Vocabolario dinamico dell'Italiano Moderno

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Risultati per: dio

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Caracciolo De' Principi di Fiorino, Enrichetta

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Misteri del chiostro napoletano 24 occorrenze
  • 1864
  • G. Barbèra
  • Firenze
  • Paraletteratura - Romanzi
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lei vita rifiuta.» Il mio confessore, avvedutosi di tale sentimento, lo dichiarò peccaminoso; le suore mi dissero ingrata verso Dio, verso san Benedetto

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un salario speciale, acciocchè ne mantenesse il segreto. Il giorno appresso rese l'anima a Dio. Semplicissimi sono i funerali delle suore. Nel

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. Affollate intorno al letto di morte della misera, le monache si dicevano ad alta voce: "Soffre così, per cagione del suo pessimo badessato: Dio la castiga

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malata. La badessa, senza brigarsene di vantaggio, mi rispondeva: "Dio ti aiuterà!" Una mattina, mentre nel coro salmeggiavamo il Mattutino, una

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alberga nella parte, non già nel tutto dell'umanità; e Adamo creato all'immagine di Dio, simboleggia più il genere intero che l'individuo. Il

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." "Dio buono! Pare che la signora madre sia andata in cerca d'un pretesto per allontanarmi. Sono stati tanto innocenti i nostri discorsi, tenuti

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trasformare in tal modo il Figlio di Dio, non esiterebbero un istante di ritornare a braccia aperte in seno al cattolicismo. I quattro chierici morivano dalla

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, poi soggiunse: "Ma voi non mi avete l'aria di ammalata." "Eppure se sono ammalata Dio lo sa!" "Di che soffrite?" "Di mal di nervi." "E chi non soffre

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solevano far delle preci pel re d'allora, preci in cui fra le altre si domandava a Dio lo sterminio de' malvagi, vale a dire de' liberali. Con qual

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sessantamila anime, votava alla Madre di Dio una picciola cappella. Quando poi nel 1575 rinnovellavasi il morbo per tutta Italia, senza che penetrasse

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paura, mi disse: "Se un altr'anno avremo la disgrazia di tenervi con noi, affè di Dio che non metterete più il piede fuori di questa porta!" E così

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resistenza opporrò, Dio mio, alla combinata persecuzione di due poteri, che con accanimento crescente m'incalzano. Il sonno, di che la madre e le

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la religiosa Enrichetta Caracciolo Forino?" mi domandò. "Sì," risposi: "con chi ho l'onone di parlare?" "Col commissario Morbilli." Dio, qual nome

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Dio, e pensate all'anima vostra!" "Basta...!" gridai. E a queste parole caddi priva di sentimento sul mattonato. Riaperti gli occhi, mi trovai sdraiata

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chiostro, ove vi richiamano voti solenni?" "Ubbidisco alla voce di Dio, che mi richiama alla vita." "E vi proponete inoltre uscirmi di mano

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l'uno, e per tal modo mi procurai spesso il diletto di fare ad altre creature viventi il bene che Dio avea fatto a me. Nel mirarli scappar di mano io

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esservi riconoscenti? è per questo che dobbiamo rispettare in voi il discendente di re Nasone? È per questo forse che, partendo, invocate il diritto di Dio

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sguardo e il pensiero a Dio, e dal fondo del cuore lo ringraziai di tre cose: d'avermi salvata due volte dalla mia propria disperazione; d'avermi sottratta

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egli vero, signor Domenico, che siete in procinto di partire?" "Fra mezz'ora m'imbarcherò. Parto per ubbidire agli ordini paterni; ma, Dio volendo, farò

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sorte sono io sola..... le leggi divine ed umane t'impongono l'ubbidienza, e, affè di Dio, tu ubbidirai!" Contenni, per ultimo segno di protesta, i

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abbandono, una consolazione sublime rattemprò le mie pene: l'elevazione dello spirito a quel Dio della carità, che volle nascere, vivere e morire, non già per

