Vocabolario dinamico dell'Italiano Moderno

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I vespri siciliani

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1 occorrenze

. – Questi prendono parte alle danze, che si fanno più vive e più animate. – Roberto, situato alla sinistra dello spettatore vicino a Procida contempla

Doveri dell'uomo

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Mazzini, Giuseppe 6 occorrenze

. Le prime hanno generato l'egoismo di classe, le seconde fanno d'una società che deve, se ben ordinata, rappresentare il vostro scopo e la vostra

tanto da sostenere sé e la loro famiglia: come possono trovar mezzi per educarsi? La precarietà e le interruzioni del vostro lavoro vi fanno trapassare

taciti colla vostra vita. Voi spesso non li discernete, poiché fanno parte di voi; ma quando li perdete, sentite come un non so che d'intimo, di

raccoglie e gli uomini che passeggiano sulla loro sepoltura ne fanno lor pro. Ognuno di noi nasce in oggi in una atmosfera d'idee e di credenze elaborata

materialisti s'inchinano sempre, abbia nome Rivoluzione o Bonaparte: il Fatto del quale i materialisti anch'oggi, in Italia ed altrove, si fanno scudo

nelle facoltà e nell'opere che fanno realtà del pensiero. Sia dunque l'associazione dovere e diritto per voi. Taluni, a limitarne il diritto fra i

USI,COSTUMI E PREGIUDIZI DEL POPOLO DI ROMA

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Zanazzo, Giggi 43 occorrenze

Fanno a gara fra ragazzi o ragazze, a chi salta più scalini della scala di casa, di un palazzo, di una chiesa o di altro.

Uno dei fanciulli fa da medico, e gli altri colleghi si fingono malati. È un passatempo senza nessuna regola e che i ragazzi fanno quindi a piacer

fanno ricevere le visite di altre fanciullette che si fingono commarèlle. O pure fanno gli sposi e riproducono tutte le cerimonie e gli usi che

Uno fa da capitano, da sergente o da caporale, e gli altri giocatori fanno da soldati tenendo in mano invece del fucile una canna, un manico di scopa

’ ffàje fa’ la grazzia. S’intratanto ch’er Bambino sta dda un moribbonno, je se fanno li labbrucci rossi, è ssegno de guarizzione; si ar contrario je se

Divertimento ginnastico che i ragazzi fanno innanzi le bande musicali allorchè sono in marcia, allargando le braccia in croce e piegando di slancio

Due fanno a pari e caffo. Il perditore, ogni volta che sbaglia, riceve dall’altro un tuzzo, cioè un forte colpo dato sulle spalle, prima con la punta

Quanno a ’na cratura li capellucci de dietro a la capoccétta je sé fanno duri e arsi come la stoppa, e je stanno dritti che nu’ je se ponno guasi

Contro le còliche, le tirature, li dolori e er calore all’ùtero fanno bbène le lavanne d’acqua de marva bbollite co’ la capomilla e un tantino de

leggermente in guisa da farne venir fuori delle bolle più o meno grandi chiamate bòccie ò bbòcci, e che i fanciulli fanno a gara a far saltare su i loro

Se metteno li porzi de le mano intinti in d’una cunculina d’acqua giaccia, e cce se fanno sta’ un quarticèllo. Si er dolore nun ve passa, mettete li

Si giuoca alla Mora soltanto dagli adulti, in due, in quattro ed anche in più. Per mezzo della conta si scelgono o si fanno i compagni. Questo giuoco

chiamiamo comunemente sordino), i gatti, già in vedetta o sulle porte delle botteghe o sugli usci delle case, gli si fanno attorno e si precipitano con

campagne da li grilli, da le ruche, e dda ll’antri animali che je fanno danno.

Inciàrmeno l’ucelletti intanto che quelli vóleno; e sse li fanno cascà’ in bocca come pperacotte. Li cacciatori stessi, si je vonno tirà’ cco’ lo

foglioni in quella tavola di signoroni. 11. Tre bbarchette che vvanno per mare Tutt’e ttre si fanno tregare. Trega e ritrega, larga la foja, stretta

I giocatori (due, quattro, sei) fanno il tocco. Il preferito dalla sorte batte il suo bottone, o il suo soldo, contro il muro, il quale soldo, di

Una certa quantità di fanciulli o fanciulle, prendendosi per le mani, formano una lunga catena, e correndo fanno le viste di giuocare. Ma invece, i

