intabarrati, col cappello sceso, siedono rigidi. Una tonaca di frate diventa marrone, prima si distingueva soltanto il bianco dei piedi nudi nei sandali. Dai
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indica, nella prima fila, i cresimandi. M'aspettavo quasi di vedergli al braccio il nastro bianco. Due sono minori. Non li conosco, ultime reclute. I
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testa, niente bianco oltre il soggolo, il bianco impegna. Tutta scura la fila e in quel greve opaco è l'uniforme, qualcosa di mortificato. Sono monache
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con l'aria d'immolazione delle fotografie, inclinato il vistoso collo nudo bianco fra le teste maschili dietro la transenna. Può darsi che non capisca
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, sbottona l'impermeabile su un rigatino bianco e celeste. Rassicurato dall'ilarità. Nessuno gli bada. La candida santarellina dolcemente si rifiuta a
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tutto di una sordidezza carceraria, dal bianco calce delle pareti al grigio cenere degli infissi, dalle panche di legno agli sgabelli di metallo
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polsi magri, poi butta giù le braccia come stroncate. Ha magro anche il collo, nudo e bianco fuori della camicia aperta. Sembra uscire da una lunga
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s'asciuga con un ampio fazzoletto bianco, gela sulle labbra qualche risolino affiorante. Il ragazzo sta lì proprio come un sacco. Così ascolta
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occhio, il suo atteggiamento da uccello. L'altro, cieco, era bianco sfatto. Entrò saltellando col piede mencio come spezzato alla caviglia. Ma aveva
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col berrettone bianco. Ma pare agitatissimo, con tutta l'aria dell'uomo colto in fallo. Il ragazzo sbottonato si tiene di sbieco a braccia dondoloni
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deserto bianco attorno la stalla, * pensava a lui quando tornava la primavera riallacciando l'umanità ai campi rinverdenti e tornava l'opportunità di fare
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capponi nel vino bianco, e mandavano i vitelli a tuffare un istante nel Po per ripescarli e mangiarseli nei giorni di magro come pesci. L'imperatore
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fenicati e sterilizzati. Mentre essa gli legava la piccola fasciatura con un filo bianco, di cui teneva un capo in bocca, egli sentì da quelle guancie
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castità professionale. Svembaldo non dava loro soggezione, sembrando ai loro occhi già luccicanti un angelo bagnato nel vino bianco di Canelli
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la mano di Suor Ermellina. Plasmate da un velo bianco di vergini martiri cristiane entrarono nel primo solco delle acque; e si diffusero nel gorgo
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