Le due fanciulle riappaiono; Priyàmvada con fiori, e Anùsuya con un velo colore di luna, trasparente di raggi e di stelle quasi invisibili.
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È quasi adirata con le amiche che non la soccorrono seriamente. Tuttavia queste si affannano, sempre un po' scherzose, con qualche frasca, col lembo
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Priyàmvada e Anùsuya si avviceneranno festanti alla liana. Sakùntala, turbata, resterà immobile, e con le braccia tese indietro cercherà quasi un
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Anùsuya andrà più atterrita che mai verso Priyàmvada interrogandola con la sguardo.
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Priyàmvada,sorridendo con intenzione, raccoglie i fiori caduti e li porta sul banco per riordinarli.
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spalle. Sakùntala si dirige macchinalmente verso la tavola dei servizii: prende con due mani una ghirlanda e va verso l'altare per disporla. Ma giunta a
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Lentamente, seguita dai due Eremiti, Sakùntala si avvierà per la foresta tutta accesa dalle vampe del tramonto. Le amiche la seguiranno con gli occhi
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Il Re ha un gesto incerto. La fanciulla interpretandolo favorevolmente, prosegue con accento di gioia.
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Il Re si ritrae, nascondendo vivamente il cerchietto con tutte e due le mani contro il petto.
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Le due fanciulle guardano entrambe nel folto della foresta con la più grande ansia, mentre la voce implacabile continua.
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Ma qualcuno dei vicini si affretterà a far eseguire l'ordine. E la cortina sarà richiusa con sollecitudine.
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Un giovane appare con l'arco teso verso una gazzella fuggente tra gli alberi. Gli eremiti si arretrano, ed esclamano insieme.
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Insieme andranno tutte verso il fondo; Sakùntala per annaffiare le sue piante, Anùsuya al banco di musco, commentando con Priyàmvada e aiutandola.
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La figura liliale della fanciulla s'avanzerà come in sogno fin verso la porta. Qui si soffermerà, sempre con lo sguardo perduto.
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Anùsuya avrà allentata la cintura del seno; e Sakùntala liberayta dalla stretta fastidiosa, scuoterà con grazia la testa, sì che i piccoli seni
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La prende per mano e la conduce al banco. Si seggono. Sakùntala, timidamente senza guardare, porgerà il braccio al Re che con studiata lentezza
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avvinte, con gli occhi sbarrati, come impietrite.
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Nel dirigersi verso il banco di musco, è colpita dalla precoce fioritura di una grande liana. Lascia cadere i fiori, e con viva gioia rivolgendosi di
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Ma come attratta dalla invocazione s'intravederà di lontano Sakùntala avanzare e cercar con affanno per tutto. Ella apparirà quindi sulla scena, e
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Lo Scudiero s'inchina devotamente e scompare. Il Re lo segue con gli occhi; poi si rivolge alle fanciulle, e vedendo Priyàmvada e Anùsuya intente a
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contemplerà con mestizia. Poi, abbassando lo sguardo, scorgendo il cerchietto di loto, e rianimandosi d'un tratto.
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capo e le spalle. Poi con solennità.
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ironia. Il Re dopo aver seguito con occhi distratti le figure della danza, mostrerà via via sempre più chiari segni di impazienza e di angustia. Gli
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ancelle si genufletteranno. Kanva, fermo sulla soglia, allargherà le braccia, fra le quali Sakùntala, la testa china, si getterà con abbandono e passione.
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rileva con lunghissimo stento; fissa un'ultima volta i suoi occhi negli occhi del Re che non può sostenere lo sguardo; poi, fatto un cenno lieve agli
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inverdito dal musco è ombreggiato da un ramo pendulo di una pittoresca liana. A destra un rivo scende dall'alto con murmure lene fra grossi frutici. Sul
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Accademia della crusca
