proprie trincee più di cento prigionieri, di cui tre ufficiali e cinque mitragliatrici.
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Come saperete tutti, Sisto Quinto, che regnò ccinque anni, fece fa’ ccinque strade, cinque funtane, cinque guje, cinque ponti, e llassò ccinque
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Sopra cinque pezzetti di carta si scrive: sorcio, gatto, re, reggina e bbattente o bboja. Poi essi vengono gettati in aria e raccolti dai cinque
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È un passatempo delle nostre bambine, le quali si riuniscono in quattro o cinque, portando ciascuna qualche cosa da mangiare. Una di loro prepara la
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Propio ar punto andove sentite che vve dôle, attaccàtevece cinque o ssei mignatte. Queste ve s’attireno er sangue infètto e er dolore ve se carmerà
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-chezî: mezzo. Arbano: Quattro. Camìcia: Cinque. Cicia: Sei. Cingà: Sette. Cimóne: Otto. Novèna: Nove. Fiori o fioràna: Dieci. Ora per dire dieci si dice
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Fiori e in antri siti. Ogni scrivano pe’ llegge una lettra e ppe’ ffaje la risposta pijava tre bbajocchi; adesso invece pijeno cinque o ssei sordi
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Era un giuoco comunissimo, e per lo più si faceva da adulti, in cinque, sei, sette, e in quanti si voleva. Si fa la conta; a colui designato dalla
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, mostravano le più orrende mutilazioni e le piaghe le più schifose, ovvero si tiravano dietro quattro o cinque fanciulli scalzi e laceri, avuti magari a
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Cinque o ssei vorte a ll’anno (infinenta che ha regnato papa Gregorio), ermo obbrigati er doppo pranzo de ’gni sabbito, d’annà’ a ssentì’ la predica
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. Sentite questa. Un giorno, scégno ggiù in funtana, e tte trovo du’ bbajocchi su la pietra; er giorno appresso ce ne trovo quattro; er giorno doppo cinque
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medesima vissione, agnédeno assieme ar posto che in sogno j’era stato insegnato, e cco’ ttutto che ereno li cinque d’agosto, ce trovonno la néve pe
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fuga; e i birri dietro. Allorchè un ladro è fatto prigioniero, si ferma con le braccia stese; un birro, a cinque passi di distanza, lo sorveglia. Se un
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appiccia?!". Li ggiudìi li chiamaveno, e ccor un gròsso (cinque bbajocchi) er cristiano j’accenneva er fôco, j’annava a ffa la spesa e ccerte vorte
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numero delle dita alzate, l’altro gli deve somministrare tanti pugni sul dosso, per quante sillabe contengono le seguenti parole: "Si tu ddicevi cinque (o
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; ne fa tre, quattro, cinque parti, maggiori o minori, a piacimento; e senza farsi vedere dai giocatori, nasconde quelle piccole somme sotto a qualcuno
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. Cinque: la mia bbella se fa dipigne Se fa ddipigne e ritrattà’, ecc. Sei: al giardin ti porterei, Al giardino a spasseggià, ecc. Sette: la mia bbella
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che il nonno percorre; ed a lcuni si fingono muratori, altri giocatori di morra, od altro. Intanto, p. e., che i giocatori di morra gridano: Cinque la
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quaranta ggiorni prima d’uscì’ dda casa; ma queste so’ ccaricature de le signore. Quanno la donna ch’ha ppartorito stà a lletto cinque o ssei ggiorni, j
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le case, tre, quattro, cinque ssedie, messe una de qua, una de llà, cche ffaceveno da bbottega a artrettanti bbarbieri, che a Roma ereno, pe’ scherzo
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portarlo a cavalluccio, ossia a cavacécio, tre, quattro, cinque o più giri intorno alla Campana. Oppure il perditore deve ricevere tanti colpi o pugni
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Si può fare a Pallina in due, tre, quattro, cinque, ecc. Si fa prima una bucia in terra, e a una certa distanza un segno o limite, in cui devono
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medema pietra u’ regazzino de cinque anni (!). Fatta ’sta prodezza, s’aveva da scavà’, e ppoi a una certa profonnità, cce se trovava er tesoro. Un
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stampèlle io sono, tre moglie, quattro figli, cinque nipoti, sei anni d’abbondanza, sette de carestia. Donna, dammi un cavallo; ché il re di Portogallo
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corpetti), di morteliari, margaritari e simili, come tra i documenti di quattro o cinque secoli indietro non s’identificano subito i carnifices per
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