prossima lettera è per me, e ci vogliono ancora due giorni. - Quando la mamma sarà qui, le diremo di Nicoletta? - chiede Maurizio. Francesco è
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camera dei ragazzi, essi si guardano senza fiatare. - Che cosa faremo? - chiede Maurizio. - Non lo so davvero, - risponde Francesco. - Oggi è sabato
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? - chiede Nicoletta. La signora d'Aufran si mette a ridere. - Vedo che i miei ragazzi hanno pensato a tutto, - dice essa. - Ho anche i calzerotti di
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merenda. E poi.... - Che cosa c' è per merenda? - interrompe quel briccone di Maurizio. - Uhm!... - risponde Maria. - Pane e.... - Conserva? - chiede
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Nicoletta si oscura. - Ma verrete spesso? - chiede. - Sì, molto spesso. - Troveremo qualche scusa per venire in soffitta,- dice Alano. - Bisogna cercare
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, prenderò il posto dello zio Fil. - È carina? - chiede Nicoletta. - Oh, tanto carina!... È la più elegante e graziosa mamma che esista.... e giuoca con noi
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della Duflet, vede al suo svegliarsi quei buoni visi sorridenti. Ma ne manca uno, e Nicoletta ne chiede notizie. - Alano tiene occupata Maria, - dice
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ferma tutto rosso: Maria è nella stanza. Vedere che cosa? - chiede Francesco. Ma di fronte al silenzio di Maurizio, capisce che si tratta di
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, brontolando - stasera non potranno rifarsi con la pietanza: c' è soltanto una focaccia per ciascuno, non di più. - Fatele grosse, almeno, - chiede
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ieri, - chiede Nicoletta con la sua maniera carezzevole. Dopo tutto la fanciulla fa ancora appello al suo talento di professore, e, sia a leggere sia
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subito attratta da una bella torta di albicocche, così appetitosa, che chiede di poter cominciare con quella; ma obbediente, tuttavia, aspetta, per
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idiota, e Bugubù è un piccolo mendicante che chiede l'elemosina con questa cantilena: - Bu.... gu.... bu.... Abbiate pietà, di noi, mio buon signore
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