Maestà non dimentica che egli non può prendere da solo alcuna decisione, e ricorda che ogni suo decreto porta in testa la formula tradizionale: «Sentito
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intempestività, trovava che quell'atteggiamento era il colmo della stupidaggine sentimentale. Ma provava un malvagio senso di piacere all'idea che il decreto
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, conseguíi prestamente un decreto reale, favorevole alle mie ospiti. Ma quella gente è come il gatto, risponde alle carezze coi graffi. E poco dopo io lo
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esagerazione, un quarto di quelle di tutta la Francia. Del resto, allorchè il decreto 2 novembre 1789 dichiarò proprietà nazionale i suoi beni, essi
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Scrivendo queste Memorie niente altro mi son proposta che confermare, quanto è da me, con argomenti di fatto l'opportunità e la giustizia del Decreto
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