Sul Carso furono ieri eseguite avanzate in più punti delle nostre linee ed occupati alcuni trinceramenti nemici. I nostri progressi furono sensibili
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ovest di monte Costabella dove furono anche distrutti alcuni trinceramenti nemici.
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Sul monte Javorcek alcuni trinceramenti furono espugnati, l’osservatorio e due «blockhouses» fatti saltare, presi 50 prigionieri tra i quali 2
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Nella zona del Carso, la notte sul 17, il nemico tentò due piccoli attacchi: fu respinto e lasciò nelle nostre mani alcuni prigionieri.
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nostra ala sinistra; ma fu egualmente ricacciato e lasciò nelle nostre mani alcuni prigionieri.
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In Carnia il nemico, spingendo avanti al coperto le proprie artiglierie, riuscì a lanciare alcuni proiettili incendiari e granate asfissianti sul
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Ovunque il nemico fu ricacciato e lasciò nelle nostre mani alcuni prigionieri.
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alcuni tratti a ricacciarlo con gravi perdite, prendendogli anche 60 prigionieri e 2 mitragliatrici.
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Le sue artiglierie tirarono su Cormons, Valisella e Gorizia, ove fu di nuovo colpito l’ospedale: alcuni militari di sanità restarono feriti.
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ebbero tre morti ed alcuni feriti. In Gorizia fu sfondato il tetto della Chiesa di San Giovanni.
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Nel pomeriggio le truppe ritornarono indisturbarte sulla sinistra del fiume, conducendo seco alcuni prigionieri presi al nemico. Un nostro a «Farman
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chilogrammi di esplosivo su alcuni impianti ferroviari devastandoli, indi ritornò incolume nelle linee.
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Velivoli nemici lanciarono bombe su Auronzo senza farvi vittime nè danni. Alcuni idrovolanti, spintisi verso Ravenna, furono ricacciati dal fuoco
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vetta del Gardinal ergentesi a 2456 metri a nord–est di Cauriol. L’avversario oppose tenace resistenza e lasciò numerosi cadaveri sul terreno e alcuni
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I suoi furiosi attacchi poterono avere ragione di alcuni posti avanzati; ma dovettero arrestarsi contro la nostra linea principale di occupazione che
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Azioni di artiglieria di notevole intensità su alcuni tratti delle fronti Tridentina e Giulia.
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Nella serata del 26, velivoli nemici volarono sul basso Isonzo, colpendo con bombe alcuni nostri abitati senza produrre nè danni nè vittime.
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In Val Ornic un nostro riparto esplorante fece alcuni prigionieri.
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Un reparto nemico che tentava avvicinarsi alle nostre linee sul Monte Asolone, prontamente contrattaccato volse in fuga, lasciando alcuni prigionieri
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nostre mani alcuni prigionieri.
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In Val di Ledro nostri nuclei attaccarono e fugarono una pattuglia e una piccola guardia avversaria, catturando alcuni prigionieri.
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(della figura del sovrano). Se il compagno l’indovina vince il soldo. Vi sono alcuni ragazzi abilissimi, i quali, osservando attentamente la testa del
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Usando farsi la cura dei crescióni nella primavera, in quell’epoca, si udivano alcuni venditori gridare: — Crescióni: chi vvô’ ffa’ la piscia frescaa?
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Proibendo la legge mosaica agli israeliti di accendere il fuoco nei giorni di festa, alcuni sfaccendati cristiani, il venerdì sera, dall’ora in cui
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la parrocchia un chierico con la croce accompagnato da alcuni ragazzi che sonavano uno o due campanelli e gridavano in coro: "Padri e mmadre, mandate
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Uno della brigata finge di vendere pignatte. Alcuni altri lo circondano e gliene domandano il prezzo. Il dialogo, presso a poco, si svolge così
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Ultimo attore superstite delle feste popolari della vecchia Roma. Il Belli in una nota de’ suoi sonetti, così ne scrive "Alcuni uomini tutti del
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compratori. Ma comunemente grida: — So’ ccanniti le péra côtte bbônee! A’ miei tempi eranvene alcuni che alla voce stupenda accoppiavano la virtù d
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che si davano al bujo, alcuni de’ più zelanti, uscivano dall’oratorio e seguìti da altri bizzochi si sparpagliavano per la città, recitando il rosario
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, ecc. Alcuni invece intercalano ogni sillaba delle parole con un vi, con un ti, ecc. Per esempio, per dire: Bada che ruba, diranno: Vibavidavi che
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sta in ciò, che alcuni adoperano delle monete foggiate in guisa da mostrare su tutt’e due i lati la figura del sovrano, ossia l’arma. Le quali monete
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"S’ode di lontano il suono di una tromba... Si avanzano alcuni trombettieri vestiti teatralmente... A breve distanza procedono a passo lento i
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’ ffermà’ quest’acqua Quest’acqua e questo vènto, Domani sarà un bel tempo!". Alcuni altri dicono: "Piove, pioviccica, La vecchia s’appiccica: S
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quanto strani e ridicoli essi siano, non raggiungeranno mai l’assurdità di alcuni rimedi di celebrità mediche dei secoli XVI, XVII, e perfino del XVIII
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’intelligenza del lettore, mi è indispensabile il far precedere questa raccolta da alcuni dati storici e da parecchie dotte considerazioni che sono andato
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