Vocabolario dinamico dell'Italiano Moderno

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La vita religiosa nel cristianesimo. Discorsi

400455
Murri, Romolo 1 occorrenze
  • 1907
  • Murri, La vita religiosa nel cristianesimo. Discorsi, Roma, Società Nazionale di Cultura, 1907, 1-297.
  • Politica
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L'incertezza, il tormento, l'ansia occulta di anime o di coscienze non integre, accoglienti ed elaboranti in sé elementi disparati e inassimilabili di vita morale, distratte e disperse da voci varie ed opposte, incapaci di dominare dall'alto di una sicura visione delle cose e con un saldo proposito normativo le forze e le tendenze aspiranti a trarre ed a conquistare la vita e l'azione, si riflette anche nella vita collettiva; poiché la società, abbiamo detto, è una famiglia di anime in intima e perenne comunione vicendevole di influenze e di reazioni. Ora questa incertezza è forse appunto la caratteristica dell'età e delle generazioni nostre; le quali, liberatesi da difficoltà minori ma più urgenti, ed essendosi date una costituzione civile che permette lo sviluppo delle energie individuali ed associate che la cultura e la storia elaborarono ed affinarono, dai problemi dell'azione esteriore tornano con affanno ai più intimi e più gravi problemi di coscienze. E quello che fa tale crisi più dolorosa è il difetto di anime che siano come centri di luce e di attrazione, che esercitino più o meno visibilmente ma sicuramente l'ufficio di guide spirituali dei loro fratelli. Queste anime, liberate dall'egoismo, purificate nella virtù, affinate ed elevate all'intelligenza delle ombre e dei dolori che sono nelle anime sorelle, dovrebbe darcele ⸺ voi l'intendete bene ora — la vita religiosa; e noi ci chiediamo con dolore come avviene che il cattolicismo non ce le dà; poiché purtroppo non ne vediamo intorno a noi e non ne riconosciamo alla virtù misteriosa e potente del gesto e della parola. Ora di tutte le forze che possono conservare e diffondere la vita religiosa, nessuna più efficace e necessaria del calore vivo di persuasione di anime veramente cristiane. Le dottrine astratte e i precetti sono sterili di efficacia sulle anime quando non sieno essi stessi espressione della fede viva e calda di chi li dà, e quando questa fede non sia, manifestamente, il segreto la forza di tutta una vita. Né ciò che debba essere la religiosità sincera e fervente nella vita può intendersi da molti quando essi non lo veggano nell'esperienza vivente di qualche persona. E così noi non dobbiamo meravigliarci che la religione declini rapidamente sull'orizzonte di tante anime; esse non hanno mai veduto con i loro occhi né sentito con i loro orecchi; nessuno fu mandato loro, perché i pronti ad andare non c'erano; e quando, nei momenti di incertezza interiore, chiedevano consiglio intorno a sé, la loro coscienza non è stata improvvisamente rischiarata dal ricordo, almeno, della parola e dell'esempio d'un santo che avrebbe certamente consigliato o fatto così;mai dal contatto con un santo si è sprigionata nelle loro anime l'energia salvatrice del convincimento e del volere religioso.

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