affatto indovinare che la Giulia aveva capito tutto. - È contenta, è contenta! - disse la massaia. Sì, che la Giulia era contenta. Per dire il vero
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fidava perchè la sapeva buona e assennata, le disse, porgendole la bambola: - Guardala, guardala pure... prendila in braccio - e intanto che Camilla, tutta
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de' vestiti che le mancano. - Mamma, dài a Camilla il mio mantello di velluto bianco; - disse la Marietta - tanto è macchiato di sciroppo, davanti
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rumore, perchè aveva bisogno d'udire una dolce parola. - T'amo! - disse la Giulia. E lo disse con tale accento d'amore da credere ch'ella fosse
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piccola malata. - Sì, Camilla non è cattiva, non dico; ma, io vorrei non aver figliuoli - disse la signora Amalia, che appunto poco prima aveva finito
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mano che somigliava quella d'una scimmia, tanto era scura nodosa, callosa. - No, no, il letto no! - disse la Cerchi! - perchè delle materasse si può
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puzzare di rancido: mentre il grasso, colando, le insudiciò tutto il collo. - Adesso bisogna che la vesta - disse la Rachele; e raccapezzò una specie
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- È matto! - disse la Giulia fra sè, seguitando a fissare co' suoi larghi occhi azzurri l'individuo che le stava davanti. Costui era armato di
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avergli ancóra rivolta la parola: le pareva d'averlo ingiustamente mortificato. E, per rimediare in qualche modo alla mala fatta, gli disse con una
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fidava perchè la sapeva buona e assennata, le disse, porgendole la bambola: - Guardala, guardala pure... prendila in braccio - e intanto che Camilla, tutta
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de' vestiti che le mancano. - Mamma, dài a Camilla il mio mantello di velluto bianco; - disse la Marietta - tanto è macchiato di sciroppo, davanti
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rumore, perchè aveva bisogno d'udire una dolce parola. - T'amo! - disse la Giulia. E lo disse con tale accento d'amore da credere ch'ella fosse
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piccola malata. - Sì, Camilla non è cattiva, non dico; ma, io vorrei non aver figliuoli - disse la signora Amalia, che appunto poco prima aveva finito
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mano che somigliava quella d'una scimmia, tanto era scura nodosa, callosa. - No, no, il letto no! - disse la Cerchi! - perchè delle materasse si può
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puzzare di rancido: mentre il grasso, colando, le insudiciò tutto il collo. - Adesso bisogna che la vesta - disse la Rachele; e raccapezzò una specie
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- È matto! - disse la Giulia fra sè, seguitando a fissare co' suoi larghi occhi azzurri l'individuo che le stava davanti. Costui era armato di
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avergli ancóra rivolta la parola: le pareva d'averlo ingiustamente mortificato. E, per rimediare in qualche modo alla mala fatta, gli disse con una
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era recato Stambuloff, e disse di essere impegnato a un avventore che poco prima delle 7 3|4 voleva fare una corsa.
Il duca disse: Sono il decano degli ufficiali generali francesi che ebbero comandi in capo davanti al nemico, tutti i miei camerati che vi circondano
Se il sentimento di questa guerra fosse sinceramente negli animi, ieri, quando il presidente del Consiglio disse non voler sentire di Tigre e di
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Il Guizot, che fu un uomo di molto valore e pur molto largo nel considerare le umane cose, disse un giorno nella Camera francese una frase che non
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disse che era ministro il generale Ricotti.
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nell'occupazione dell'Egitto, che credo avvenne nel 1882, e l'onorevole Sonnino interrompendo disse: allora il generale Ricotti era ministro…
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questo Parlamento, l'onorevole Mocenni, quand'era ministro della guerra, disse che l'esercito si adoperava non solo contro i nemici esterni, ma anche
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disse ieri che l'onorevole Cavallotti era venuto in aiuto del Ministero conservatore e liberale.
