Zelanda, della Papuasia, agli esquimesi, agli abitatori dei poli, se ce ne sono. Quadri e statue serviranno loro da giocattoli, fino a che quei selvaggi
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! - diceva a se stesso - Questi dottori, questi scienziati sono, su per giú, una manica di ciarlatani. Ce le danno a bere grosse, sicuri che noi ignoranti
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che voleva dargli a intendere: - Il magistrato alza la bilancia e dove il piatto trabocca trabocca! - Secondo don Tano, tra i magistrati ce n'è
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mondo? Ce n'è, dice la statistica, tre e mezza per ogni omo! ... Non mi crede? Prendo il libro: ho segnato la pagina ... E ricercando il volume tra le
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che doveva illuminarmi intorno al suo caso di coscienza, come lo chiamava, io lo avrei giudicato pazzo a dirittura; pazzo inoffensivo (ce ne sono tanti
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troviamo comodi e ce ne serviamo. - Se tu mi avessi lasciato parlare ... - Certe cose è meglio non rimescolarle. Vorresti una spiegazione dalla scienza
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strane parole. La vecchia badessa l'aveva molto viziata, un po' facendole fare quel che piú le pareva e piaceva, un po' - e non ce n'era bisogno
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con voi, sempre." Un omone grande gli rispose, tutto rosso: "Noi si pregherà ma Lei non more, sa. Lei non creda sta cosa. Però ce benedica." "Sì, ce
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' Eminentissimo le aveva quasi promesso che i voti della haute di Torino parrebbero stati soddisfatti: "Ce sera lui, ce sera lui!" Finalmente le aveva detto
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all'accattone se ce l'avesse veduto lui. L'accattone raccontò, lagrimoso più che mai, come si fosse trovato più di un'ora prima sulla strada del Sacro Speco
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, come noi, la sentono soffrire! Che ne dice, signor Abate?" L' Abate mormorò con un lievissimo sorriso: "C'est beau mais ce n'est pas la logique." Don
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l'orologio. La sua carrozza avrebbe dovuto trovarsi alla porta. La piccola Guarnacci disse che di carrozze ce n'erano già quattro o cinque. La
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venir chiamato così. Nel gran chiesone rovinoso che "una domenica o l'altra" diceva l'ostessa "ce schiaccia tutti come topi" non c'erano che i due
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un rosminiano, a giudicare dalla gente che ce l'ha su con lui; gente indegna di allacciar le scarpe a Rosmini, ma intendiamoci! Rosminiani sicuri
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delle botti e ce ne rimane ancora per mettere in commercio. Qua poi, - e lo faceva entrare in una stanza vasta, con le pareti rivestite di legname, - si
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credenti non voteranno certo per il candidato dei framassoni, ne per il fautore del divorzio. Ma i framassoni? Non ce ne sono in paese; ci sono io solo
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erano rimasti gli operai o la mimica municipale, in uniforme delle guide; tutta ce leste e argento. Roberto stringeva tutte quelle mani che cercavano
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dell'Orlando. Non dubitate, c'è da far per tutti, - rispose il candidato. - Questa volta i danari per le elezioni non mancano; ce li ha forniti la
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al fratello lo umiliavano assai, tanto più che Velleda metteva molto calore nell'esprimerli. Il babbo è un uomo come non ce ne sono altri! disse
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la vita tal quale ce la siamo fatta. Capisco che si uccida chi non ha da levarsi la fame, da ripararsi dal freddo, chi non trova lavoro e chi è
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davvero felice! - concluse egli sospirando. - Felice? - esclamò la madre en- trando. - Della gente felice non ce n'è. - L'ape, tutta afflitta, voleva
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non c'era caso che s'affa- ticasse a contare: dei pioppi non ce n’era neppur uno. Entrarono in un bosco folto folto dove c'erano gli alberi fitti come
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porto in quel momento e la mamma aveva preparato una buona ce- netta. I bimbi, ancora spaventati, narra- rono della porta di cristallo. - Bambini
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dirle tutto il giorno: - Rosettina, quanto sei bella! Delle bambine belle come te non ce n'è altre nel mondo! - La bimba se lo credeva, e si mirava
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lo vide pure una delle ancelle della Regina di fiori, e siccome questa col Fante ce l'a- veva, disse: - Ora ti servo io! - Quando giunse l'ora del
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collera del Duca, e nessuno sentì più parlare di lei. Allora si fecero grandi preparativi al castello, e lo sposalizio, che fu presto ce- lebrato con
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tre di nascosto dove abitasse la più ce- lebre fattucchiera del paese, per farsi spie- gare il sogno avuto poco prima; e il caso volle che capitassero
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tutto il superfluo. - Ci rimane però l'antico letto di famiglia, che è molto grande; è fatto di legno prezioso, intarsiato d'oro e d'argento. Ce lo
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quelle frustate non ci tornava più; ma della gente che ten- tava di cogliere una ciocca di caprifo- glio ce n'era sempre, e veniva di lontano lontano
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acconsenti- rono, e così i tre Principi si misero in viaggio. Essi camminarono tutta la notte, e Ce- leste portava sulle spalle Sole quando era stanco. Al
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il mezzo di salvarvi ce l'ho io. Domani la Principessa ritornerà in vita, e voi sarete libero. – Rivoltò l'anello, diventò di nuovo in- visibile
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Accademia della crusca
