Vocabolario dinamico dell'Italiano Moderno

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I vespri siciliani

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4 occorrenze

Ricchi giardini nel Palazzo di Monforte in Palermo. In fondo gradinate, per le quali si arriva alla cappella, di cui si vede la cupola elevarsi al

(Elena, Ninetta e Danieli entrano nel palazzo a dritta; Arrigo vorrebbe seguirli, ma s’arresta al cenno di Monforte.)

Procida, Elena, Manfredo, Danieli, Siciliani e fidanzati. Al tumulto succede il silenzio e l’avvilimento. Danieli e tutti i Siciliani collocati in

La Duchessa Elena, Ninetta, Danieli e detti. Elena vestita a lutto, appoggiandosi al braccio di Ninetta e seguita da Danieli, attraversa la piazza

Doveri dell'uomo

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Mazzini, Giuseppe 3 occorrenze

il valore rappresentato dalle successioni collaterali , che al di là del quarto grado dovrebbero ricader nello Stato - ed altri, ch'è inutile

assicurarsi il diritto alla vita ed al lavoro dell'operaio senza sovvertire tutto quanto l'ordine sociale, senza isterilire la produzione, senza inceppare il

Il senso di dovere sociale verso gli uomini del lavoro, al quale ho accennato finora, andava, mercé sopratutto la predicazione repubblicana

USI,COSTUMI E PREGIUDIZI DEL POPOLO DI ROMA

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Zanazzo, Giggi 43 occorrenze

procurando di tirarvi vicini de’ soldi. Prima si fa la cónta; e a colui al quale tocca il punto al conto, getta il ciololetto detto bóccia o maróne, e poi vi

circolo. Destinato il posto dal quale ciascuno scaglierà la sua piastrella vicino al santuccio e fatto l’ordine di successione al tirare, colui che con

È quasi identico al giuoco precedente. Avvi soltanto qualche piccola differenza. A la guerra francese i prigionieri sono, a mo’ d’esempio, rinchiusi

Al matarazzaro, figura grave e maestosa, per farsi udire bastava battere le bacchette.

Anche questa figura scomparsa totalmente, andava in giro, offrendo la sua merce al grido di: — Anticaje e ppietrèlle!

(scarpa vecchia e logora) e la passa nascostamente al giocatore vicino, il quale la passa a sua volta al terzo, al quarto, al quinto per poi

Va anch’esso per le strade, con la sua merce affastellata sopra un carrettino, e l’offre al grido: — Er pilaro donnee!

Si fa a ppiastrèlla con cocci di mattoni possibilmente arrotondati. Si giuoca in quante persone si vuole e si fa il tócco. Colui al quale è toccato

Al rimedio n.\Cap\ 4, La cura de d’occhi aggiungere: "Pe’ gguarì’ qualunque male a ll’occhi, fa ppuro bbene a sciacquàsseli in de la tinozza indove

invece va più distante, tocca di nuovo a battere alla conta, o se sono più di due, al terzo, al quarto, successivamente.

Passatempo fra due bambini. Il primo dice al compagno — Sei stato alla vigna? Questo risponde: — Sì. E l’altro: — Hai visto la scimmia? E il secondo

Si mostra per lo più d’inverno, nelle ore pomeridiane. Come il suo collega l’ovaro, entra in tutte le bettole ed offre la sua merce al grido di

volta una forma di cacio), attorno al quale disco si avvolge una funicella, la cui estremità è tenuta in mano dal giocatore, per lanciarlo con più

imitava le antiche ggiostre che si rappresentavano al Corèa.

sarebbe guadagnato la persona la quale vinceva alla Riffa o al Nummeretto.

