EVA KANT SI ERA TINTA I CAPELLI E MESSA LE LENTI A CONTATTO SCURE. ANCHE LEI SI ERA CORRETTA I LINEAMENTI CON LA PARAFFINA. È ENTRATA NELLA VOSTRA
EVA KANT PERÒ ERA SICURAMENTE SOTT’ACQUA!
... E QUANDO MI SONO RIPRESO VOSTRA FIGLIA ERA SPARITA...
HAI RAGIONE, MA QUANDO ME NE SONO ACCORTO, ORMAI ERA FATTA.
NON È POSSIBILE! IL PERSONALE ERA ALL’OSCURO DI OGNI PROVVEDIMENTO!
MA SE, COME PENSATE, DURANTE LA FESTA NON ERA NARCOTIZZATA PERCHÈ NON È SCAPPATA CON DIABOLIK?
... MA QUANDO HA SAPUTO DEL RAPIMENTO DI VOSTRA FIGLIA HA INTUITO SUBITO CHE C’ERA L’OCCASIONE PER FARE UN ALTRO COLPO.
DICKSON?! ECCO PERCHÈ IL VOSTRO VISO NON MI ERA NUOVO! VI HO VISTO UNA SETTIMANA FA IN TELEVISIONE... E L’ESPLANADE È UNO DEI VOSTRI ALBERGHI...
ERA PULITO E STIRATO, TATA!
NON LO SO, LEO! QUELLA CHE L’HA INVESTITO NON ERA NORMALE CORRENTE ELETTRICA!
alitavano sul vetro dove comparivano i tratti del viso, lo sbattere delle palpebre che le era così frequente quando qualcosa la imbarazzava. «Adesso
, il quale era tutto lieto della risposta avuta, perché ormai gli pareva che nessuna donna potesse renderlo così felice quanto la modesta e gioviale
non era più un'estranea per la famiglia Marcucci. Benché da otto giorni soli ella fosse moglie di Cecco, pure aveva già preso il suo posto in casa, e
vecchia Regina, e Cecco le aveva narrato che nei primi anni del matrimonio, le era nato un figlio infelice, assolutamente scemo, e che la vista di
avevano fatti grandi preparativi per festeggiarla. Nel centro della cucina era stata appesa al soffitto una pentola incrinata, piena di noci, di
e dei cugini. Era una serata mite e pareva impossibile che si fosse nel cuore dell'inverno, in mezzo ai monti, tanto l'aria era temperata. - Buona
fatto assistere, miei cari, a tutte le vicende, talvolta tristi e talvolta gaie, di quelle buone e semplici persone, per le quali la cara vecchia era
Nella settimana c'era stato un altro avvenimento a Farneta. La giovine moglie del nuovo ispettore, figlia dei villeggianti, era giunta e aveva
trattenere un grido di meraviglia. S'era pettinata alta, s'era messa un giacchetto chiaro, il vezzo di corallo e una pezzuola di seta celeste incrociata
La domenica delle Palme, la Vezzosa era andata a desinare dai Marcucci e aveva portato in casa tutto il corredo, perché la matrigna, che stava meglio
Camaldoli e al Picco della Verna, tanto era lo scampanìo che si udiva da ogni lato. In una casa di Farneta, piccolo borgo sulla via di Camaldoli, la
. - Che fa Vezzosa? - domandò la vecchia. - In tutta la settimana non s'è fatta mai viva, e manca anche stasera? La domanda della Regina era soprattutto
rammento io, tutto quello che essa ha fatto per noi quando si era piccini. - Come! - ribatté Maso, - me ne ricordo benissimo; e io che sono il
faceva le lasagne, chi pelava i polli, chi puliva la casa e ravviava i figliuoli. Anche la Regina aveva voluto adoprar le mani, e si era messa a fare
Le tristi previsioni di Maso si erano avverate. La raccolta del grano era rovinata dalle piogge e dai geli, e le viti pure avevano seriamente
Il tempo era brutto, ma brutto, e invece di maturare il grano, le piogge e i vènti lo facevano piegare a terra. S'era alla fine di maggio, e Maso e i
, dicevano che Cecco era buono e la sposava per compassione, per levarla dalle mani della matrigna. Questi discorsi erano arrivati all'orecchio di