Un numero non piccolo di fanciulli e fanciulle fanno ruota prendendosi per mano e, mentre girano, canticchiano: "Palazzo, palazzo vergine, Che ll

ddànno li nummeri in gèrgo. Certe vorte ’sti bboja fanno vince un sacco de persone; ma li possino scansalli raramente ve danno li numineri bbôni; a

Avviè’ spesso che le crature, mó ppe’ ’na cosa mó per un’antra, se fanno male. O sbatteno la testina a un tavolino, o una manina, o un piedino

quanno Mastro Titta tirava ggiù la mannara, ar temp’istesso, er padre appoggiava ’no schiaffo ar fijo e je diceva: — Aricordete che ’sta fine la fanno

nonno finge di pregare, essi (parlando con poco rispetto) fanno dei peti a tutto andare. Allora il nonno, esasperato, alza il bastone per picchiarli, ma

e dde li salami. Certi ce metteno lo specchio pe’ ffa’ li sfónni, e ccert’antri cce fanno le grotte d’ôva o dde salami, co’ ddrento er sepporcro co

pijeno un po’ de foje de persica e se fanno bulle in dell’ojo d’ulivo drento a ’na piluccia. Quanno quele foje se so’ ingiallite se bbutteno, e cô quell

le crature medeme. Si li ggenitori so’ ggente ricca, invece de li sordi, ar posto der dente, ce fanno trovà’ un par d’orecchinetti o un anellino d

Molti fanciulli e fanciulline si prendono tutti per le mani e fanno un circolo girando in tondo e cantando: "Ggira ggira tondo Cavallo imperatóndo

bicchiere vôto. Quéla spremitura bbevétevela e la diarèlla ve sparisce. Fanno puro bbene li fumenti calli, o a ttienesse la panza cuperta bbene co’ la lana

testa grossa. Le donne che sòffreno de bbrucior de stommico, fanno li fiji cor un sacco de capélli. Si a la cratura ch’è nnata, dedietro a la capoccétta

Quanno ve se fanno nere l’ógna de le mano, e cciavete l’occhi sbattuti e accallamarati, e la lingua spòrca, allora è ssegno che nun ve sentite troppo

Le primaròle speciarmente, ariveno indificirmente a ffinì’ le nove lune; e, nnove casi su ddieci, tutti li parti se fanno sur fà’, sur calà’ dde la

Un buon numero di fanciulle fanno ruota tenendosi per mano. Una di loro, designata dalla sorte, vien posta nel mezzo del circolo e deve fingere di

fanno intorno e gli gridano in coro: Tappo de cacatore, ecc.". Così lo descrive il Belli nella nota 13 del sonetto: Un’opera de misericordia del 3 ottobre

. In ottobbere che sse fanno le vignate, gnòcchi e mmaccaroni a ttutto spiano. Pe’ li Morti, se magneno le fava pe’ mminestra, e ppoi le fava da morto

Una diecina di ragazzi si prendono per mano; due altri di essi, che fanno da capi-giuoco, si pongono a una certa distanza parallelamente, e poi

se pó ffa’ er malocchio. Quanno fanno la cacca per tera, in der fà’ la pulizzia, nun bisogna bbuttacce la cénnere sopra, si nnó, povere crature, jé

nelle non infime società, è questo, pel quale molti uomini e donne pongonsi in circolo, e fanno girare dall’uno all’altro un pezzetto di cerino acceso

Er giorno de Pasqua Bbefanìa, che vviè’ a li 6 de gennaro, da noi, s’aùsa a ffasse li rigali. Se li fanno l’innammorati, li sposi, ecc. ecc. Ma ppiù

inargentata, come quelle che incora adesso se metteno drento a le carzette che sse fanno pe’ Bbefana a li regazzini.

scaccia porcherìa. Pe’ la resìpola fanno puro bbene le bbevanne de cremor de tartero, oppuramente quelle de marvóne e semprevivo mischiati insieme. A

e in de le bbaracche che sse fanno appostatamente pe’ quela notte. For de la Porta, verso la salita de li Spiriti, c’era parecchi anni fa, ll’osteria

; quelle che sse fanno in una misura, in un bucale o in un ricipiente ppiù granne, oppuro quelle che intanto che sse bbeve se sversa er vino ner bicchiere p

sortanto er Sótto, senza sceje er Padrone, prima perchè nun è obbrigato a scejello e ppoi perchè, ffatta la seconna Conta, tutte ddua le Conte se fanno

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