Vocabolario dinamico dell'Italiano Moderno

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Trattato di economia sociale: introduzione all’economia sociale

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Toniolo, Giuseppe 4 occorrenze
  • 1906
  • Opera omnia di Giuseppe Toniolo, serie II. Economia e statistica, Città del Vaticano, Comitato Opera omnia di G. Toniolo, voll. I-II 1949
  • Economia
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. - Tale classificazione e genesi storica delle scienze sociali non si confondono, pertanto, colle scienze razionali speculative,che la società studia nei fini ultimi (corrispondenti alle ragioni prime) della sua esistenza e quindi nei doveri pratici che ne conseguono per la condotta umana collettiva, al fine di raggiungere la perfezione civile o civiltà; — ma, premesso e accettato tale sistema di conoscenze speculative, le scienze che dicemmo razionali positive, ricercano coll'osservazione dei fatti (sensibili) come venga normalmente a comporsi la costituzione e a dispiegarsi l'attività o vita reale della società, con cui essa tende ad attuare que' fini stessi (speculativi) con un processo progressivo che si chiama incivilimento. Se quelle mettono capo alla filosofia sociale (etica e giuridica) ed alla filosofia civile (della storia); queste alla sociologia.

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XIX, oggi è accettato da tutti gli economisti recenti e dai socialisti stessi riformatori (da Lassalle a Bernstein), riconoscendo che tutta l'economia si risente del concetto dei fini della vita (il lavoro, il valore, le mercedi, i consumi), e che le leggi di quella seguono definitivamente le vicende degli ideali di civiltà.

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Ma accettato e rispettato questo principio, la schiavitù nella sua essenza era mutata. Lo schiavo non poteva più essere dal padrone costretto a violare la legge divina; e così la sua qualità di ente razionale e libero,e tutta la sua dignità spirituale erano rivendicate (agnosce christiane dignitatem tuam,s. Paolo); e nella sua coscienza morale egli rimaneva indipendente dal suo padrone, sebbene avesse continuato a trovarsi dipendente da lui in ogni atto esteriore, non offensivo di quella legge etica.

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Ideale di perfezione spirituale in Dio (da tradursi in atto nelle relazioni umane), che genera tutti gli altri ideali e che diventa così una indefinita forza sociale (Schäffle) di ordine o disordine, a seconda che quello viene intuito ed accettato più o meno correttamente; ciò che frattanto, a seconda dei vari popoli e momenti storici, spiega la varietà dell'assetto civile, perché la stessa qualità di legami (religio da religare), che l'uomo intende di avere con Dio, trasferisce ai suoi simili in società.

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