primo giorno del viaggio egli aveva iniziato una serie di visite regolari al bel sesso emigrante, con delle intenzioni di seduttore, alle quali alludeva
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, egli doveva vivere col pensiero al disopra delle misere passioni degli altri, poichè il suo viso esprimeva una così ferma noncuranza di sè, della vita
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maravigliosa: rivelava un intero sistema di filosofia, che doveva essere antico in lui: egli socchiudeva gli occhi, come un gatto che s'appisola, e
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Ma egli era tanto innamorato che non badava a nulla, e se ne stava fermo al suo posto per dell'ore, con un gomito sul ginocchio e il mento nella mano
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moglie che a intervalli di due mesi, e per così brevi tratti di tempo, che fra loro non era potuta nascere familiarità; di modo che, ad ogni arrivo, egli
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facilitarmi le osservazioni che avrei voluto fare sul Galileo. Prima che s'arrivasse a Gibilterra, gli andai a far visita. Egli stava di casa in coperta
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Quell'animale d'un avvocato, - egli solo, - non guardava nulla; anzi voltava le spalle al tramonto, e non alzava il viso verso il riflesso, come per
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giudizi. Egli parlava con pochissimi. Pareva impacciato con la gente, come tutti quelli che sanno che la loro infelicità è manifesta, e si vergognano o si
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e correvo col pensiero tutti i regni della natura per rintracciar quel segreto, mentre il marinaio gobbo, indifferentissimo egli pure all'America
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marino pregodesse una notte beata. Fui tentato di ripetergli il suo ritornello: - Porcaie a bordo.... Ma egli mi prevenne domandandomi col viso serio
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sua separazione imminente dalla misteriosa creatura che l'amava. Mentre io sorbivo il caffè egli guardava il cielo per il finestrino, mordendosi il
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Mentre egli diceva questo, s'avvicinava il garibaldino, che veniva da prua. Quando mi passò accanto, mi scappò di domandargli: - È stato fra gli
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torto. Egli era ingiusto come tutti coloro che, affrettando rapidi i passi, si dilungano molto dai predecessori, sì che, volgendosi indietro e
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egli non adotto la predilezione dei ceffi, non dipinse, a protesta contro gl’ideali, quel che di più rozzamente selvaggio e brutto e nauseoso mostra
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pittorici; e difatti il periodo caravaggesco durò poco. Si narra ch’egli un giorno udisse da Annibale Caracci su per giù questo discorso. “Il Caravaggio
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, che loro ha trasfuso l’anima supremamente nobile del pittore. È questa l’aura conveniente alle figure cui egli dà vita, figure in cui, quanto allo
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, fors’anche men fermo e definitivo nel modellare, egli è, ad ogni modo, più serio e più severo degli umbri del suo tempo, più sicuro nel fissar la
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presagito la distruzione che, quarantasette anni dopo, sarebbe stata fatta della grande opera a cui egli ponea mano, Sante Bentivoglio, corteggiato da tutte
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Procedendo innanzi nell’esercizio, il Francia acquistò più scioltezza e disinvoltura di mano, non mai vera larghezza di stile. Egli è di quelli che
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degli aspetti già cominciava; quindi in lui la descrizione delle cose è minuziosa. Se, ad esempio, un santo vescovo ha un piviale rabescato, egli
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La vita del Francia, a quanto ci è dato conoscere, fu calma. Nessuna scossa troppo forte ne turbò mai l’andamento; nella quiete domestica egli ebbe
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occhiata comprensiva. Egli muore poco più di due anni prima di Raffaello, dopo aver appreso dalla S. Cecilia di essere in ritardo sul movimento generale
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della persona, era riuscito, inframettendosi tra la gente a procacciarsi un buon posto per vedere. Egli avea nel cuore la fiamma sacra dell'arte
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più se non per lui, dedicandogli intera la fervida vitalità del suo ingegno e contribuendo mirabilmente a spargerne la fama. È ben naturale ch’egli non
