Oggi nessuno può concepire in tal senso una finanza autonoma,che potrebbe degenerare in una finanza anarchica; oggi anche i più irriducibili comunalisti ed autonomisti accettano la tesi della finanza locale coordinata,perché la pressione tributaria sia omogenea e proporzionata e non vi siano interferenze che isteriliscano alcuna categoria di tributi. Fissata così la caratteristica, io non esito a dire che debba essere la finanza regionale coordinata;però non basta avere dei cespiti prestabiliti da leggi, entro il cui ámbito si possa svolgere l'attività tributaria della regione; ad essa dovrebbero essere devoluti quei fondi che oggi lo stato amministra a mezzo dei vari ministeri dei lavori pubblici, lavoro, agricoltura, industria e commercio e istruzione, a scopi specifici locali; purché, come vengono date alle regioni le funzioni oggi attribuite ai vari dicasteri, così verrebbe ad essere attribuito il relativo normale bilancio di spesa, sotto forma di concorso ordinario e straordinario.
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