Aroldo e Mina dalla destra.
(escono dalla destra)
Detta, Aroldo e Briano dalla destra.
Mina agitata, dalla destra.
Detto, poi Briano astratto dalla destra.
Aroldo dalla sinistra, poi Godvino dalla destra.
La stanza è vuota. Interni canti dalla destra indicano la fine d’un banchetto
Detti, Egberto dalla sinistra con spada insanguinata alla mano; Briano dalla destra.
Briano e Aroldo in eguale costume di Solitarii compariscono da una vetta a destra, e scendono avviandosi alla casa.
Profonda valle in Iscozia. La riva del lago Loomond si vede in prospetto. Monti praticabili, coperti di selve a destra e sinistra, dov’è un pineto
Antico cimitero del castello di Kenth. Nel centro è una croce con gradini; a destra la porta d’un tempio internamente illuminato, a cui si ascende
Doge e Paolo dalla destra.
(Tutti, meno Paolo, escono dalla destra.)
Paolo e Pietro dalla destra.
Detta e Gabriele dalla destra.
Di fronte è il porto con legni pavesati. Più lontano a destra veggonsi colline con castelli e palazzi. A destra e sinistra, ricchi fabbricati
Detto e Doge, seguito da Pietro dalla destra.
Gabriele va per uscire dalla destra, e incontra Andrea.
Detti ed Amelia, che viene frettolosa dalla destra.
(ad un suo cenno il Corteggio s’avvia dalla destra)
Detti, un Servo ch’entra dalla destra, quindi Pietro dalla parte stessa.
Detta e il Doge, ch’entra dalla destra leggendo un foglio.
Ricco salone. Alla sinistra, una porta che dà sul foro. Vicino al proscenio un uscio nascosto. Alla destra un uscio che mette alle sale interne. Nel
Detto, Andrea e Gabriele dalla destra fra soldati, che a un cenno di Paolo si ritirano.
Il suono delle trombe s’avvicina ognor più, finché dalla destra il Doge, seguito da Paolo, Pietro, Cacciatori, Guardie; Amelia viene dalla sinistra
alle stanze interne, altra alla destra dà in varii saloni. Qualche tempo dopo l’alzata del sipario albeggia.
Nel fondo la chiesa di San Lorenzo, che verrà poi illuminata internamente. A destra dello Spettatore è il palazzo dei Fieschi in marmo, con portone e
circolo equinoziale ed al zodiaco. Al primo, esteriore e molto più alto del secondo, attribuì la costanza e l' equabilità e lo fece movere verso la destra
disegno a Temistocle, e il disegno di Temistocle infiammava la musa dell'amico, che alla sua volta facea fremere la matita nella destra del povero
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serio. Eh! sí sí... già già... sappiamo. Lui empre si diverte. E intanto alza la destra all'altezza del mento, riunisce le tre dita che reggono la penna
fissar prima il concetto generale del quadro, ma rimanendo ognuno libero di dipingere ciò che la musa gl'ispirasse. Io, che mi trovavo sulla destra