tutta tenerezza e giudizio per la famiglia, mostrava di desiderare una cosa, non era solito a dirle di no. Dunque?... Dunque Nello si vedeva già con l
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cosa può mai contenere il mondo, il mondo enorme? È così grande anche il salotto dove stiamo sempre! È così immensa tutta la nostra casa, ch'io non so
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sempre una cosa che fa battere il cuore più forte del solito. E il cuore di Moschino batteva forte davvero. Le scale gli parvero eterne, benchè
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vicino i lampi che illuminavano di fuoco ogni cosa. Eran passati pochi minuti, quando le scariche dell' elettricità si succedettero quasi senza
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sa come, egli si trovò di nuovo in giardino, sotto le piante, per quei lunghi viali che ora gli parevano eterni. Ogni cosa era bagnata dalla pioggia
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. Un topino come lui, il più bello di tutt' i topini, ridotto in quello stato! Che cosa avrebbero detto i suoi fratelli, vedendolo? Quel sapientone di
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di che cosa poteva trattarsi. Girava la testa a torno, annusando; e si meravigliava di tutta quella novità. Guardinga, co' fianchi che le palpitavano
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prese più d' una sgridata, una sgridata leggiera del resto, dalla mamma; perchè avrebbe voluto alzarsi ogni momento da tavola, per andar a vedere che cosa
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? Cosa può fare che le stia a cuore più del pranzo e del sonno? - si domandavano i ragazzi. E la Rita soggiungeva: - La povera Ninì non le faceva mai di
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avviate, non avevano nè lasciavano più pace. - Che cosa ne volete, infine? - chiedeva Nello, impazientito. - Se vi muore - osservò Rita - vi pentirete di
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paravento, che mascherava tutt' un angolo della sala. O che cosa ci poteva esser là dietro? Rita e Nello si stringevano nelle spalle; nè anche questo sapevano
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Nello erano occupati nelle loro lezioni. Appena in libertà, i bimbi correvano a vedere che cosa facessero i due topini. Caciotta stava benone; soltanto
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gastiga, sai, cattivaccia! Esser previdenti, mettere da parte, è bene; ma sciupar la roba o portarsela via di nascosto, è cosa degna d' un topaccio
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, sopra ogni cosa, eran la sua bellezza: certi occhi lunghi, obliqui come quelli d'una donnina
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cosa, proprio col fare d' una persona a modo: a segno che persino Ragù e la Caciotta guardavano il loro figliuolo con grande ammirazione, come s' ei
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, sentenziava Dodò. - Questione di gusti, - mormorava Moschino, ridendo in cuor suo della dabbenaggine del fratello. E ripigliava: - E cosa impari, di bello, ne
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attenzione speciale da parte dei colleghi. Solo una cosa abbiamo da deplorare che intorno al periodico edito dall’Associazione non vi sia maggiore
Solo da poco Murri, Mauri, Pennati sono venuti fra noi a veder qualche cosa della Sicilia, quel ch'era possibile in una corsa più o meno in fretta
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attenzione riprese, con un accento che tradiva una certa inquietudine "Voi non siete un arabo." "Che cosa ve lo fa sospettare?" "Avete un accento che
avevano udito parlare, sia marocchini che algerini, ma nessuno aveva udito narrare che i Tuareg l'avessero condotto a Tombuctu. "Che cosa ne pensate, Ben
bavaglio che lo soffocava. Vedendo però un fucile puntato sul suo petto e sentendo il freddo della canna, credette miglior cosa starsene cheto. "Parli
ministro con un altro risolino beffardo. Poi proseguì "Che cosa siete venuti a fare qui, voi infedeli, in una città inviolabile per chi non è mussulmano