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' Gerolomini. . . . . . . . . . . . . . . 1 28 6 28 6 Scolopi a San Carlo a Mortelle. . . . . . 1 32 » 32 » San Giovanni di Dio alla Pace. . . . . . . 2 22 3

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se mi sentiva male. "Non ho nulla," risposi. "Come nulla? Tu non stai bene!" "Dio mio, è curiosa davvero! Mi sento benissimo!" "Mirati nello specchio

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t'abbrutisce." "Ma, santo Dio! che cosa dovrò dirgli?" "Gli esporrai le ragioni per cui abborrisci lo stato monastico, e udrai le sue risposte." Conoscendo

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VIII Legislatura – Tornata del 25 gennaio 1864

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Cassinis 1 occorrenze
  • 1864
  • politica - sedute parlamentari del Regno d'Italia
  • UNITUSCIA
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Nelle sole carceri di Preston sopra 1636 prigionieri 674 erano analfabeti, 646 ignoravano il nome di Dio, 1100 non sapevano nemmeno numerare e

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Penombre

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Praga, Emilio 16 occorrenze

pianura, benedetta da Dio; avrai le rime e i fior della natura, e l'amor mio. Io so trovarli i mesti sentieruoli pieni di caprifoglio, e in un bosco ben

tacita anch'io; perché, quando a vespero favello con Dio mi guardi nel viso col mesto sorriso? Io m'affiso lassù, tu in basso guati; io mi faccio gentil

; Ripenserai le lagrime delire, e i giuramenti a Dio, o bugiarda, di vivere e morire pel genio mio! E allora sentirai l'onda dei vermi salir nel tenebrore, e

, laggiù in cimitero, genitori del mio genitor; dadi orrendi del giuoco Mistero, da Dio colmi di sterpi e di orror. Siete teschi, e nessun più vi dice

ministro in ginocchioni insulti a Dio con flebili orazioni per te che uccise l'infelice amore! Oh già l'anima tua fatta è splendore, e mentre chiede, in

farfalluccia del freddo si lagna, mi morir cinque di rosa arboscelli, e spirò l'anima a Dio la violetta; senza l'ammanto di viti i cancelli sembran soldati

, un bel cerro, asfissiato morì nel turbinìo, e noi, bontà di Dio! siam vive e sane, e brille toccheremo il duemille! - E che pensava il fiorellin

alti stipiti morde il suo vecchio pane; solo nelle mie tenebre cerco il mio pane anch'io, cerco la fede in Dio! E il mesto cuore interrogo di tante

, in attesa dei confetti ci ponemmo a desinare; era il giorno del compare, un bel giorno in verità! Dio! d'argento son le nuvole... Io non l'ho sul

fosse il retaggio, il motto dei guerrier della lira e del pensiero, vi inchioderei sul cor!... ma gli è lo scotto del mondo intiero! Andatene, per Dio

carnefice, vorrei farmi becchino per lacerarti, o secolo, quel manto d'arlecchino; e sul tuo muto Golgota cacciarti col tuo Dio, e imprecarti l'oblìo

scongiuro, per la madre mia! Chi è là che stappa ?... Dio lo salvi dal Limbo e dalla Trappa! Giù come fiume per allegra valle, giù come treccie per

lavora, per me contempla, esplora il vuoto, il buio, il sol! Cercami il Dio; risuscita qualche gagliarda fede, per chi empiamente dubita per chi vilmente

squilla, della famiglia nei plausi immerso, pescar l'orribile suo primo verso!... E giuro agli uomini, e giuro a Dio che i mille triboli del viaggio

dell'avvenire ; abbiam veduto agli alleluia accanto gli infiniti sospir dei derelitti a Dio salire; e una canzone di speranze impavide ci ha volti al firmamento

, pentirsi, e dileguar. Te non vedran, mio secolo, te che empiamente pio fai spose allo sbadiglio le insulse preci a Dio; te senza l'ire intrepide dei