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Ho voluto manifestare oggi il mio pensiero, poichè l'onorevole presidente del Consiglio disse che non domandava ora dichiarazioni di fiducia, ma che
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- disse in quell'istante una voce. Sandokan e Yanez si volsero. James Brooke stava loro dinanzi, calmo, ma un po' pallido, con le braccia incrociate
fu subito chiusa dietro le sue spalle. - Signore - disse con accento duro. - Altezza - disse Yanez con egual tono. - Se non erro, avete già compreso
pugno. - James Brooke - disse con accento beffardo, - sei mio. Il rajah, che era stato atterrato dal pugno di ferro di Tanauduriam, si alzò guardando
! - esclamò Yanez, - grandina! - Ritiriamoci nel forte - disse Sandokan. - È solido e resisterà alle palle di fucile. I pirati, Tremal-Naik, Ada e
quell'istesso istante veniva bussato. - Chi è? - chiese egli con viva ansietà. - Il rajah vi aspetta nel suo gabinetto - disse una voce. Yanez si sentì un
raggiungendolo. - Siamo in vista del cimitero - disse il maharatto. - Dov'è? - Guardate laggiù, capitano, in quel prato. Sandokan guardò nella direzione
più profondo dei cuori. - È passata la tempesta? - chiese Yanez, sedendosi accanto a lui. - Sì - disse la Tigre, con voce sorda. - Ogni volta che tu odi
resta. - Giungiamo un po' in ritardo - disse Yanez, ridendo. - Il principe sarà inquieto per la mia prolungata assenza. Si fece riconoscere dalle guardie
Kammamuri, poi disse alla nipote: - La mia missione finisce qui. Tutto quello che ho potuto fare per te, senza compromettere il mio onore di marinaio
là, giovanotto; questo discorso non mi va a sangue. - Sia pure, e poi? - Poi, perché sei un prode e io amo i prodi. - Sono maharatto - disse l'indiano
Sandokan fu pronto ad afferrarlo per i polsi. - Calmatevi - gli disse. - Non dimenticate che quella donna è pazza. - Sarò calmo. - Lo promettete
giovanotto mi ha scorto - disse Yanez, - ma non si muove. Comprende che bisogna essere prudenti. Gli fece un cenno con la mano, poi rientrò e aprì un
annunciavano che una rapida vecchiaia avanzavasi. - Altezza! - disse Yanez inchinandosi. - Siate il benvenuto, compatriota - disse il rajah, restituendo il
thugs. - Lascia andare simili ubbie, Ada, e partiamo. - Ma per dove? - Per Mompracem, - disse una voce dietro di loro. Si volsero tutti e tre e si
succede? - chiese egli, con voce imperiosa. Sandokan uscì dal gruppo movendo verso di lui. - Lo vedete bene, capitano - disse egli. - I miei uomini
gli altri cinque a tribordo, con le scuri in mano. - Animo, ragazzi - disse il portoghese. - Picchiate sodo, ma che le falle non siano troppo grandi
nera e putrida. Kammamuri tagliò un ramo e misurò la profondità. - Due piedi - disse. - Salite sul cavallo, padron Yanez. - Perché? - Entreremo nel
buon thè. - Si dice che voi ne abbiate di veramente eccellente - disse il governatore ridendo. - Vero thè fiorito, ve lo assicuro: il mio amico Tai-Sin
portoghese alzò le mani e rispose con altri gesti. - Ho compreso - disse Kammamuri. - Buon padrone! Lasciò la finestra e camminò fino alla parete che gli
baccano, ora che non c'è più alcun pericolo - disse. Si slanciò verso una tavola e la rovesciò mandando in frantumi tutti i fiaschi, i vasi, i tondi che vi
rimasto alcuni istanti silenzioso, come per raccogliere le idee, disse: - Tigre della Malesia, avete udito parlare delle Sunderbunds del sacro Gange
casa del diavolo, un po' di tuwak! - Vi offro del mio, se non vi spiace - disse Kammamuri. - Accettato, giovanotto. Siedi vicino a me a da' un colpo
piume in capo e un gigantesco becco di tucano sulla fronte, si avvicinava al vascello. - È un bazir - disse Sandokan. - Che cosa vuol dire? - Un
ne innamorò alla follia. - Chi? La Tigre? E impossibile! - esclamò Kammamuri. - Ti narro dei fatti veri - disse Yanez. - Amò la fanciulla, la fanciulla