morire e infatti ci tornò e morì. Domando di che è morta. È stata la Zefìle, risponde con sicurezza. Sono certa che vi ha messo la maiuscola, un nome
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profondo silenzio, più che altro stupefatto, volle indagare se avevano capito. Domandò a uno a un altro, ma continuavano a guardarlo senza rispondere. Hai
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madre, sete di vendetta, rovinare quelli che hanno rovinato il figlio. Domando se ancora vorrebbe un fucile. Non lo voglio più vedere nemmeno ritrattato
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, raccolgo le parole curvandomi. Dice tre sorelline (ma sono cugine) nomina la nonna gli zii il compare. Non nomina il padre, sa che è morto. Mi domando se
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estraeva i vaglia e, fatta la girata, inviava alla sposina. Guardo la mano con la fede. Domando se ha figli. Figli no, ma una santa moglie. Non stento
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. Parliamo. Domando. Risponde di buon grado ragguagliandomi. Sposato, tre bambini. Buona cosa avere figli propri. A proposito di bambini, e del silenzio, un
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dell'istituto. Non domando a loro. È la penna, dice un altro. Ma sì è la penna. Subito, benché siano generalmente sforniti, ne viene fuori una meno
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. In mia presenza il censore si comporta secondo un metodo che ritiene debba essere apprezzato. Domando perché non si proteggono le lampadine con
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Silvano _tarchiato, impostatura e pacatezza lenta di contadino _ gira intorno iridi d'un azzurro vibrante. Che c'è, domando. Mi viene fatto d'allungare la
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terza volta che lo portano qui (ci ritrova il fratello e la sorellina con la bocca storta per una paresi), dai salesiani scappa. Gli domando perché
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mestiere incide. Ve ne sono che non si esercitano a lungo senza esserne danneggiati nella più intima sostanza umana. Mi domando fino a che punto questi
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signori. Domando se gli mandava danaro. Sissignore, oltre la pensione cinquemila lire. Veste un panno casalingo, la biancheria è sfrangiata, quelle
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lei il discorso diabolico, le domandò: * Non è la mia una concezione dantesca? Suor Crocifissa, che mangiava poco o nulla di Dante ed adorava soltanto
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falegname, che gli raccomodasse il naso e la coda avariati del calcio. Gli fu indicato il mastro da legna Simone. Andato nella costui bottega, gli domandò se
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fazzoletto a una signorina stordita, questa rispose " carico di vacche" e l'intimatore, senza tema di parere shoking , domandò: di quante gambe? Tali
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domandò di ritirarsi ad orazione solitaria in sacristia. Quivi, per un trucco combinato dalla fantasia orientale di Marco Antonio Canini, essa traendo dal
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porporine alitare sulla sua faccia un calorico irresistibile ... Le domandò come si chiamava. * Viviana Gioconda. * E il cognome? * Abbondanza. Anche
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respingere vittoriosamente qualunque fosse invasione profana. Corrucciando la fronte rigata come carta di musica, gli domandò fieramente: * Chi è Lei? * Sono
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Accademia della crusca
