Né Tyrrell dubita mai della voce interiore che lo spinge a vivere la sua vita religiosa in intima comunione col Dio di sincerità e di verità, andando incontro a qualunque ostacolo, né Loisy dubita della giustezza delle esigenze critiche, nel l'opera alla quale si è accinto, né Murri è incerto un momento fra la religione della democrazia e la religione del clericalismo ufficiale. La loro scelta, sescelta deve essere, si sa già dal principio quale sarà. Tutto il loro sforzo è nell'evitare la scelta, ma senza infingimenti e compromissioni, e senza le reticenze e le riserve e gli alibi dei quali il cattolicismo ufficiale è maestro: il loro merito nel non evitarla più, quando la sincerità e la coerenza la esigono, e nell'andarle incontro ineluttabilmente, quasi ingenuamente, negli stessi sforzi che fanno per evitarla.
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