, cominciarono a dare segni d'insubordinazione, rifiutandosi dapprima di partire, poi sventrando alcuni otri. "La Tinnè sospettò qualche cosa, perché si è
un ammasso di rocce?" "No, padrone: è una nube che s'avanza e annuncia il simun." "Che cosa ci consigli di fare?" "Partire subito, padrone. A tre o
francese guidata da Flatters!" Udendo quelle parole, il santone aveva levato dalle labbra la pipa, guardando il marchese con profondo stupore. "Cosa ne
tristezza, è vero, ma quale calma maestosa regna fra queste pianure! Cosa ne dici, Rocco?" "Che sudo come se mi trovassi in un forno," rispose il sardo
cosa posso fare per te?" "Ho un figlio ammalato." "Te lo guarirò," rispose il moro, imperturbabilmente. "Oh!" esclamò Rocco. "Ecco il nostro uomo
El-Haggar, dopo qualche tempo. "Quella premura è molto sospetta. "Cosa ne dici, El-Melah, tu che conosci quegli uomini e che sei amico di quel capo
il minimo tremito, cosa veramente straordinaria in una donna. "Bella e coraggiosa," mormorò il marchese, con ammirazione. "Se ... " L'acuta detonazione
il marchese. "È troppo asciutta per tentare qualche cosa," mormorò il corso, facendo un gesto di scoraggiamento e ritirando la canna piena di sabbia
ha anche altipiani, rocce e perfino catene di montagne grandiose, sulle quali l'acqua - cosa incredibile per molti, forse - durante la notte giunge
interminabili. I sahariani, cosa strana, mentre hanno mille attenzioni pei mehari, trattano invece i cammelli con una brutalità inaudita. Mentre ai
allontanati per assassinare Tasili ed impadronirsi di voi." "Vi sono degli uomini dietro a quei rottami," disse El-Haggar ai beduini. "Che cosa dobbiamo
Sabbie. Cosa c'era di vero in quelle voci? Nessuno poteva saperlo. Il dubbio però che il disgraziato colonnello potesse essere stato risparmiato aveva
, onde non destare qualche sospetto e mettere in guardia i due europei ed i loro amici. Tradirli era cosa facile. Bastava avvertire il comandante dei
, quando furono soli. "Ciò si chiama aver fortuna; senza l'incontro di questo vostro correligionario, non so che cosa avremmo potuto fare." "È vero, El
solo, col viso sconvolto, gli occhi fiammeggianti e armato d'un pugnale sanguinante, intuì subito che qualche cosa di grave doveva essere avvenuto e
; "d'ora innanzi saremo costretti a nutrire i nostri animali con farina di datteri e con fichi secchi." "Domandano così poca cosa!" disse Ben Nartico
disseminate nel grande deserto. "Sembra che siano fuggiti dal Marocco durante l'invasione araba per non abbracciare il Corano." "E che cosa fanno nel
cosa avete?" chiese Ben, con ansietà. "Esther!" "Dov'è?" "Guardatela, Ben," disse il marchese con voce commossa, lasciandogli il posto. La giovane ebrea
. "Obbedisci?" "Và a dire loro che fra noi regnerà la pace." "Vuoi predare?" "Cosa devo fare?" "Và al nord. A quattro giornate da qui è stata distrutta una
Sartena. "La cosa è grave, marchese. Quei kissuri possono darci molto fastidio," aggiunse Ben. "Appena imbarcati attraverseremo il fiume e ci metteremo in
cosa." "Signor marchese," disse Rocco. "Vi sono quattro o cinque di quei birbaccioni nascosti dietro il banco. Ci faranno una scarica addosso." "Mi
però spaventare i fuggiaschi. L'arrivo dei kissuri decise i negri a tentare qualche cosa. Gli uomini del. sultano erano una ventina e tutti armati di
per ricompensarvi d'avermi salvato la vita." "Una cosa semplicissima, come avete veduto, e che dovreste dimenticare." "No, signor marchese." Il corso
cambio polvere da sparo, armi e vesti." "Ah!" esclamò il marchese, guardando Rocco che era allora entrato. "Che cosa volete dire con codesta
erano ancora in ottimo stato e potevano fornire acqua in quantità e anche eccellente, cosa piuttosto rara, essendo essa per lo più un po' salmastra. I
Ben. "Si vendicheranno su di lui." "Andiamo da mia sorella, marchese. Vedremo poi cosa potremo tentare per strapparlo ai kissuri del sultano. "L'oro non
del mondo, mi ripugna ucciderli a sangue freddo. Cerchiamo piuttosto di smontarli. Forse ci tengono più ai loro mehari che alla propria pelle. Cosa ne
comperato dai Tuareg non mi lasciava quasi mai uscire dalla sua casa, né parlare con chicchessia." "Che cosa facevi in quella casa?" "Macinavo orzo da