- No, certo!... Povero Gaudenzi!... Oh, s'egli avesse potuto rimediare alla leggerezza di Silvio...lo avrebbe fatto!
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- Egli...ha ragione!... Avete promesso la dote...la dote manca...cessa ogni obbligo...
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- Ma che!... Egli non l'ama!
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- Hai ragione!... Ciò che Alfredo ti chiede è indegno!... Tu, però, rispondi con dolcezza... Gli scriverò anch'io... Egli si persuaderà...e, forse
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Lo hai trattato così male!... Egli ti ha sempre scritto...e ha chiesto di vederti... Tu non gli hai mai risposto.
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stata riprodotta con singolare sapienza scenica da Oreste Calabresi: egli ha aggiunto iersera al suo repertorio un nuovo mirabile personaggio, che
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, egli riusciva, dopo varj tentativi, a mostrare le risultanze dello studio e della tenacia. Infatti, con Le Rozeno, Danza Macabra e i fanciulli - Le
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scena di prosa; e dal suo ultimo successo dello Stabat Mater - successo di cui egli, ancora in patria, potè gustare la gioja - al trionfo dei recenti
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. Egli non ci ha dato, soltanto, un'azione drammatica dialogata; ma un vero e proprio studio di ambiente, una vera e propria fotografia di certi
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sua fantasia facile, piena di iniziativa , aveva ben altro orizzonte, ed egli si è buttato nel mare magno della Capitale, dov'è riuscito a farsi
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commedie. Ed è naturale che quel tipo seduca. Nella vita d'oggi, egli ha il suo posto tanto più definito, quanta più egli è indefinibile: oggi
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colorito questo tipo. Egli, forse, nella sua vita dolorosa, ne ha conosciuto l'originale. Questo Commendatore che, per tutto, sempre, ha il rimedio
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sintesi. L'autore, accingendosi a scrivere questo lavoro, aveva forse dinanzi a sè una visione più ampia di vita. I personaggi che egli voleva ritrarre
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maritare la figlia promettendo una dote che sa di non poter dare; e in quanto al cespite principale dei suoi guadagni, egli lo ricava speculando sui
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Perchè...per quanto io sia imbecille...ho capito sempre che... per l'interesse almeno...egli non voleva romperla con me, finora... Altre volte, m'ha
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gioia, che egli soffoca tosto timoroso, erompe dal suo petto. Egli ha riconosciuto il pittore e gli stende le braccia come ad un aiuto insperato)
. Egli ha bisogno di qualità mediocri, eminenti nella loro mediocrità. Non è necessario che egli sia un pensatore... né che sia originale...o troppo
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sopraddette: egli è quindi proclive o ad esporre le sue opinioni politiche, se scrittore, o a compiacersi ed allarmarsi secondo che le vede sostenute o
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cose per le quali non ha alcuna preparazione e, letto il giornale, parla con gli amici e con i vicini di grande politica. Egli si aliena così dallo
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progresso morale tutti i mezzi di cui egli può disporre per guadagnarsi i lettori, ed a spargere sulla vita descritta e rappresentala nel giornale la
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Il pensiero dell'uomo sociale di oggi è quello del giornale che egli legge: egli — o che sia un alto funzionario dello stato nella capitale o che
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civiltà ⸺ l'uomo non si rappresenta che imperfettamente e con molti errori il fatto sociale che lo circonda e la norma alla quale egli assoggetta la sua
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perfino il Presidente avrebbe censura preventiva per ammettere alla discussione taluni emendamenti che egli credesse (dice uno degli articoli
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Faccio un sincero, un caldo appello all'onorevole presidente del Consiglio: egli che ha la responsabilità non solo dell'andamento dei lavori
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Assicuro l'onorevole presidente del Consiglio che quantunque queste parole gli vengano da uno che vota contro di lui, egli può esser certo che in
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a deliberare nella successiva seduta sulla mozione, che egli ha presentata al banco della Presidenza, della quale verrà data lettura.
