Torno a casa alle due e mezzo, mi metto a letto, leggiucchio, di sicuro ho tolto la sovraccoperta - verde e scostato il lenzuolo: il letto è fatto e
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viluppo sconsiderato, qualcosa di erotico e mortale mai provato prima, devo scrollare e picchiare efarmi largo per liberarmi, lei vuole trascinarmi
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Non prendo sonno, accenni di pressione alta nonostante la seconda pastiglia (notturna, di sicurezza), ma nessuna adrenalina da corse, è stata una
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Ippodromo a Cesena fino a tardi: Gran Premio, diecimila persone, verso la fine un 'oppressione da svenire e prima - appena entrato - il mio disturbo
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E mia madre contro, attaccata al corpo, violenta che cerca di baciarmi a morte, di trascinarmi sotto. Riemergo nuotando da quel fango e buco nero
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Accendo la luce, devo andare in bagno ho bisogno di freddo, di acqua di rinascita: e mi ritrovo nel mio letto ancora fatto,intatto, la sovraccoperta
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vetri e le foglie scrosciano a terra. Il caffè brucia nel vano della cucina in lontananza. E il pericolo è buio, buio e polvere misti a desiderio.)
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L'aria della metropolitana mi ruota nel petto e nella testa come la tromba marina che oggi si è abbattuta sul litorale.
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"È la prossima.
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Sì c'è un modo per dimenticarsi. Stilare un elenco, annotare:
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Il tempo mentre scriviamo vola, noi moriamo a noi stessi mentre intorno ci cresce la vita e la realtà si addensa, s'intreccia, diventa una radice che
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Da sempre mi mancano le parole e io ne ho nostalgia. Per questo cucio, cucio, cucio.
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E quando resto impigliato nei loro nastri d'asfalto, allora cerco l 'acqua, la guardo e rabbrividisco. Fa freddo.
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Adesso che il freddo é diventato gelo e avvinghia la città nel più crudo silenzio, adesso che la colpa di quanto sta accadendo ricade interamente su
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E adesso che, se non faccio in tempo a trovare parole capaci di avvicinare le due parti della mia lacerazione, una sconfitta molto simile al deserto
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Ma è adesso che vengono Hitler (31 gennaio, un giorno di San Geminiano!), l 'incendio del Parlamento, le finte elezioni.
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Soprattutto oggi, che mia madre mi rimprovera l 'indolenza e l 'essere sempre in giro, per sottrarmi al suo controllo stringo un 'alleanza con strade
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Tu mi rispondi una volta, due volte, guardandomi fisso con gli occhi dai quali sono nato: ed è l'ultimo sguardo, come se non avessi mai smesso
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Così ogni pochi minuti sono qui, di fianco a dove passi inchiodata le giornate e ti parlo: a raffica, non so bene di cosa, memorie dissepolte
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In casa pochissima roba, un velo di sudore sulle labbra e sul corpo, tu che mangi di malavoglia: ma non ricordo cosa. Io devo partire il giorno dopo
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E parlando, alzandomi come un ossesso, ti accarezzo la fronte, le guance, pero - nonostante i quasi quaranta gradi - mi s'impiglia nelle dita un
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La stiva e scura come una spina. Due dei sette sono morti. Dimmi quali. Hanno tutti gli occhi chiusi, le teste coperte di squame. Dalla bocca di uno
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voltarsi, si può sentire il fiume. Il suo lampo arriva con un tonfo di muschio e legno. L'acqua si solleva, sferza le pietre.
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Le pietre trasparenti, una luce che rallenta e cura.
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Un fruscio, uno stormire di foglie, sì la memoria che scroscia copre i ricordi, confonde i visi e i gesti, finalmente.
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Lo spirito - dice Eckhart - è una montagna di piombo incurante del vento leggero. Amo quel vento. Non sono quella montagna. Improvvisamente verso
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questa trasformata dal vento e dalla luce. Se srotolo un tappeto o stendo un lenzuolo sul balcone è solo in obbedienza al ritmo di una morte passata
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Al nord sole e schiarite, temperatura in lieve aumento, piogge anche di forte intensità all'intemo. Il tempo di spegnere la radio e fare mente locale
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scritto poteva stare in un lenzuolo. Poesie, foto, qualche pensiero. Immagino chi ha inventato l'ago. Era vicino al fuoco e di colpo ha visto che l'osso
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In fondo sono stato fortunato, perché Antonio Delfini prima di leggerlo l'ho vissuto e il suo spazio è stato anche lo spaziodella mia immaginazione
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A distanza e indietro c'è il sanatorio dove viene ricoverata a vent'anni. Indossa sempre la stessa giacca di lana a quadri ruggine e neri. La neve
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Lei dorme con un berretto di pelo e il petto chiuso mentre la strada scricchiola di gelo. La notte ha mille astucci. Uno per ogni fiala.
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, lucido e nero di pioggia senza passato o futuro. Il desiderio non è più l'affamato che guarda dalla finestra la casa illuminata.
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La chiesa della Trinità è un piccolo edificio a navata unica appena fuori dal paese e poco distante dal camposanto. Quando vado a visitarla in un
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bare infatti venivano collocate su delle sbarre di granito e quando il legno marciva le ossa cadevano nello spazio sottostante confondendosi tra loro.
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dietro un vetro che ha molte parti già offuscate, le tibie sono molto più numerose dei minuscoli crani collocati in alto e di cui non sappiamo né il
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Se il destino è nel nome, il mio sta impallidendo fino a spegnersi e forse si disfa: una sconosciuta in un posto sconosciuto.
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Il nome è una tragedia senza sangue che si consuma quotidianamente. Ci chiamano, noi rispondiamo, dobbiamo rispondere, dobbiamo voltarci a rischio
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In questo libro i nomi possono essere dati arbitrariamente da chi legge, possono essere associati a vecchie foto di visi che colleziono negli anni e
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Cos'è un nome? Nulla. Un suono che chiama un corpo, un campanello che ti aggioga. Ricevere un nome è la prima prova che siamo in balia degli altn
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treno lo prendo solo verso Roma e molto, molto di malavoglia. Non era cosi da bambino, quando mi facevo accompagnare alla Stazione grande di Modena a
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Guardami. Non puoi. È tutto coperto. Se mi scostassi i capelli vedresti una macchia di alopecia vibrare sotto la lampada, rósa da quello che fa nido
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Quando poi ritorno, l 'indomani nello stesso luogo, il cane tace, è buono e quel tratto di sentiero è scuro come tutto attorno, ma non è un pozzo e
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Dopo che l'ho chiamato, invece, questo fissandomi latra e salta come un pazzo fino quasi a varcare il suo recinto. Allora mi giro per continuare il
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Mi volto, in silenzio, e torniamo indietro, senza più il piglio di chi sfida anche un implacabile acquivento. Di buon grado, muto, vado verso
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La morte, ribatti, in quanto fine di tutto è anche la fine deld olore, del tempo logorato di ogni giorno, l 'abisso spalancato nel respiro. La morte
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Non sono solo e percorro un sentiero erboso: alla mia sinistra scorre l'acqua, sulla destra il retro di una di case, qualcuna elegante, qualcun
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Ma verranno altri giorni di pioggia, altre falesie da sfidare e migliaia di unghiette di dio ci feriranno, noi del '55, il cuore impoverito, la mente
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Non la morte, ma i morti mi raggiungono oggi e mi abitano, come padroni delle notti. Sono in Scozia e cammino lungo il fiurne Black Water Acqua Nera
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