Vocabolario dinamico dell'Italiano Moderno

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Sempronio e Sempronella

214654
Ambrosini, Luigi 50 occorrenze
  • 1922
  • G. B. Paravia e C.
  • Torino - Milano - Padova - Firenze - Roma - Napoli - Palermo
  • Paraletteratura - Ragazzi
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di settimana in settimana e produrre di stagione in stagione. Egli le ha seminate e trapiantate, inaffiate e potate, è stato in attesa d'ogni primo

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elargito al piccolo comune una somma affinchè la la fontana fosse costruita a beneficio di tutti. Ecco come un buon cittadino era stato utile al suo

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saluta - dice Sempronio. - Veniamo a vedere il mulino. Compare Festo rabbonisce il cane e porge la mano ai ragazzi. Egli è ben contento di condurli a

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I rami di vecchio castagno, i giovani quercioli, frassini, gli abeti hanno ognuno da raccontare le storie dei boschi dove sono nati. E i vecchi nonni

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un pacchetto di sale. Al quarto piaceva molto leggere e scrivere, ma quel giorno non potè fare ciò che gli piaceva. Uscì, andò pel bosco e fruga

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sei un figliolo ubbidiente, - esclamò il Ministro. - Ma lascia fare a me: troverò il modo di renderti contento. Lo salutò e se ne andò.

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IL GIORNO DEI MORTI Due novembre, giorno dei morti. La gente va verso il camposanto. Le donne sono vestite di panni neri, gli uomini indossano gli

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còmpito pieno di errori. Esso fu scritto in una bella stanzetta calda, alla luce di una magnifica lampada, da un fanciullo che ha tutte le comodità della

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STORIA DI CINQUE FIGLIOLI C'era una volta un babbo, che aveva cinque figlioli. Il babbo era vecchio e non poteva più lavorare. Era povero, senza un

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storia del lumino, ve la racconto. C'era una volta un figliolo di povera gente, che doveva lavorare tutto il giorno e non poteva prendere in mano nè un

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qua e in là in cerca di cibo, invano scendevano dai letti a terra, da terra risalivano sui davanzali, pipilando pietosamente. I più forti

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SERATE LUNGHE Come si sono accorciati i giorni! Si fa sera in un momento. Quando i ragazzi escono di scuola bisogna già accendere la lampada nel

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buon piatto di riso. - Bene, ma dopo la minestra mangerò te per pietanza. - La volpe non disse nè sì nè no. Menò il lupo a casa di un contadino. La

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anni. Non sanno nè leggere, nè scrivere, nè fare di conto. Non hanno mai avuto un maestro, non sono mai andati a scuola. Lassù, sui loro monti, la

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LETIZIA DI PASQUA La campagna si è spogliata della sua tristezza e ha disteso al sole i suoi abitini nuovi, i suoi abitini più coloriti e più freschi

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nel bosco verde a vedere le migliaia di foglie danzare sui rami. Andarono e trovarono tutto più bello del solito. Era un incanto. Il musco baciava

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COSTANZA E PREVIDENZA Sempronio segue con l'occhio una formichetta che, spuntata fuori della sua buca, accorre verso il cadaverino di un bruco

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GIOTTINO PITTORE A Sempronio piace molto il disegno. La voglia di disegnare gli venne un giorno che il maestro raccontò la storia di Giotto. Giotto

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SEMPRONIO DISEGNA Anche a Sempronio venne la voglia di disegnare. Quando non aveva nulla da fare, prendeva un foglio di carta e una matita, e si

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della persona. Cercò di fare del suo meglio, e appena ebbe finito corse da Sempronella, le mostrò il disegno e le domandò: - Di chi è questo ritratto

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. Quando sono contento mi pare dolce dolce. Ma se mi stizzisco con mia sorella, la mia voce non piace a nessuno. Insomma non credo di essere un brutto

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maestra siede su un ceppo di salice, che sporge dall'acqua e serve di cattedra. Ella fa cenno agli scolari di cessare il canto e comincia la lezione. I

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MIA SORELLA «Sempronella ha un anno meno di me. È di poco più piccola, di poco più grassottella. I suoi occhi sono grandi e azzurri, con le ciglia

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IL VOSTRO RITRATTO Ognuno di voi provi a fare il proprio ritratto. Chi vuol disegnarlo a penna o a lapis, avanti, ci si provi! Ma credo che ognuno di

