in concorso con i figli legittimi.

Il figlio, di qualunque età sia, deve onorare e rispettare i genitori.

Basta, in mancanza di questo titolo, il possesso continuo dello stato di figlio legittimo.

Se uno solo dei genitori ha legittimato il figlio, l'altro è escluso dalla successione.

Il figlio naturale può essere riconosciuto dal padre e dalla madre tanto congiuntamente quanto separatamente.

L'azione è proposta contro il figlio, se è maggiore d'età, e, se è minore o interdetto, in contraddittorio di un curatore nominato dal tribunale

neonato ovvero sulla nascita del figlio dopo trecento giorni dallo scioglimento o annullamento del matrimonio, spetta a chi dall'atto di nascita del

Essa avviene per susseguente matrimonio contratto dai genitori del figlio naturale o per decreto reale.

revocate di diritto per l'esistenza o la sopravvenienza di un figlio o discendente legittimo del testatore, benchè postumo, o legittimato o adottivo, ovvero

Se la moglie adotta il figlio del proprio marito, l'esercizio della patria potestà spetta al marito.

La legittimazione attribuisce a colui che è nato fuori di matrimonio la qualità di figlio legittimo.

Gravano sull'usufrutto legale, oltre gli obblighi propri dell'usufruttuario, le spese di mantenimento, istruzione ed educazione del figlio.

Se chi muore lascia, oltre al coniuge, un solo figlio legittimo, la quota di patrimonio a questo riservata è di un terzo in piena proprietà. Un altro

Il donante non può proporre o proseguire l'azione dopo la morte del figlio o del discendente.

L'adottante deve gli alimenti al figlio adottivo con precedenza sui genitori legittimi o naturali di lui.

L'azione già promossa dal figlio, se egli muore, non può essere proseguita che dai suoi discendenti legittimi.

L'usufrutto è della metà dell'eredità, se alla successione concorre un solo figlio, e di un terzo negli altri casi.

La revocazione può essere domandata anche se il figlio del donante era già concepito al tempo della donazione.

La legittimità del figlio nato dopo trecento giorni dallo scioglimento o annullamento del matrimonio può essere sempre contestata.

Se è stato riconosciuto o dichiarato figlio di entrambi i genitori, l'eredità spetta per metà a ciascuno di essi.

Se al figlio naturale morto senza lasciar prole, nè genitori, sopravvive il coniuge, l'eredità si devolve per intero al medesimo.

Occorre il consenso del figlio per promuovere o per proseguire l'azione se egli ha raggiunto l'età di anni sedici.

E` nulla la donazione fatta dal genitore al figlio naturale, se la filiazione non può essere riconosciuta o dichiarata.

Il padre ha l'usufrutto dei beni del figlio finchè esercita la patria potestà, salvo quanto è disposto nell'art. 328.

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