. — Infine le nuove monarchie assolute e accentratrici, le quali aveano interesse di avvalorare ed estendere questo sistema, sia per deprimere o distruggere la classe operaia democratica, sia per legare al trono la nuova borghesia capitalistica e farla servire alla potenza nascente di una economia nazionale, nel periodo delle scoperte coloniali e delle guerre commerciali. Ciò invero non dappertutto, come p. e. a Firenze, ove, accanto alle arti maggiori essendo salite al potere nel 1343 le arti minori, si prolungò un relativo regime di libertà ed uguaglianza; ma a Venezia e altrove, specie in Germania e Francia, la mossa fu generale. Di qui la tendenza delle corporazioni artigiane, per assicurare la produzione, di moltiplicare limiti alla concorrenza dei produttori e dei consumatori; si inclina p. e. a rendere il mestiere ereditario da padre in figlio, a difficultare col lungo tirocinio, con esami tecnici (il capolavoro) e con tasse l'ascesa al posto di maestro, a riservare ad ogni località il diritto di spaccio su certi mercati, ecc. Prevalse così negli statuti quasi dovunque il sistema delle corporazioni chiuse e privilegiate («Zwangund Bannrecht»). Era la esclusione coercitiva del diritto comune di lavorare e vendere per conto proprio;donde la persecuzione in Germania del lavoro abusivo dei «Bönhase» e «Pfuscher», artigiani nascosti come lepri in soffitta. 2. Simultaneamente le grandi manifatture capitalistiche ottengono dai sovrani e dai parlamenti di emanciparsi dai limiti corporativi nel fondare nuove industrie, nel tempo stesso che strappano carte di monopolio per certe ditte («chartered companies») per la fabbricazione e spaccio in patria e nelle colonie.
Pagina 510