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che egli, insieme con molti deputati di questi banchi, ha presentato alla Presidenza.
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Egli ha detto: supponiamo che si accetti la sospensiva, e che fra due giorni questa Commissione composta delle varie parti della Camera, anche di
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volta!" gli disse Giulia. "Non sarà peccato se oggi tralascia." "Vi raggiungerò" egli rispose. Eugenia, col cuore grosso, non si voltò nemmeno. Ora, al
ricordo!" "Ora è un ricordo anche per me!" egli pensava col cuore straziato, guardandola tristamente tutte le mattine prima d'entrare nell'ufficio
sorretto da uno dei bracciali pendenti ai due lati del legno. Allora tacevano tutti e tre, oppressi dall'uggia e dall'indisposizione fisica; intanto egli
realtà (che gliene importava?), ora però poteva tranquillamente assaporare la sua vita nuova, come egli si compiace- va di chiamarla. Da qualche
del dottore. Pallido, con gli occhi infossati, il viso istupidito dall'angoscia, e la voce molle dalle lagrime che egli comprimeva per non ispaventare
di un chiodo ricurvo, e strappategliele di mano, egli già stava per spezzarle, quando Patrizio gli gridò dal- l'alto: "No, no. Lasciateli fare, don
preparargli di tratto in tratto simili sorprese. Appariva su la terrazza a ora tarda, quando egli ed Eugenia la credevano già a letto. "Che cosa fate
mostrata prima fredda, poi ostile alla persona che pure avrebbe dovuto esserle cara perché carissima a lui, egli aveva trovato una ragione: la cecità
piacesse ..." egli la invitò. "Il tempo di fumar questo sigaro." E si avviarono. Eugenia era triste. Si sentiva vinta sin dalla sera scorsa. Le pareva
intermezzo pieno di dolcezza e di armonia. Già in treno, mentre attraversava i solitari paesaggi sardi resi più tristi dall'autunno egli sentiva una nuova vita
serva del signor Carboni. «Egli mi disprezzerà», pensava. «Darà ragione a sua figlia quando essa gli avrà esposto le mie strane pretese. Sì
me ne vado! Perché deve egli fingere di lavorare? Perché lo insultate, zio Pera Sa Gattu, che voi siate pelato? Non sapete che egli era ricco, e che
avvicinava a Mamojada, la suggestione dei ricordi diventava quasi dolorosa. Nell'arco del mantice si disegnava lo stesso paesaggio che egli aveva
S'avanzava l'autunno. Erano gli ultimi giorni che Anania passava in famiglia, ed egli si sentiva sempre più lieto, come l'uccello che sta per volare
, in apparenza addomesticata, egli meditava continuamente la fuga: come a Fonni, mentre viveva con la madre, desiderava di fuggire per andare alla
funghi e le erbe mangereccie. Un giorno egli trasse la fanciulla fin verso un avanzo di nuraghe, sopra un'altura, fra macchie coperte di bacche rosse
Finalmente il suo sogno s'avverò. Una mattina di ottobre egli s'alzò più presto del solito, e zia Tatàna lo lavò, lo pettinò, gli fece indossare il
Prima di scendere a cena, egli s'affacciò al finestruolo della sua cameretta e rimase colpito dal silenzio profondo che regnava nel cortile, nel
: egli passò a Fonni la sua infanzia, e ricordò sempre con nostalgia quel bizzarro paese adagiato sulla cima d'un monte come un avoltoio in riposo
, e che adesso continua ad avere qualche relazione equivoca ... Egli interruppe di nuovo la lettera, di cui aveva scritto le ultime righe sotto
ragione! Laggiù l'hanno assassinata ... » «Ma se è ancora viva, zia Varvara!» «Ah, tu non sai! È meglio assassinare una donna che tradirla ... » Egli
invece di raccoglierli ed allevarli cristianamente, come egli faceva, li abbandonavano alla miseria ed alla mala sorte? Sì, anche certe persone ricche
Accademia della crusca