Pasqua si faranno le nozze. - Domani vi darò una risposta, - disse Momo. I due contadini si separarono; Momo salì dalla figliuola, che era sempre a
un altro, si era allontanato da casa. La moglie non osava interrogarlo, ma la madre dolcemente lo attirava a sé, e cercava di rimaner sola con lui
La Carola era consolata dacché aveva riveduto l'Annina e che questa l'aveva assicurata che in casa della signora ci stava come in Paradiso. Già, non
. Benché la terra fosse coperta di neve ghiacciata e il vento mugolasse e fischiasse, il monaco scese per raccogliere l'involto, e vide che era fermato con
era stata buona, andava Cecco con un altro dei fratelli ad Arezzo; quand'era scarsa, portavano i panierini al Ponte a Poppi e li spedivano per mezzo
Nella settimana trascorsa dopo l'ultima novella, la matrigna di Vezzosa era stata fra la morte e la vita. Dinanzi a quella donna che soffriva
La settimana successiva all'ultima novella era stata una di quelle settimane piene d'ansietà per molti di casa Marcucci, e anche per il padre di
lasciato andare. Era la prima volta, dacché erano stati sposi, che Cecco si allontanava senza di lei dal podere di Farneta, ed ella ne soffriva come se si
vecchio. Era stato, insomma, un pranzo solenne, uno di quelli che non si dimenticano mai più. E alle pietanze s'era aggiunta l'allegria e la cordialità
Dopo quella spiegazione avvenuta fra i due sposi nel silenzio di una splendida sera di primavera, la gioia era tornata a brillare sull'esistenza di
di un cavallo e il rumore di una sonagliera sulla via maestra, si metteva in ascolto, oppure correva dietro ad una siepe per vedere se era lui. Tutte
pioggia, la Regina era stata zitta zitta, e alle domande di Cecco e a quelle premurose degli altri figliuoli, aveva risposto che non era ammalata, ma
tempo la paga gli sarà cresciuta, e, se impara, potrà far carriera. Era una bocca di meno al podere e un pane assicurato per la vita, e Maso fu
novella, - ribatté il ragazzo. E si alzò pian piano, svogliatamente, per andare a prendere il mulo nella stalla. Intanto dalla piccola carrozza era sceso un
campi che circondavano la casa. La signora Luisa parlò molto con le donne delle faccende domestiche. Così le Marcucci seppero che ella s'era maritata da
desinare a casa altro che la domenica, perché c'era anche da legar le viti sui pioppi, e ogni pianta aveva bisogno dell'opera del contadino. La massaia
render loro piacevole il soggiorno di quella campagna. La signora Adele era una vecchietta arzilla, tutta fuoco e penne, che si alzava all'alba e stava
cenere e le faville, e la neve batteva tanto forte contro i vetri delle due finestrine della cucina, da spaccarli. Erano le cinque appena, ma già era buio
Le tre settimane che mancavano alle nozze di Vezzosa con Cecco, minacciavano di diventare sei e magari otto, perché la matrigna s'era ammalata e non
Il dì della Pentecoste, cui i contadini toscani dànno il poetico nome di Pasqua di Rose, era stato un giorno lieto per il podere di Farneta. Vezzosa
La domenica successiva era un tempo da lupi, una di quelle giornate in cui, come si suol dire, chi non ha casa la cerca; ma l'acqua, che veniva giù a
donne trafficavano, e la vecchia, alla quale per diritto spettava il riposo, si era seduta nel canto del fuoco e aveva cavato di tasca il rosario; ma
La Regina era stata molto contenta di fare scrivere a Carlo, dalla Vezzosa, che la resistenza di Maso era vinta; e il giovane, per ringraziarla, era