D'Ambra, Lucio
atti in versi L 4 MEMORIE DI CORTE DEL MARCHESE ARMANDO D' APRE Il Re, le Torri, gli Alfieri ROMANZO DI LUCIO D'AMBRA
D'Ambra, Lucio
sanità morale di donna bene equilibrata e di signora veramente per bene, a infischiarsene della corte spietata e disperata del Re, come si era
D'Ambra, Lucio
manifestato il suo risentimento verso la libera unione che le impediva d'assistere ai pranzi di Corte. È certo che i re i quali vogliano ancora tentare
D'Ambra, Lucio
Pulquerrima prima di diventare Sua Maestà Rolando II. Fu una sera, durante un ballo a Corte: nel bel mezzo della quadriglia d'onore, che allora era
D'Ambra, Lucio
sei mesi s'era prodotta eliminava la situazione imbarazzante di dover richiamare il duca e la duchessa a riprendere a Corte le loro funzioni di
D'Ambra, Lucio
riunite nella stessa piccola e deliziosa persona. Piccola, deliziosa persona. Fu questo appunto che più stupì Sua Altezza. Nella sua vita di corte e
D'Ambra, Lucio
corte ricordavano, a titolo di orgoglio e d'onore per le loro famiglie, con quanto zelo s'erano in quei tempi lontani consacrate a far piacevole al
D'Ambra, Lucio
Altezza e la duchessa s'erano, dopo brevi preliminari collezionistici, assai calorosamente abbandonati. Ma la vita di Corte mi aveva già abituato a
D'Ambra, Lucio
seppi resistere alla tentazione d'entrarvi per dieci minuti. Quando apparvi in fondo ad uno dei palchetti di corte che erano tutti vuoti e dove io
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