Sempronio e Sempronella
. Entrò nella secchia vuota, si calò giù, e bevve quanto volle. Poi dal fondo chiamo il lupo: Vieni giù anche tu! Mettiti nell'altra secchia. - Adesso sì
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Sempronio e Sempronella
metteva a copiare ora una cosa ora un'altra. Un giorno disegnava un albero: schizzava il tronco, i rami, le foglie. Un giorno disegnava un fiore, una rosa
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Sempronio e Sempronella
fabbricata era scritta; una mano di fanciullo aveva vergato sulle linee tante parole, l'una dietro l'altra: e le parole formavano un componimento di
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Sempronio e Sempronella
all'altra. Tic tac, tic tac, mentre fuori la neve cadeva a larghe falde in silenzio, coprendo il paesello di una miriade di fiocchi bianchi come fiori di
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Sempronio e Sempronella
CARI RICORDI Vi ricordate di quando Sempronio e Sempronella calarono giù al paese dalla montagna? Essi avevano allora l'uno sette, l'altra otto anni
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