forti: ove era bene affermata la nostra posizione contro lo stato democratico, con le note parole: « ad uno stato accentratore tendente a limitare ogni
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Il nostro piano era e resta fissato anche oggi sul terreno costituzionale,per la trasformazione organica dello stato; è questo il nostro lavoro di
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c'era il vuoto.
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costruzione statale, mancherà il contenuto storico e reale alla rivoluzione che essi avranno tentata. Certo il parlamento del novembre non era lo stesso
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e dei risparmi non bene affidati, né allo stato come contributo d'imposte, né alle banche come mezzo di deposito e d'impiego. Era il momento della
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degenerazione del costume elettorale era causa delle maggioranze personalistiche; queste dovevano vivere dei favori del governo, il quale aumentava
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funzioni del senato nel sistema bicamerale italiano che mano a mano si è andata operando, sia per il politicantismo dei deputati, ai quali il governo era
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Il suffragio universale concesso di sorpresa nel 1912, era voluto dai partiti proletari che allora combattevano insieme ai radicali (oggi demosociali
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nazionale; era necessario ridare la libertà di espressione e la forza di coesione al paese nella nuova coscienza elettorale a suffragio universale con la
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vecchie posizioni. Era naturale che le forti oscillazioni politiche e i contrasti della camera dessero una vivace irrequietezza alla democrazia dominata
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movimento fascista, che ieri era proporzionalista e auspicava il collegio nazionale ed oggi lo combatte), l'avvenire ci dirà se la lotta alla proporzionale
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campo educativo la scuola cristiana era bandita, e quindi non esercitava sull'animo della gioventù popolana il suo benefico influsso morale, sul terreno
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sulla scuola cristiano-sociale. Questo atteggiamento ieri era chiamato confessionalismo, e metteva i nostri sindacati al bando. Oggi la barriera è stata
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favore la campagna contro lo stato accentratore e monopolistico come battaglia nostra, la prima. Quando era in auge il socialismo di stato, la nostra
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E nel luglio 1914 l'Italia politica fu svegliata dal lungo sonno, come Aligi, e trovò che il parlamento non c'era, che gli uomini politici non
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suo silenzio fu più meritevole della sua parola; ma quando parlò, riportato per consenso generale al potere, molto era compromesso e molto egli
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che dal giugno ʼ19 va al maggio del ʼ20; la sconfitta di Parigi soverchiava la gloria purissima di Vittorio Veneto; era naturale che il popolo italiano
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rappresentativo liberale era a base di suffragio limitato, come espressione della classe borghese dominatrice nelle alterne vicende dei conservatori e dei
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risorge, prodotto della economia locale, quando il grande comune era anche stato, ma è una nuova formazione di interessi collettivi di classe, che esigono
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nostro entusiasmo, dànno la prova di una consistenza politica che fino a ieri ci era negata.
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