Vocabolario dinamico dell'Italiano Moderno

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ARABELLA

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De Marchi, Emilio 9 occorrenze

mani sulle cose senza concluder nulla. Finalmente si ricordò d'aver promessa una goccia di caffè e accostò un bricco nero e affumicato al fuoco. Poi andò

davvero... Il vecchio Maccagno, a sentire la malata singhiozzare, uscì dal buio e dalla tempesta de' suoi pensieri, si accostò al letto. Arabella, agitata

accostò al letto, provò a prendere e a stringere la mano dell'infermo: si chinò sul cuscino, e ammorbidendo la voce a un tono di tenerezza, a un

. Raggiunto il corteo si accostò a Lorenzo e gli disse: "Perché hai permesso ad Arabella d'uscire con questo tempo? Non avete proprio nessun giudizio

dalla mamma, si accostò alla sorella, e carezzandola, le disse con una vocina di pitocchetto: "Fallo in memoria del nostro povero papà, Ara..." Il

ascoltami." Il Berretta, rianimato dal tono più dolce con cui gli parlava quell'uomo tremendo, corse e girò la chiave dell'uscio, accostò una sedia al

indicò col dito un calamaio sul tavolino da lavoro. Arabella accostò il tavolino, aprì il calamaio, stese un foglio, mise la penna in mano al vecchio

accostò al pover'uomo, che non osava alzare il capo, e gli disse: "Questa lettera, veramente, io me l'aspettavo così poco, che non so che cosa rispondere

Raffagno. Dove si paga? qui? pago subito..." L'ortolana si accostò al banco dove il Mornigani prese nota del nome e delle generalità. Intanto don Giosuè

Il signor dottorino

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De Marchi, Emilio 1 occorrenze

quest'ora?" pensò " chi sospira?". Prese la lucernetta e si accostò alla finestra: ma un buffo improvviso di vento gliela spense: sparito era anche il

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