Al N. 93, La mano, ecc., aggiungere: "Quele pèllétte ciuche ciuche, che ccerte vorte cé créscheno intorno all’orlo de ll’ogna de le deta, so’ ttutte

al secondo, al terzo, al quarto giocatore e così via via.

dai varii giocatori; se al contrario i soldi caduti in terra mostrano il santo, ossia l’esergo della moneta, allora il giocatore perde e fa come si

precedentemente assegnato dalle autorità municipali. Al suo acutissimo fischio, con cui si segnalava, le donne di casa scendevano in istrada, quali con una

, nelle quali eranvi o agnelli o capretti di latte, vivi, che offeriva per quaranta, cinquanta o al massimo sessanta bajocchi l’uno.

che si davano al bujo, alcuni de’ più zelanti, uscivano dall’oratorio e seguìti da altri bizzochi si sparpagliavano per la città, recitando il rosario

, dicendo ad ogni consegna: "Ben venga e bben vada il signor Don Alonzo Che viaggia a ppiedi e a ccavallo al bigonzo". Con molta fretta si cerca di

È un giuoco identico al precedente. La differenza sta solo in questo, che cioè il mucchio di soldi invece di porlo in terra si pone in bilico sul

Va attorno con un gran canestro appeso al braccio, o con un carrettino a mano, e urla come un dannato: — Le pataaate! Le cucuzzee! — A 20 a ppavolo

Un certo numero di ragazzi si mettono tutti allineati, a un dato punto. Poi al segnale del capo-giuoco si pongono a correre; e colui che giunge per

Si piglia una manina al bambino, e mentre gli si fa il solletico in mezzo alla pianta, lungo il braccino e fin sotto il mento, si canticchia: "Bèlla

, occupavano vie e piazze, come i pollaroli e trippaioli, intorno al Pantheon e lungo la via dei Crescenzi; ferravecchi, rigattieri, in piazza Navona

seguente: Si fa prima la conta. A colui cui tocca il punto al conto convien bendarsi gli occhi con un fazzoletto: così bendato si chiama Gatta-céca. Il capo

nel profferire queste ultime parole si torce alquanto il mignolo al bambino.

A chi va la conta, prende il mazzaròcco o la mazzaròcca (vedila al gioco Morè- morè); poi invita il compagno a tirare a pari e caffo; se questo nel

sedere quello che dalla sorte fu condannato a star per primo in berlina. Il capo-giuoco va attorno al circolo, e, ad uno ad uno, domanda a tutti perchè

Uno dei giuocatori chiude nel pugno una certa quantità di brecciolini, di vaghe di caffè, di riso o altro; mostra la mano al compagno e gli chiede

quale tutte le volte che si presenta davanti al re è obbligato a salutarlo, battendo la mano sinistra nel braccio destro, il quale deve correre anch

. Cinque: la mia bbella se fa dipigne Se fa ddipigne e ritrattà’, ecc. Sei: al giardin ti porterei, Al giardino a spasseggià, ecc. Sette: la mia bbella

li vegga, da una mano all’altra, presenta al compagno i due pugni chiusi chiedendogli — A la mano de Papà; indove stanno, o qui o qua? Se quello

altro al paradiso. Per esempio, riso all’inferno, e céci al paradiso. Quindi si pigliano per le mani, tenendole tese e alzandole in alto per lasciarvi

Un ragazzo grandicello si carica sulla schiena un bambino, tenendone le braccia attorno al collo, e sorreggendogli con ciascuna mano le cosce e le

possessore chiede al compagno: — Lo vôi? — Magara! — Allora vedemo a cchi ttocca. E avvicinando il confetto alla sua bocca, dice: "Bocca mia, poi alla bocca

piccole; e quann’è pprimavera, me fa certi mazzetti de frutti piccoli piccoli..., e nel dire così dà l’estremità sottile della mazzarócca al primo

, per non essere oltre molestato. Allorchè esso ricomincia a giuocare grida invece: Co’ le càccole! Se al giocatore rincorso gli falla un piede e cade

nocchie o di osse di albicocche, di pesche, ecc. Uno dei giocatori, al quale tocca di tirare pel primo (dalla distanza stabilita con un segno in

"Arrestandoci soltanto alla vecchia Roma anteriore di poco al 1870, quante altre figure singolari impresse nella memoria, quante altre voci rimaste

, frullare, onde si tolga il sospetto di arte nella caduta favorevole a chi la lanciò. Mentre la moneta sta per lanciarsi, sino al punto in cui ritocca

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