Vocabolario dinamico dell'Italiano Moderno

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La vita religiosa nel cristianesimo. Discorsi

400498
Murri, Romolo 3 occorrenze
  • 1907
  • Murri, La vita religiosa nel cristianesimo. Discorsi, Roma, Società Nazionale di Cultura, 1907, 1-297.
  • Politica
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Togliete il precetto della continenza, o quello dell'obbedienza, o quello del non cedere al male e non accoglierlo in sé anche a costo di qualsiasi dolore o sacrificio, lasciate che il vuoto morale prodotto dalla soppressione dell'uno o dell'altro precetto produca tutti i suoi frutti logici e normali e voi sarete dinanzi ad un regresso morale spaventevole, vedrete compromessa, con la religione, tutta l'opera di civiltà e di cultura faticosamente compiuta sino ad oggi. La via spesso è lunga e varia, ma il termine è certo. Togliete ai giovani il precetto della continenza, ed esaurirete le energie spirituali delle generazioni crescenti, preparerete l'uccisione di un popolo; togliete al matrimonio l'indissolubilità, e tutti i vincoli morali fra gli uomini si rallentano, a vantaggio d'un minaccioso individualismo: togliete il dovere rigido e severo della verità e della giustizia, togliete il calore dell'apostolato fatto di sacrificii, e la vita spirituale dei popoli si abbassa e si attenua, si dissolve nella voluttà e nel dominio brutale dei forti.

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E, se non tutti possono farlo con quella preparazione di sussidi critici che le condizioni presenti delle scienze esegetiche felicemente permettono, tutti possono almeno leggerlo con l'animo vigile e fedele, ed accoglierlo come parola semplice, diretta, possente del divino rivelatore.

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Perché lanciare nei cieli vuoti e silenziosi questo grido d'angoscia col quale chiediamo di vivere e di esser felici, e non affidarlo invece ad altri cuori d'uomini che possano accoglierlo e maturarlo in opere di pietà e di assistenza fraterna? Perché, se siamo orfani nella casa buia e nel freddo, esser poi anche cattivi fratelli? Confederiamoci tutti contro il comune fato, raccogliamo nelle nostre anime questo grido di angoscia che facemmo echeggiare nel vuoto, e siamo fratelli, nel breve tragitto della vita. Ed alcuno maledisse e maledice alle fole che hanno richiamato altrove il desiderio e lo sforzo dell'uomo, distraendolo da questa suprema necessità di lotta concorde contro il fato e il dolore.

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