su certe cose. La vita ch'è in voi viene da Dio e rileva nel suo sviluppo progressivo un disegno intelligente. La vostra vita ha dunque
neppur tentarono l'applicazione pratica delle loro dottrine: giganti d'audacia nelle loro pagine, retrocessero davanti alla realtà delle cose. Se
d'applicarla alle cose di questa terra. La politica è una cosa, la religione un'altra. Non le confondete. Lasciate le cose del Cielo al potere spirituale
anni l'andamento delle cose in Europa e ha veduto fallire a buon porto, per immoralità d'uomini, le più sante ed utili imprese: non riuscirete se non
Io voglio parlarvi dei vostri doveri. Voglio parlarvi, come il core mi detta, delle cose più sante, che noi conosciamo, di Dio, dell'umanità, della
pensiero di Dio; l'Universo è dunque uno esso pure. Tutte le cose partecipano, più o meno, della natura divina, a seconda del fine pel quale sono
cose umane, creatrice e distruggitrice alternativamente senza che l'uomo potesse intenderne, promoverne, o accelerarne i bisogni. Credevano l'uomo
; che i migliori per virtù e per sapienza di cose divine ed umane possono e devono consigliarci e dirigerci sulle vie del bene, ma senza monopolio di
filantropi dei quali ora parlai, che ciascuno può anche nella condizione di cose attuale, edificare colla propria attività la propria indipendenza; che ogni
legge governa voi e la vostra vita: legge tanto più nobile ed alta quanto più voi siete superiori a tutte le cose create sulla terra. Svilupparvi, agire
dottrina. La questione vitale che s'agita nel nostro secolo è una questione di Educazione. Si tratta non stabilire un nuovo ordine di cose colla violenza
coscienza dell'individuo non basta, in ogni stato di cose e senz'altra norma, a rivelargli la Legge. La coscienza basta solo a insegnarvi che una legge
sorgente. È legge di cose. Le associazioni operaie che, in Parigi, nel 1848, ebbero, al loro fondarsi, sovvenzioni governative, prosperarono assai
necessario che tutti contribuiscano a farle. Le leggi fatte da una sola frazione di cittadini non possono, per natura di cose e d'uomini, riflettere che
Quanno se v’abbità’ in d’una casa nôva, le prime cose che bbisogna portacce so’: un fiasco d’ojo, er vino, er carbone e una pianta de ruta. Tutte
P’er sale e cche affetto fa si vve se sverza, e cche arimedio ce vô ppe’ scongiurà’ la disgrazzia, leggete ar nummero 12: Cose che pporteno
le cose sue.
Quanno a ’na regazza jé sténteno a vvienì’ a capo a ’gni mese le cose sue, oppuramente nu’ je vièngheno troppe regolare, je se dànno a bbeve le
ràdiche de melagrana; tutte cose che le venne er sempricista. Fate bbulle tutt’assieme, la notte metteteli a la seréna e la mmatina, a ddiggiuno
, a ddiventà’ Madonna, a èsse odorata da tutti li cristiani, e a ffa’ ttanti miracoli! Cose der monno.
libbri provìbbiti, cortelli, fatture e antre cose contrarie a la nostra santa fede.
A Roma, er primo de ll’anno se màgneno le lenticchie e ll’uva; perchè chi mmagna ’ste du’ cose, dice, che cconta quatrini tutto l’anno. Er ggiovedì
lo stennardo fra fratelloni ereno cose serie! Ce sgaggiàveno a ffasse vede’ da l’innammorate, si cco’ cche abbilità sapéveno maneggià’ er trónco! C
’antro oggetto d’oro. Tra ll’antre cose che ricordeno ’sto custume, che oramai nun s’aùsa ppiù dda gnisun innammorato, ciavemo diversi ritornelli: Uno
arimèdio pe’ fa’ spari’ li porri è quello de daje un’abbagnatina pe’ ddue o ttre vvorte co’ quer sangue de quanno la donna cià le cose sue. Oppuramente
chiamato: Fate-ben-per-voi e tenuto per vomo santo". E il Volena, nelle sue Cose memorabili, scrive: "V’era un Romito chiamato dalle parole che spesso
che stii bbene attenta a ttante cose che ppàreno sciocchezze, e invece so’ ccose serie pe’ ddavero. Presempio, quanno jé viè’ vvoja de magnà’ quarche
mammone la chiameno la cassaròla. E quann’è er Divin’Amore, lei, siconno quanto ce trova in cassa, pensa a ffà’ le cose co’ ppiù sfarzo o mmeno sfarzo.
’archetto appoggiato a la cchiesa de San Giorgio in Velabbro, ce trovò scorpito, fra ll’antre cose, una vacca e un toro. Fece fa un ber bucio tra quele du
, sgrullànnosene artissimanlente de la grolia e dde’ tutti: è vvero però che mmôre ne la miseria. Quante cose prezziose, monete, medaje, statuve, quadri, che passeno
passione che avevo ed ho per le cose che col popolo hanno attinenza. Tanto ero lontano in quel tempo dall’idea che siffatto materiale potesse
, l’immondezza accumulata arrivare fin sotto le finestre, le vie male illuminate e... cento altre cose. Poi... poi ricorda i Francesi dell’ultima
raccontano tutte le cose che si vanno vendendo dagli artigiani per Roma, dopo aver notato i principali mercati a Campidoglio e a piazza Navona, alla