dato dire una parola di conforto e perfino di correzione ad una fanciulla, sento di amarla molto in quel Gesù che ci volle tutti fratelli, che ci volle
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. Un nome comune ci è dato, tu sei cristiana come son io, come me tu sei stata redenta dal Sangue di un Dio, e quell'Iddio m'inspira in cuore una
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si faccia, si dica che è squilibrato. Dunque ci dovrà premere e non poco, di tenere una giusta misura fra le nostre cognizioni e di non permettere mai
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con sforzi eroici che ci fanno sanguinare il cuore. Tu lo sai, io non vengo a predicarti il cilizio e la solitudine; questi doni specialissimi il
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CHI è che in certo modo può dirsi il falso amico per eccellenza? Io credo sia un libro cattivo, poichè l'amico il quale ci tradisce o ci insidia
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quale ci viene tutto quanto abbiamo. Vi ha un altro amore di carità che dobbiamo, in Dio e per Iddio, a tutta intera la umanità, e questo amore ci fa
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Madonna, tu lo sai bene, è sempre la stessa, sotto qualunque figura ci si presenti; ma tant'è; noi siamo fatti di spirito e di corpo, e il buon Dio
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alcune deformità che noi non possiamo nè dobbiamo tollerare mai e poi mai. Certo, la carità cristiana ci obbliga a tollerare non solo in noi, ma più
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che propriamente ne costituisce l'essenza, per non parlare dei rapporti che strettamente ci legano a Dio, è, a mio credere, la vita di famiglia o
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religione, ma una larva come l'altre. Difatti non è che un simulacro di religione quella pietà che non ci fa entrare nello spirito della religione istessa
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quantunque questi doveri ci obblighino severamente e sotto pena di gravissimo peccato se li trasgrediamo, soltanto nelle occasioni e nelle circostanze
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. Tuttavia, siccome ogni cosa tanto più ci è cara quanto più ci costa, e tu ed io abbiamo più prezioso e custodiamo più gelosamente un giojello quanto è più
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poco tutti quanti hanno un posto nel nostro cuore, ed in qualche modo ci riguardano come parenti, come amici, come vicini e fors'anche come bisognosi del
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fondo al cuore giace quel nemico, per carità stiamo all'erta, egli tosto o tardi ci farà un brutto gioco, se prontamente non lo disarmiamo e non lo
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silenzio, nè io potrei, nè tu il vorresti. Il comandamento di Dio ci ordina di santificare le feste, e la Chiesa, madre tenera e benigna, c'insegna il
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mio dire senza toccare almeno dei Santi Sacramenti, che ci danno la grazia, di quei Sacramenti che istituiti da G. C. tanto rinvigoriscono il nostro
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di cui noi ci serviamo, il quale, preso sulla misura della superficie del globo, è invariabile per tutto e per tutti. Ma pur troppo per le azioni umane
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deformità, perchè allora, addio! ognuno ne avrebbe ribrezzo, e non si lascierebbe indurre a scendere a patti con lui. Il demonio, brutto com'è, ci appare
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caducità dei beni terreni, di quei beni che profusi o negati senza colpa o merito, ci ponno quandochessia sfuggire di mano se già li possediamo, o ci ponno
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intesa. Allorchè ci persuaderemo di questa verità, soffriremo più pazientemente di venir privati dei beni ai quali tanto agogniamo, i quali non ci
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NEI giorni trascorsi abbiamo considerato i doveri che ci stringono a Dio, e ne abbiamo inferito il debito di rivolgerci frequentemente a Lui per
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spalle, forzandosi di rendere brusca quella voce che vorrebb' essere carezzevole e lieta, grida più che non parli:un po' di creanza ci vuole anche con
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dire perdita di una parte di noi medesimi!... Forse un rovescio di fortuna, un colpo inatteso, una sventura imprevista ci toccherà e ci dilanierà
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DEH! non ti sia grave, cara sorella, ch'io ritorni a parlarti del Padre nostro, dopo d'averti accennato che questa invocazione ci chiama in modo
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terza virtù teologale, non mi è lecito nè ragionevole dubitare che i credenti non facciano almeno altrettanto; ma, qui ci sta un grandissimo ma! Molte
