dai popolani. Adorno e Fiesco afferrati dal popolo.
2508. Luigi di Calabiana, arcivescovo di Milano, rivolge alla Camera un indirizzo, sottoscritto dai vescovi di Brescia, Verzosi Girolamo; Pavia
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danneggiati poveri dai terremoti nell'isola di Ischia»
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: Sussidi ai poveri danneggiati dai terremoti nell'isola di Ischia.»
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alle proprietà urbane e rustiche danneggiate dai terremoti nell'isola d'Ischia.»
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Ripeto ancora, questo articolo, che è stato applicato pei danneggiati dai terremoti dell'Etna, mira a sospendere la esazione delle imposte fino a che
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alle proprietà urbane e rustiche danneggiate dai terremoti nell'isola d'Ischia.»
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nei comuni, che verranno indicati con decreto reale, dopo udite le deputazioni provinciali, come danneggiati dall'eruzione dell'Etna, dai terremoti, e
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Intanto debbo dichiarare che sono inesatte tutte la notizie date dai giornali, sopra condizioni eccessivamente onerose intimate dal Chilì. È poi
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trattative diplomatiche (come appare dai documenti che stanno davanti alla Camera) quanto nella tutela degli interessi degli italiani in tutto il periodo
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Ponendo adunque la questione nel suo vero terreno, nel terreno in cui è stata posta dai precedenti legislativi, voi vedete che molte difficoltà
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III, a Gregorio XIII, e dai loro successori, Benedetto XIV, fino al 1832; editto Bernetti, sotto il pontificato di Gregorio XIV, mai abrogato, sotto
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decentramento non è imposto dai gregari al Governo, coi capi di una parte e dell'altra della Camera non lo otterrà mai.
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mica con una legge votata dal Parlamento. Niente affatto! Si fa lemme lemme, resecando dai diversi capitoli del bilancio di agricoltura delle somme
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, in un modo inconcusso ed irrefragabile, smentito dai fatti. Ma, dice, l'onorevole Ruspoli, adagio; il fatto di Roma capitale è fatto vostro, dunque
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, e dai dati in quella relazione ritrovati ha desunto che si poteva fare l'economia di un milione e mezzo. Su questa asserzione dell'onorevole
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Ma si dice che l'importanza dell'Università è costituita dai professori. E sta bene; ma quando si sono fatte tutte queste cose, quando l'Università
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A Parigi si fecero delle ordinanze appunto perchè non si voleva la capitale accentrata. Dai re di Francia si arrivò fino all'eccesso d'impedire la
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ed artistica, dai geni che si trasportano in un dato luogo; e tutte queste ordinanze, tutte queste disposizioni non sono state sufficienti ad
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e tanto da far bella figura, basta per esser contente. Gli uomini poi li hanno sulle dita - dagli scappellotti e dai calci precoci del babbo
nella buona stagione manda i suoi avamposti, certi enormi vasi di limone, a specchiarsi dai pilastrini della balaustrata nel lago chiaro. In fondo al
che per sé, amarla come l'amava, ed esserne giudicato un reprobo! Dovrebbe egli dunque umiliarsi davanti ai preti che l'avevano fatto maledire dai
moveva fronda de' fichi, de' gelsi, degli olivi pendenti dai campicelli delle rive sull'acqua morta; le loro immagini e quelle dei muriccioli, delle rade
