L'Ersilia Belloro era sola al mondo, senza mamma, senza babbo, senza fratellini, senza cuginette. Erano tutti morti nel terribile terremoto che aveva
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!- Fece per prenderlo ma: - Ih... ih... ih...! - Il golosetto in trappola Il ditino era rimasto chiuso nella trappola! E così la mamma aveva scoperto il
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birichino e lo fece accompagnare a casa. E la mamma, di Giulio poverina, pianse tanto pel dispiacere che le aveva dato il suo bambino.
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subito aveva raggiunta l'amica. Il lettino di Bebè era di ferro, aveva un bel materasso di lana, le lenzuola sempre di bucato, una coperta pesante per
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bugia alla signorina. Disse che l'aveva dimenticato. Ma sapete dov'era? Sotto il letto di Lucio, mezzo rosicchiato dal gatto. Se Lucio fosse un po
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tua? - Enzo non rispose. Diventò rosso rosso come un peperone; e tutti capirono ch'egli aveva detto una grossa bugia. Così ormai nessuno gli crede più
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. Ma si sentì afferrare per un braccio e mandò un grido. - Non vedi, piccina, che passa il tranvai elettrico? - disse un signore. Aveva proprio corso
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dimenticava sempre i savi consigli della mamma. Un giorno trovò in cucina un gran pezzo di burro. Fifì aveva già fatto colazione, ma volle ugualmente assaggiare
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Lucio e la Maria non stavano piú nella pelle. Il babbo li aveva condotti proprio vicino alla porta d'uscita della stazione. Così erano riusciti a
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tutti insieme. D' inverno poi abitavano , qualche volta, in una bella casetta calda calda, ove ciascuno aveva una cameretta per sè. Uno diceva
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Enzo aveva finalmente imparato che bisogna tener conto non solo della roba nostra, ma anche di quella degli altri. Il suo vicino un giorno
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Enzo aveva sentito dire che gli uomini avevano imparato a volare. Egli pensò - Bella forza! Basta attaccarsi un paio d'ali alle braccia, si vola
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Gennarino era un bimbo sciocco e antipatico, perchè aveva sempre paura. Se gli dicevano di fare una data cosa, rispondeva - Non sono capace; ho paura
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volevano bene. La Maria la voleva sempre con sè a giocare. E aveva tanti giocattoli la Maria! L'Emilia vuole tanto bene alla sua bambola! Invece Emilia
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strisciano! - La mamma sorrise e fu contenta della bravura di Enzo. Ma il piccolo Tonino non aveva capito l'ultimo perchè.
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educata. Lo credereste ? Non erano ancora passati tre mesi e la Luisa non pareva più la stessa. Si vergognava, anzi, delle villanie che aveva
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sapere. Del resto se non fosse stato un golosone, ora non vi sarebbe bisogno dell'olio di ricino. Giulio, avuti in regalo quattro soldi, aveva comprato
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Quel birichino di Tonino aveva il brutto vizio di alzarsi ogni momento da tavola anche se vi erano invitati. Ma un giorno gliene capitò una che non
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Anche la Luisa aveva una bambola. Gliel'aveva regalata una signora che abitava nella stessa casa. La Luisa, felice, voleva insegnarle tante belle
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Tutta la scolaresca era rimasta meravigliata. Giulio, quel birichino di Giulio, quel giorno aveva risposto molto bene alla signorina maestra. Si era
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Un giorno la signora maestra volle vedere il sillabario di tutte le sue scolare. Molte lo avevano già tutto sciupato. La Maria invece aveva imparato
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potevano sentire amarezza; perché Elisa non sapeva persuadere a sè stessa che Maria, quell' anima pura, fosse colpevole, come aveva sospettato il padre
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salvatore, m' aveva letto in cuore; e, veduto che la mia deliberazione era più d' entusiasmo che di convincimento, non assentì. Ma, congedandomi con lagrime
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accontentare la lunga aspettativa e la boria gentilesca, del fratello, l'aveva chiamato unico e universale suo erede. Sir Guglielmo, divenuto così lord Leslie
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aveva saputo avanzare nulla per sè. E per ciò quando, morto il suo antico signore e venduta la villa, egli venne lasciato in libertà, fu abbastanza
