Presso di noi un giornale è sempre aperto a delle influenze preponderanti, e sempre costretto, per vivere, ad accettare delle servitù di diverso genere; non può contare né su risorse di redazione facili e alla mano, né su clienti certi, e non gli è quindi concesso di andare al passo degli avvenimenti.
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Nella vita sociale il giornale, moderato o progressista, dovrà accettare la legge del modificarsi costante del fatto politico come d'ogni altro, e rendersi interprete di esigenze vive e sentite, le quali aspirino non ad un potere sorto da consuetudini e da imposizioni, ma alla tutela del loro diritto sociale. Rappresenti esso la coscienza d'una classe, ma d'una classe sana, viva, la quale partecipi efficacemente alla produzione pubblica e senta la sua solidarietà con le altre,
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