processo di astrazione (con cui si prescinde dalle differenze accidentali per cogliere le somiglianze comuni) a discoprire i rapporti uniformi e costanti
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particolare dal secolo XI nei Comuni di tutta Europa. — Coefficienti, i quali attraverso talune tradizioni dottrinali e metodologiche greco-latine
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conseguimento dei comuni fini della civiltà, coordinati a quelli ultimi ultra-mondani».
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permanenti e comuni dell'esistenza;
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nel libero cittadino dei Comuni medioevali; rovesciando così il ciclo di tutta l'antichità.
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Comuni industriosi e mercantili, accoppiandosi alla cultura teologica e filosofica degli ecclesiastici, dovea in proporzione ridestare anche il
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(riguardato come fonte di verità), identificava la morale coi sentimenti psichici ossia con certe tendenze interiori quasi istintive e comuni a tutti
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applicazione, i quali però si integrano reciprocamente, aggirandosi su questi comuni criteri.
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comuni analisi scientifiche ed esperienze pratiche; per cui le due ali tendono a fondersi sempre più, come due aspetti della stessa dottrina.
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della nuova svariatissima ed esuberante attività economica dei Comuni medioevali, specialmente italiani (Pertile, Bruder, Ashley), presentando il
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Comuni cristiani medioevali, presso di cui la vita coi suoi sublimi ideali (religiosi, civili, estetici) e coi corrispondenti benefici reali era
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o sociale che non partecipi a questo carattere prevalentemente psichico anche nei fatti stessi fisiologici comuni cogli animali. L'alimentazione p. e
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3. Queste facoltà sono nella loro essenza comuni a tutti gli uomini, ma negli accidenti svariatissime.Non vi hanno due foglie identiche (dice
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avanzamenti comuni. Perciò non a caso il nostro Mediterraneo rimase per millenni il lago della civiltà,che di qua si irradiò a tutto il mondo.
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geografica d'Italia fu sempre ugualmente favorevole a civiltà; eppure dall'età predomina, ai latini, ai Comuni medioevali, ad oggi, quanti avanzamenti e
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, in quanto si trovano legati da leggi comuni fisio-psicologiche, per il fine: la riproduzione e diffusione delle umane esistenze. Essa è la
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indissolubile e alle numerose famiglie; sicché nei nostri Comuni medioevali sappiamo che le coppie matrimoniali davano in media da 6-12 figli (comunque presto
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Così nella civiltà d'occidente, specialmente dall'età dei Comuni fino all' «ancien régime», la numerosa figliolanza diventò caratteristica di
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che si accomunarono più tardi in gran parte ai Comuni d'altre nazioni, e che si protrassero, forse aggravandosi, a gran parte dell'evo moderno. Della
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. XIII e XIV per la restante Europa durante l'età dei Comuni, fu resurrezione di vita nelle città e circostanti campagne, primo frutto di quel
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riversarono l'occidente sull'oriente, — il movimento dislocativo delle genti cristiane, iniziandosi nel secolo XI col risorgimento dei Comuni italiani
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evo; si incardina sull'ordinamento di classe; si munisce di diritti privilegiati concessi a singoli Comuni e Stati (donde gelosie e guerre fra essi
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essenziale e dei fini ultimi delle esistenze. Essa è generale (metafisica) se riguarda i concetti astratti e comuni a tutti gli esseri; è speciale se si
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territoriali (comuni civici e rurali, cantoni, ecc.).
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longeve lor vicende comuni, derivano le razze o stirpi.Gruppi etnici pertanto distinti per caratteri prevalentemente fisici, ma che involgendo ancora un
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di nuovi elementi la nobiltà inglese, la intraprendenza economica, che già nei nostri Comuni il villano del contado in poche generazioni recava al
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libere proprietà private (Roscher, Inama-Sternegg, Meitzen); popolazione costituita in classe rudimentale per l'uso di possessi comuni, con proprie
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alla lotta fra le democrazie riparate dentro le mura dei liberi Comuni e il feudalesimo trincerato nei castelli della campagna.
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; ma per il concorso di circostanze particolari esso può divenire acuto e ruinoso. Nella storia dei Comuni in guerra colla feudalità si può in parte
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(lari, penati) e poi del parentado (sacra gentilitia)diventa culto pubblico o di Stato,per lo più degli eroi comuni ad una razza. Altrettanto l'elemento
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,riesce alla erezione di uno Stato organico gerarchico;il quale segue l'organizzazione di classi politiche, la costituzione di autonomie locali,(comuni
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dei beni comuni — i mercanti ed artefici, attratti dal facile spaccio. E tutti vi trasferiscono le proprie associazioni già preesistenti per il
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che si diffonde in Italia dopo il 1183, colla magistratura nei Comuni del Podestà (in luogo dei consoli), rappresentante dell'elemento nobiliare
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di mercanti, e sciolto sovente con civile sapienza. E alcuni Comuni come Genova, Firenze, Venezia, nel governo delle loro fattorie e colonie in tutta
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Nella legislazione, si deve a questi ordinamenti di classe la formazione del diritto commerciale;ed i primi saggi (negli statuti dei Comuni o delle
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dei noachidi) — e che tali nozioni tecnologiche dei babilonesi, assiri, persiani, in buona parte comuni all'India, Egitto, Fenicia (per non dire della
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paese pareggia l'Italia. Alcuni Comuni salendo a piena autarchia cioè a Stati sovrani, contribuirono alla storia politica più dei grandi imperi
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circoli concentrici (parrocchie, Comuni, province, regioni) dappertutto, divenendo un focolare di vitalità, resistente fin verso la rivoluzione
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evo, specialmente dei nostri Comuni, coll'istituto del sindacato (de Decker, Gneist).
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rappresentante del popolo; — ovvero destreggiando in proprio favore nelle lotte continue e talora immani, fra clero, feudalità, Comuni. Ciò riassume le
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e dei Comuni e talora del clero, e a fondare così la libertà politica dell'evo medio. Di questa età, e non già del rinascimento e della riforma, è
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Il predominio della ricchezza mobile, per mezzo delle classi intraprendenti popolari nell'economia civica dei Comuni autonomi medioevali, — si trovò
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Comuni civici (caratteristica d'Italia), per indennizzare così i signori e principi terrieri; — infine fruendo delle carte di libertà da questi
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speciali ufficiali, si riscontra secolarmente in Asia, in Egitto, a Roma (i celebri agrimensori romani), nelle razze germaniche e nei Comuni
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dell'io) nell'uomo individuo, così unifica gli uomini conviventi (il sentimento del noi) in una idea comune, in comuni voleri, sentimenti ed aspirazioni
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, si rifrangono e si intrecciano nella coscienza e nella vita collettiva, e riescono infine, fra l'attrito dei giudizi comuni, in parte ad elidersi e in
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consapevolezza di fini e di doveri comuni fra gli uomini, da cui dipende il bene collettivo. La coscienza morale èil ganglio motore e moderatore
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in tutta la sua pienezza; e per essa il sacrifizio personale rientra come condizione integrante dei comuni vantaggi nella convivenza.
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Comuni per l'Italia, la guerra delle investiture e la ribellione luterana per la Germania, la rivoluzione francese e Napoleone per l'Europa moderna, o
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Comuni segnò le grandi linee della distribuzione della ricchezza sociale nella nazione. — E la oculatezza delle famiglie repubblicane operose nell'economia
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