A sinistra la casa di Ford. Gruppi d’alberi nel centro della scena.
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Nel centro la grande quercia di Herne. Nel fondo l’argine d’un fosso. Fronde foltissime. Arbusti in fiore. È notte.
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(Falstaff si rimpiatta dietro il paravento. Quando Falstaff è nascosto, Quickly fa cenno a Meg che sta dietro l’uscio di destra: Meg entra fingendo d
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L’interno dell’Osteria della Giarrettiera. Una tavola. Un gran seggiolone. Una panca. Sulla tavola i resti d’un desinare, parecchie bottiglie e un
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(il Maestro fa segni d’impazienza)
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Manon, Lescaut, Geronte, poi l’Oste. Alcuni Garzoni d’osteria.
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(preceduti dall’Oste, salgono al primo piano Geronte e Lescaut, che avrà fatto cenno a Manon d’attenderlo. Manon si siede)
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(Lescaut continua, parlando sempre, ad affrettare, mentre Des Grieux preso d’ira impreca e Manon confusa si aggira turbata per la scena)
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(Attratti dal colpo di fuoco e dai gridi d’allarme, accorrono da ogni parte borghesi, popolani, popolane e si domandano l’un l’altro che cosa è
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disperati, poi d’un subito deciso, parte correndo)
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abbandono d’ogni vita, d’ogni cosa… – tutto ciò fu nel libretto conservato con quella fedeltà possibile in una translazione di un’opera dalla forma
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Nel fondo, il porto: a sinistra l’angolo d’una caserma. Nel lato di faccia al pianterreno, una finestra con grossa ferriata sporgente. Nella facciata
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(Durante il coro, Canio entra dietro al teatro e va a lasciar la sua giubba da Pagliaccio, poi ritorna e dopo aver fatto, sorridendo, un cenno d
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(D’un balzo Canio arriva anch’esso al muro; Nedda gli si para dinante ma dopo breve lotta egli la spinge da un canto, scavalca il muro e scompare
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