va lentamente sotto l'ampia tettoia, esce dalla luce dei fanali nell'ombra della notte, dai confusi rumori della grande città nel silenzio delle
importa. In quel tempo avete avuto una offerta dai parenti di Vostra madre, dai Pernetti Anzati, non è vero? Volevano che entraste nella loro Filatura e Vi
stima dai suoi congiunti che l'avevano per un sognatore ozioso; negletto dagli amici che si dilungavano da lui, amico inutile, seguendo la propria
figlio del giardiniere, un paggio malizioso di tredici anni. Un po' da lui, un po' dalla mia cameriera, un po' dai muri che ne sono pieni, ho udito i
esposizione rapida delle vicissitudini della scienza dai Greci in poi. Ma ora Silla sentiva aprirsi un dissenso molto più profondo. Che fare? Accettare una
e i piselli dell'orto. Il suo orticello gli pareva meraviglioso e se ne teneva: parlava del grossolano coltivatore come se il verde uscito dai pochi
gli badava; Edith gli fece delle doma nde; allora la sua parlantina ruppe gli argini. Dai monti di Val... si udiva, di quando in quando, un fioco
IN mezzo ad una pianura sterminata dai lembi dorati, un aereo pinnacolo bianco – qualche cosa di sollevato da terra, di rumoroso, di lucente
Dopo agitatissimi sogni, fui risvegliato dal signor De Emma, o, - per essere più veritiero, - dai ferri aguzzi del suo ronzino, i quali, così, tra la
villaggio rimpetto, un po' sotto a me, indorato dai raggi del sole che cadeva. Distinguevo i più minuti particolari, le siepi, le finestre, coi
il Sindaco i suoi Consiglieri. Di quando in quando qualche vecchietto dai calzoni corti allacciati al ginocchio sovra le calze turchine, si staccava
dai bruchi, intisichiva sul terreno ove la sua razza aveva regnato. Nel cortile passeggiava un prete leggendo il suo breviario: ravvisai tosto Don
, nulla! ... malgrado tutti i tentativi fatti dai buoni padri coscritti di Zugliano e di Sulzena e persino dall'illustrissimo Consiglio provinciale di
Angelo, nerboruto e tracotante ragazzotto dai capelli fulvi e dallo sguardo battagliero, si era affrettato ad approfittarne. Era lo spirito folletto
Salomone, Giuseppe venduto dai suoi fratelli, Alessandro che taglia il nodo Gordiano e il sacrificio di Abramo Insieme formavano come una selva che tu
prudenza? ammonì il signor Bazzetta. Suonava dall'altare l'ultimo Dominus vobiscum E dalla porta socchiusa dai più impazienti penetrava nella chiesa con un
Il signor De Emma aveva avuto una gioventù burrascosa. Travolto, fin dai primi anni nelle fortunose vicende del 1821 aveva visto il padre, antico e
bisognerebbe poterlo descrivere senza dirne nulla. L'altro, un giovane abatino, pallido, dagli occhi azzurri, dalla ciera linfatica e sofferente, dai modi
, seguii la fantesca. Ella mi fece salire una piccola scala dai gradini larghi e lisci, e mi trovai davanti a un letticciuolo pulito, fiancheggiato da
altre ha ridotto a sfumature, non avvertibili più che da un orecchio ben esercitato. Usciamo dai bastioni, diamo le spalle ai Corpi Santi, e qualunque
Medina Cœli, dava nel suo palazzo di Posillipo. Nelle sale andavano e venivano i servi, i paggi dai colori rosa e grigio, i maggiordomi dalla collana
gialle, divise dai giardini sempre fioriti; il vulcano fiammeggiante ed appassionato, gli uomini belli, buoni, indolenti, artisti e innamorati; le dame
, ora balla e canta sulle sue sponde odorose, dove il mare accompagna le sue danze e le sue canzoni, ma nel suo porto non accorrono ancora le navi dai
glauche acque, dinanzi a lui sorse una Ninfa marina, dal corpo bianco e provocante, dai lunghi e biondi capelli che il vento sollevava, dallo sguardo verde
il sole, dei prati verdeggianti dove pascola quietamente il bove dai grandi occhi nei quali il cielo si riflette, l'amore dei boschi oscuri e
nelle cantine profonde, dalle soffitte altissime, dai giardini, dalle terrazze: il suo grido metteva allegria. Il povero ammalato che, confitto nel
le bianchezze immacolate della neve che dànno la vertigine del candore; mancano le rocce aspre, brulle, dai profili duri ed energici; manca il mare