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IL CIECO DI GUERRA C'era una volta un bravo giovanotto; si chiamava Pinotto. Aveva vent'anni, faceva l'intagliatore. Quindici anni aveva studiato

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mulino, - salta su Sempronella - e chi sa che il mulinaro non mi dia un po' di crusca per le mie galline. Sempronio afferra un bastoncello, Sempronella

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? - domanda Sempronio, che avrebbe un gran desiderio di vedere tirare «un colpo». Compare Festo risponde: - Non ho fatto a tempo a staccare il fucile

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abbaiò loro incontro il cane, e poco dipoi comparve compare Festo, tendendo le braccia in segno di affettuosa accoglienza. Tutto vestito a festa, con

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, ognuno con un virgulto di salice in mano, in capo al quale è legata la carne di un pesciolino mezzo fradicio, attendono, spiano, col respiro sospeso, con

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, carezzando i due contadinelli. - Entrate, entrate! E accoglie in casa i piccoli analfabeti. Come è felice il buon maestro di avere due nuovi scolari

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di paese lontanissimo e diceva cose mirabolanti della sua terra: l'altro era del luogo. Mentre procedevano conversando, una lepre attraversò la via

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ombre della sera sono calate. - Credevo vi foste sperduti. - Oh, no! - risponde Sempronella. - Abbiamo pescato in compagnia di compare Festo. - Oh i bei

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SCHERZI DELLA LUNA La lana è burlona. Certe sere ella appare rotonda. come un disco: altre volte somiglia a una falce. Quando la luna è piena par di

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CIÒ CHE FA IL SOLE Io sono il primo ad alzarmi la mattina, perchè ho da sbrigare una quantità di faccende. Ricaccio nei nidi oscuri i pipistrelli, i

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IL SOGNO DI SEMPRONELLA

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LA PIENA Piovve e piovve. Dopo alcuni giorni il fiume ruppe gli argini e allagò un vasto tratto di campagna. Eccola, eccola, la fiumana! I contadini

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loro sguadi, e sulle onde che si inseguono essi gittano la minuscola imbarcazione; essi varano con grida di gioia il vascelletto di carta, destinato a

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RUSTICO Alla volontà del babbo Rustico aveva fatto un viso di festa: egli non desiderava di imparare a leggere nei libri. La sua vita era in mezzo ai

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DESIDERIO Chi soffriva era il più piccolo. Desiderio. Egli aveva una gran voglia di studiare, di leggere libri: la vista dei compagni che sapevano

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legge diceva che in tutto il paese si sarebbero aperte nuove scuole, vicine agli abitanti, di modo che i ragazzi potessero frequentarle. In queste scuole

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bella mattina di marzo, dopo un'acquerugiola fine e penetrante, questo merlo, seduto sulla frasca, vide un contadino che seminava la canapa. Allora si

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visitare quello di un signore amico suo, che abitava poco fuori del villaggio. - Il signor Cominetti - narrava il maestro cammin facendo - accudisce lui

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poverello è nella salute e nella voglia di lavorare. E la Tuna era sempre vissuta sana come un pesce, sana da ragazza, sana da maritata, sana anche ora

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CARI RICORDI Vi ricordate di quando Sempronio e Sempronella calarono giù al paese dalla montagna? Essi avevano allora l'uno sette, l'altra otto anni

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cuoricini, commossi al pensiero dei genitori, è turbata dall'altro pensiero di dover dire addio al caro maestro, e separarsi da lui. E pure come si fa

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CHI RIMANE SOLO I fanciulli tornano alle proprie case, e in esse ritrovano i genitori, i parenti, e talvolta gli stessi compagni di scuola, e se non

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babbo nè mamma sanno leggere, ma qualche vicino di buona volontà renderà loro questo favore. Camminano in silenzio, tenendosi per mano, proprio come

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LA STRADA NUOVA Ormai chi vorrà scendere o salire non dovrà più portare a spalla il gerlo carico di roba. Ormai i carri arriveranno su, fino al

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SCUOLA E FAMIGLIA Sempronio e Sempronella pregano maestro Saverio di scrivere subito una letterina ai loro genitori, a mamma Venusta e a babbo

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I PRIMI PASSI Ignoranielli PAG. 3 La scuola nello stagno 4 La casa di maestro Saverio 5 Uno due tre 8 Scuola e famiglia 9 Il giorno dei morti 10 I

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