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Costa, il quale nella maniera ch’egli incominciò a praticare sul cader del secolo XV ebbe appunto queste intonazioni vigorose, queste teste un poco
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Ad ogni modo, il primo periodo di Giacomo Francia è il più corretto. Protraendo la vita fino al 1557, egli passò noncurante, pigro, in mezzo ai
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qualcosa che, secondo il suo giudizio, s’approssima a quegli esemplari in cui egli vede risplendere la somma perfezione? Egli scorda che il suo pregio è
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concetto delle graduazioni di chiaroscuro; gli abiti sono tinte intere che spesso mal si accordano, e lo sparire delle velature, che egli ponea sopra
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influenze raffaellesche; ma qui egli è devoto ai ferraresi del suo tempo, quanto allo stile; quanto ad alcuni pensieri nell’atteggiare i soldati
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guscio, giacchè non abbiamo memoria ch’egli andasse mai a Padova, a Venezia, a Roma, a Milano, dovè sentirsi pungere nell’animo quell'amara verità per cui
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Pace in S. Petronio, ov’egli dipinse storie della vita di Cristo e della Madonna in concorrenza con Girolamo Marchesi, detto il Cotignola, con
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. Paolo e S. Benedetto nella pinacoteca, egli purtroppo fa l’effetto di un ingegno assiderato in una convenzione, la quale gli s’infiacchisce, gli degenera
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-poey, il Souchong, l’Orange pekoe, il Congo, ecc., l’Hison è il ricercato dei verdi; egli proviene dalla prima mietitura; il suo sapore è un pochino
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era rovinosa per il paese. Invero egli ne dava il cattivo esempio; ma di questi predicatori
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deputato, chiedeva continuamente di conoscere i patti di queste alleanze. Noi, ora, lo chiediamo a nostra volta, perchè per essere egli salito al potere, la
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intendere la libertà in un senso molto curioso. Io domando piuttosto al presidente del Consiglio: se questa teocrazia egli la vuole davvero combattere
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di porre al paese nettamente la questione: o con le istituzioni, o contro. Io non so se egli abbia fatto bene o male a porre così grave questione
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Capisco che egli si fa davvero grande elettore del Senato, con una infornata di 88 senatori, ma a me non pare certo regolare questo metodo, e non lo
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audacemente. Ma l'onorevole presidente del Consiglio, quando ha dettato il discorso della Corona, giacche per la finzione costituzionale, egli n'è il
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a nome di questa minoranza, se pure questo Parlamento non voglia violare la legge che egli stesso si è fatta.
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Crispi presidente del Consiglio. Ringrazio il relatore della risposta al discorso della Corona, pel modo come egli lo ha interpretato. E la Camera
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Imbriani. Ma egli tace!
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Imbriani. Ella interpreta col suo animo l'animo del signor ministro. Io accetto la sua interpretazione; ma egli tace!
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presidente. Non attribuisca all'onorevole ministro ciò che non era nelle sue intenzioni. Egli ha parlato di gazzettieri, e non ha mai parlato con
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innanzi, mentre egli usciva dalle istituzioni rinnegando il diritto italico; noi no, perdio!
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diritto, anzi il dovere, di chiedergli conto di ciò che ha detto a Firenze e di ciò che ha detto a Torino, perchè egli risponde di ogni suo atto innanzi
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Imbriani. Egli la usi verso gli altri.
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egli prenderà i fatti nella più seria considerazione, per tatti i provvedimenti dei quali si palesasse la necessità.
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Boselli ministro dell'istruzione pubblica. A nome del ministro della guerra dichiaro che egli è disposto a rispondere domani in principio di seduta
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Zanardelli ministro di grazia e giustizia. Io prego l'onorevole Imbriani di voler ritirare la sua interpellanza perchè credo che se egli stesso vi
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