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all'immaginario, da un mondo ad un altro... Se la fantasia fosse meno lusinghiera ed ingannatrice, ne saremmo meno adescati, lo so; ma perchè un cadavere non ci
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, abbiamo ad esemplare e modello il nostro Signor Gesù Cristo, il quale nella smisurata liberalità del suo cuore ci comunica la sua potenza e la sua virtù
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: illuminatele coi raggi luminosi che escono dal vostro Cuore adorabile, ed essi si stringeranno alle ginocchia della Madre tenerissima che Voi ci avete lasciata
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, creato ed educato al bello, al grande. Molte volte, credilo, è la mancanza d'abitudine di passeggiare per proprio conto, quella che ci rende schiavi e
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profonda, poichè in poche ore ci troviamo sbalzati a grandi distanze, e contentandoci di visitare e di ammirare i grandi centri, vale a dire le grandi città
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: guardiamoci dal confondere il mezzo col fine, la via colla meta! Il buon Dio ad avvertirci di ciò, a ricordarcelo, permette che la malattia ci venga 49 a
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fatto, nè il potrà far mai, poichè il cuor nostro è un insieme di buone e di grave tendenze, è un'accozzaglia dei più disparati sentimenti, e ci è
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medesima classe, volevamo sempre tenerci vicine, ci aprivamo scambievolmente l'animo, e si poteva ben dire che due piccole fanciulle erano già due
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, essendochè il premio ad essa concesso non ci è offerto prima, ma poi: se fosse altrimenti la virtù nostra non sarebbe meritoria, sibbene sarebbe il
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accorgono che riescono ad eccitare dispiacere e dispetto, allora appunto ci prendono maggior gusto a mormorare delle persone timide e suscettibili. Se
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gonfia vieppiù nel proprio orgoglio, dimentica la propria origine, i proprj doveri e perfino la sua eterna salute. All'orgoglio che ci fa credere più
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POICHÈ stamane abbiamo parlato della rassegnazione veramente cristiana di Silvio Pellico, ci cade in acconcio di parlare un po' della nostra, od
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momento ci è dato privarci della nostra volontà per piegarci a quella dei superiori, degli uguali, degl' inferiori. Levarci presto quando ci sentiamo
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giorno: Rimettete a noi i nostri debiti siccome noi li rimettiamo ai nostri debitori, ci togliamo dalla possibilità d'averne. Abbiamo persone che mormorano
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vergogna. Ma l'orgoglio non c'è permesso, perchè tutto quanto abbiamo ci viene da Dio. Per ben conoscerlo ci è d'uopo istruirci nella religione
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Essa! Ma Essa vuole ciò che vuole il suo Figlio divino, Essa non solo ci accetta, ci stringe al seno come figli; oh! cerchiamo di corrispondere in
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delle quali abbiamo parlato e riso jeri. Che se ci fosse taluno abbastanza ardito da crederti persona dappoco, perchè dichiaratamente credente e
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, mansuetudinis, propriae abnegationis, Diletta Figlia in Cristo, Salute ed Apostolica Benedizione. Ci congratuliamo, diletta Figlia in Cristo, che la
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alla spiccia qual fosse il mio concetto nel raccogliere questi appunti. Ci perderà forse la retorica... ma ci guadagnerete voi. Ho parlato di appunti
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dove c'è molto vicinato. Ognuna ha abitudini ed esigenze diverse. Per la vita di campagna ci vuole anzitutto abitazione comoda e spaziosa, provviste in
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Collocherò qui questo capitolo tanto importante nelle relazioni sociali, poichè i conoscenti che non hanno l'agio di studiarci a lungo, ci giudicano
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ci vorrà qualche artista. Il numero degli ospiti rendendo le presentazioni generali una cosa impossibile, tocca alla padrona di casa provvedere che
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si quieti la commozione di quella comparsa; chi entrasse allora non gli si baderebbe... Ma lasciamo queste celie e veniamo al sodo. Ai balli ci vuol
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vicini al parapetto, la madre quello che guarda la scena, e la ragazza quello che guarda il teatro; se ci sono due figlie si alternerà, perchè non
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: ognuno ascolti ciò che gli garba, e tutti pari. Nell'uscire dalle sale di concerto come dal teatro ci vuol pazienza e garbo:non bisogna spinger alcuno, nè
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