vitaVita di Gerolamo Cardano, p. 68.: "Nulla è più costante in me della meditazione. Essa rimane assorta per guisa del contemplato subietto, che non
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veste di velluto, ma i fiori che l’adornavano sono tutti strappati. Essa è assorta in pensieri che l’addolorano, e affannosamente cammina, quasi
ancora assorta, come prima, guardando dinanzi a sé; e nel rilassamento dei muscoli del viso, nella piega sottile degli angoli delle labbra, si leggeva una
chiusa dentro una bara, dopo che la terra mi avrà ricoperta, io udrò ancora quell’urlo –. Rimase quasi assorta qualche momento, poi ricominciò