la parrocchia un chierico con la croce accompagnato da alcuni ragazzi che sonavano uno o due campanelli e gridavano in coro: "Padri e mmadre, mandate
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attorno e dice la suddetta cantilena, le fanciulle canticchiano in coro: "Scricchia, scrocchia, Capete la ppiù ggrossa: Scrocchia scricchia Capete la ppiù
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coro le seguenti parole: "Scalla scalla mano, Domani viè’ Vvillano; Ce porta le ciammèlle Le daremo a Carlo bbello. Carlo bbèllo nu’ le vô; Le daremo a
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portiere: — A mmomenti. Se sta a mmette la camicia. Allora la mamma, seguìta dai suoi compagni, fa un giro cantando con essi in coro: "Se sta a mmette
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fanno intorno e gli gridano in coro: Tappo de cacatore, ecc.". Così lo descrive il Belli nella nota 13 del sonetto: Un’opera de misericordia del 3 ottobre
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incrociate, poi la terza, la quarta, la quinta, e così via via. Ad ogni compagna che resta così incatenata, le altre le cantano in coro: "Povera Nina
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facendosi loro incontro, cantano: "O mio bbel castello, Marcondìrondirondà". E gli altri fanciulli, in coro: "È ppiù bbello el nostro, Marcondìrondirondà
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coro queste parole: — Tappo de cacatore, tappo de cacatore! Qualche volta invece, specialmente tra bambini di civil condizione, quello il cui piede è
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nonno si è allontanato, essi dietro gli fanno un coro di pernacchie. E il giuoco, sudicietto e puerile, seguita di questo passo a volontà dei giocatori.
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! — Bravoo! bbissee! E ggiù un coro de sòrbé che faceva arimbombà’ er teatro, e cche nun finiva ppiù. Tanto ch’er burattinaro j’e convenne pe’ dde filo
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