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d'allora, scrisse che l'autrice aveva nella sua giberna di piccola recluta, il bastone di maresciallo. Ogni tanto qualcuno chiedeva di questa Donnina forte a
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attenta. - Ieri sera mi ha detto che non si sentiva tanto bene, e di non disturbarla, stamattina, perché voleva dormire fino a tardi - . Infatti aveva
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Dunque la prima cosa che aveva detto a Ippolita l'impiegato della biglietteria, quello coi baffi stupefatti, era stata per l'appunto: - Viaggi sola
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caso che la gran luce che ci aveva abbagliato era riflessa da un nuvolone di quelli ammucchiati su alti alti come torri. Poi l'abbiamo visto; era
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mangiarono un boccone e poi si misero al solicchio a riposare. A un tratto la Cicala, che aveva una gran voglia di ridere, disse al Moscone: - Sóffiati il
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gli era offerto; figurarsi che balocco di lusso per la bestia! Mario avrebbe voluto levarglielo, ma s'accorse che aveva una certa paura.... Tentò, ma
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voleva di più perchè le aveva bacchiate e Sèrafo perchè le aveva raccolte. Giulio piagnucolava e diceva al compagno ch'egli approfittava di essere più
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formata da un torsolo di pannocchia e da un pezzo di stoffa regalatale dalla zia. Ella aveva una grazietta di piccola mamma proprio da innamorare.
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stringere il cuore e aveva voglia di piangere! Questa volta il pianto gli sarebbe stato dolce.
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al bene ed alla virtù. Si racconta che quando aveva dodici anni, passeggiava un giorno per una campagna di Stresa, sul lago Maggiore. Era con lei suo
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tardi tutto è risaputo, il vicinato spesso ride alle sue spalle. Sentite questa: Un giorno la poverina aveva riposto nella credenza un bel pezzo di
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filare. Solo al tramonto del sole Ella abbandonava la casuccia, e saliva il monte Calvario, lentamente, come aveva fatto Gesù sotto il peso della
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olmo che non aveva nulla da fare e pensò di offrirsi come sostegno alla vicina. L'olmo disse: - Giacchè io non riesco a fare l'uva è meglio che
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IL RANUNCOLO E IL GAROFANO Un giorno il ranucolo si trovò in un mazzo di fiori in compagnia di un bellissimo garofano, Il giorno dopo esso aveva lo
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. - Non aveva finito di chiedere, che le sentì spuntare e crescere. Il Coniglio bianco, senza neanche ringraziare, fuggì tutto contento. Ma non aveva fatto
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fragranti. Un Re aveva, condannato a morte un contadino, il quale era stato sorpreso a rubare. Però, poichè il contadino si era mostrato pentito e
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diceva che, dovunque egli fosse andato, qualunque mestiere avesse scelto, sarebbe stato un giovane probo, un buon cittadino. La scuola gli aveva
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IL CIECO DI GUERRA C'era una volta un bravo giovanotto; si chiamava Pinotto. Aveva vent'anni, faceva l'intagliatore. Quindici anni aveva studiato
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scherzo a Sempronella. Il maestro le aveva detto: Va' in cucina a prendere un bicchiere d'acqua. Sempronella ubbidì, ma eccola tornare senza bicchiere e
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miseramente. La barchetta è perduta! Non aveva nè remi nè vela: non aveva nè passeggero, nè capitano, nè pilota: era una qualunque barchetta di carta, di
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IL CONTADINO E LA SCUOLA C'era una volta, in un paese lontano lontano, un povero contadino che aveva tre figli. Il maggiore si chiamava Rustico, il
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RUSTICO Alla volontà del babbo Rustico aveva fatto un viso di festa: egli non desiderava di imparare a leggere nei libri. La sua vita era in mezzo ai
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padre gli avesse detto: «Domani andreai a scuola», egli non avrebbe fatto opposizione, ci sarebbe andatodi buona voglia. Ma il padre aveva detto
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DESIDERIO Chi soffriva era il più piccolo. Desiderio. Egli aveva una gran voglia di studiare, di leggere libri: la vista dei compagni che sapevano
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, e qualche donna era lì con i secchi ad attingere la fresca acqua corrente. Una lapide infissa dietro la fonte indicava il nome di colui che l'aveva
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