Ma invece in tutta l'età intermedia lo Stato esiguo e debole concorre solo accidentalmente e scarsamente a vaste trasformazioni del suolo. Fanno eccezione i governi comunali intelligenti e ricchi di Italia, nella Lombardia, a Pisa, a Firenze, ove trattavasi di assicurare la sussistenza di nuclei cittadini e di proteggere l'efflusso di capitali della borghesia mercantesca, che avea acquistato coll'armi e col danaro la campagna feudale; ovvero i principati nostri del sec. XV, inizio di organismi politici robusti, sicché i Visconti riprendono i sisterni irrigatori lombardi, e lo Stato veneto con ingegneri idraulici (fra Giocondo) apre canali di derivazione. — Ma furono soltanto le monarchie dell'evo moderno estese a vasti territori nazionali, le quali (trascorso il periodo disastroso delle guerre civili-religiose) dispiegano per la prima volta un'ampia, sistematica e potente politica fondiaria.Ciò specialmente dal sec. XVII, come si vedrà.
Pagina 323