Allora due servi, che han detersa la lama, la fanno passare e stridere sulla cote che vertiginosamente gira. E sprizzano scintille, e il lavoro si
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Sugli spalti sono piantati i pali che reggono i teschi dei giustiziati. A sinistra e nel fondo, s’aprono nelle mura tre gigantesche porte. Quando si
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Le fanciulle, sospinte, circondano il Principe, che con un movimento di ribellione grida:
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Incensi cominciano a salire dai tripodi che sono sulla sommità della scala.
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I ministri, che s’erano appartati, ora si riavvicinano al Principe, pregando, insistendo.
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Ai due lati del piazzale, in vasto semicerchio, l’enorme folla che acclama:
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Nel tumulto molti cadono. È un confuso vociare di gente che arretra impaurita.
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Turandot fissa Liù stesa a terra; poi con gesto pieno di collera strappa ad un aiutante del boia che le è vicino una verga e percuote con essa in
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Appena il Mandarino si è ritirato, s’avanza Turandot che va a porsi davanti al trono.
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Una lugubre nenia si diffonde. Il corteo si avanza, preceduto da una schiera di ragazzi che cantano:
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Tra gli incensi si fanno largo i tre ministri che indossano, ora , l’abito giallo di cerimonia.
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È notte. Dalle estreme lontananze giungono voci di Araldi che girano l’immensa città intimando il regale comando.
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Ping fa capolino dal centro. E rivolgendosi prima a destra, poi a sinistra, chiama i compagni. Essi entrano seguiti da tre servi che reggono ciascuno
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S’avanzano i servi del boia, seguiti dai sacerdoti che recano le offerte funebri. Poi i Mandarini e gli alti dignitari.
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Appare il vasto piazzale della Reggia. Quasi al centro è un’enorme scalèa di marmo, che si perde nella sommità fra archi traforati.
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Ma, dall’interno, il rumore della Reggia che si risveglia, richiama i tre ministri alla triste realtà. E allora Ping, balzando a terra, esclama:
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Timur è riafferrato, ma prima che il Principe abbia tempo di muoversi per buttarsi avanti e difenderlo, Liù si avanza rapidamente verso Turandot e le
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Ed ecco alcune ombre appariscono strisciando fra i cespugli: figure confuse col buio della notte, che si fanno sempre più numerose e finiranno col
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E tendono contemporaneamente l’indice verso la sommità degli spalti, dove in questo momento appare il gigantesco carnefice che pianta sopra un
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Siedono tutt’e tre presso il piccolo tavolo sul quale i servi hanno deposto dei rotoli. E di mano in mano che enumerano, sfogliano or l’uno or l
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E finalmente, bellissimo, quasi infantile, appare il Principino di Persia. Alla vista della vittima che procede smarrita, trasognata, il bianco collo
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Il piazzale è pieno di una pittoresca folla cinese, immobile, che ascolta le parole di un Mandarino. Dalla sommità dello spalto, dove gli fanno ala
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Il Principe che s’era dominato per non tradirsi, ora, a udir lo scherno crudele e la minaccia, ha un movimento di impetuosa ribellione. Ma Turandot
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impazienza feroce il cielo che a poco a poco s’è oscurato.
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’enorme spada, che affilano su una immensa cote. Timur, sempre a terra, al figlio curvo su lui, sommessamente dice:
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e simultaneo. Hanno ciascuno tre rotoli di seta sigillati in mano. Sono i rotoli che contengono la soluzione degli enigmi di Turandot.
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Allora un terrore superstizioso prende la folla: il terrore che quella morta, divenuta spirito malefico perché vittima di una ingiustizia, sia
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C’è in tutti un senso di pietà, di turbamento, di rimorso. Sul volto di Turandot passa una espressione di tormento. Se ne avvede Ping, che va
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qua e là, appena percettibili prima, poi di mano in mano più lividi e fosforescenti, appariscono i fantasmi. Sono gli innamorati di Turandot che, vinti
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della scala appare, seduto sull’ampio trono d’avorio, l’Imperatore Altoum. È vecchissimo, tutto bianco, venerabile, ieratico. Pare un dio che apparisca di
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